Da Michele Pirro a Marco Melandri e Max Biaggi, senza dimenticare i protagonisti della MXGP: le previsioni sull'anno appena iniziato
Bagnaia-Marquez, chi vince?
“Questa sarà la sfida iridata. Entrambi avranno fame di vittoria, chi per un motivo, chi per l’altro: dopo il finale del 2024, Pecco avrà parecchia voglia di vincere, ma l’appetito maggiore è quello di Marc. Arrivando da tantissimo tempo in cui ha lavorato esclusivamente per tornare al titolo mondiale, lo vedo meglio in termini di volontà. Credo che Marc sia disposto veramente a tutto”.
Ci sarà un terzo nome nella corsa al titolo MotoGP?
“Non saprei. Penso che sarà un anno difficile per la KTM che, con la situazione attuale, rischia di rinunciare a certi sviluppi sulla RC16. Mi aspetto gare in cui Jorge Martin riuscirà a giocarsi la vittoria, ma la novità tecnica, rappresentata dall’Aprilia, richiederà tempo. A Noale dovranno comprendere la strada ideale per l’evoluzione della RS-GP, lavoro che richiede tempo. E si parla di mesi”.
Martin, Bastianini, Bezzecchi, Pramac: quale perdita verrà maggiormente rimpianta dalla Ducati?
“La perdita principale è Pramac. E mi spiego: Pecco Bagnaia è passato da Pramac, Jorge Martin idem. Quasi tutti i piloti veramente grandi in Ducati sono stati formati dal Team Pramac, quindi è una perdita veramente importante per Borgo Panigale”.
Qual è la seconda forza tecnica dopo la Ducati?
“Sulla carta sarà l’Aprilia che, tra le altre doti, ha il numero 1 di Martin. Come detto, vedremo in quanto tempo indirizzeranno il progetto nello sviluppo da affrontare. Ritengo che la MotoGP che più crescerà sarà comunque la Yamaha: Fabio Quartararo è forte e non molla, inoltre contare su due M1 in più conterà parecchio. Non vedo altrettanto bene la Honda: i piloti sono così in crisi e indietro… temo che servirà troppo tempo per risalire la china”.
Chi vincerà il titolo in Moto2 e Moto3?
“In Moto2 vedremo un Diogo Moreira bello tosto. Il brasiliano potrebbe essere il favorito dell’annata. Spero che Tony Arbolino ritrovi la piena fiducia, vedremo. In Moto3, mi auguro che Dennis Foggia ripristini la confidenza in sella e si tolga grandi soddisfazioni”.
Passiamo alla Superbike: Toprak Razgatlioglu si confermerà campione nel 2025?
“Certamente è l’uomo da battere. Ha più consapevolezza rispetto allo scorso anno e la BMW non smetterà di lavorare, dato che può concentrarsi sulla sola Superbike e sa di avere il mirino sulla schiena”.
Quale sarà il miglior ducatista della SBK?
“Direi Nicolò Bulega. Ha un anno di esperienza sulle spalle, sa di poter essere veloce e ha a disposizione un inverno in cui lavorare sulla gestione delle gomme, che è stato il suo punto debole nel 2024. Alvaro Bautista dovrà ancora fare i conti con la zavorra, e la carta d’identità, ora che ha 40 anni, non è dalla sua parte». L’Italia supererà il numero di 11 manche vinte l’anno scorso? «Secondo me sì. Basti pensare a Danilo Petrucci, che ha avuto un 2024 sfortunato in cui ha perso diverse gare dopo l’infortunio, inoltre nel 2025 potrà contare su maggiore esperienza nella categoria. Da Andrea Iannone mi aspetto una stagione simile a quella scorsa, con alcuni alti in tracciati come Phillip Island e alcuni bassi”.
La Bimota farà meglio o peggio della Kawasaki 2024?
“Ho parlato con Axel Bassani dopo i test e già dal tono di voce mi è sembrata un’altra persona! Il tono di voce e lo sguardo dopo la prima uscita sono gli indicatori principali circa il rapporto tra il pilota e una nuova moto, e nel suo caso tutto sembra positivo. L’anno scorso Axel faticava a sentire l’anteriore, e anche visibilmente la Ninja aveva un anteriore davvero rigido, mentre la Bimota sembra già essere più morbida e ‘racing’. Non credo ci volesse tanto a fare meglio della Ninja, dato che ormai ha dieci anni. La Bimota ha pensato a una moto da corsa, a differenza di quello che fanno le Case giapponesi”.
La Yamaha R9 sarà uno stravolgimento nella SSP?
“Certamente sarà uno stravolgimento, dato che la R6 era stata aggiornata ma di base era una moto vecchia. La R9 ha tanta coppia in più, e in generale è una bella moto, con una ciclistica già buona. Secondo me parte come moto da battere: in fin dei conti non inizia da zero, e la finestra di utilizzo di una moto tre cilindri è più ampia rispetto a quella di una moto con due cilindri. Con 50 cavalli in meno ma un cilindro in più credo che la R9 possa dire la sua”.
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