In campo moto vengono impiegati componenti forgiati in lega di alluminio e in acciaio
Gli stampi per forgiatura vengono realizzati ricavando le necessarie impronte mediante fresatura o elettroerosione in grandi blocchi di acciaio. Nella loro fabbricazione si tiene ovviamente conto del ritiro, ossia della riduzione di dimensioni che il pezzo subirà passando dalla temperatura di stampaggio a quella ambiente. Inoltre si presta grande attenzione ai raggi di raccordo, che devono essere in ogni caso ampi, e agli angoli di sformo. Per agevolare lo scorrimento del metallo, sulle pareti dell’impronta viene applicato un adatto lubrificante (in genere si impiegano paste o sospensioni acquose a base di bisolfuro di molibdeno o di grafite). In molti casi la forgiatura si effettua in più fasi, impiegando differenti stampi (sbozzatore, finitore…), in modo da ottenere una deformazione progressiva.
Dopo avere portato il pezzo da forgiare alla temperatura corretta (in genere dell’ordine di 900- 1100°C per gli acciai e 380-480 °C per le leghe di alluminio) si procede alla chiusura dello stampo, per la quale si impiega una pressa o un maglio. Le forze in gioco sono molto elevate. La forgiatura termina quando il materiale di partenza ha completamente riempito lo stampo.
In seguito il pezzo deve venire liberato dalle bave (una certa quantità di materiale esce lateralmente lungo il piano di unione delle due parti nelle quali è realizzato lo stampo). Successivamente le sue superfici vengono “pulite” (tipicamente mediante barilatura, ovvero burattatura). A tal punto il componente grezzo è pronto per le lavorazioni meccaniche.
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