Da Michele Pirro a Marco Melandri e Max Biaggi, senza dimenticare i protagonisti della MXGP: le previsioni sull'anno appena iniziato
“Vince una Ducati, sperando sia colorata di rosso (sorride). Secondo me vincerà il titolo chi commetterà meno errori, come del resto è successo nel 2024. Vediamo, la sfida si preannuncia interessantissima, anche se è difficile dire chi, tra i due, avrà la meglio e, in generale, chi lotterà per il titolo. Diciamo che Pecco Bagnaia e Marc Marquez costituiscono la certezza, poiché ancora alla guida della Desmosedici”.
Ci sarà un terzo nome nella corsa al titolo MotoGP?
“Il livello di Jorge Martin a bordo dell’Aprilia è tutto da scoprire, ci vorrà del tempo per esplorarne il potenziale. Potremmo citarlo come terzo uomo, come sono da menzionare Pedro Acosta ed Enea Bastianini con le KTM, anch’essi chiamati ai primi appelli 2025. Rimanendo in ambito Ducati, credo che Fabio Di Giannantonio possa rivelarsi davvero competitivo, ma dobbiamo ricordare quanto sarà lungo il campionato. Tante cose potrebbero succedere da un Gran Premio all’altro”.
Martin, Bastianini, Bezzecchi, Pramac: quale perdita verrà maggiormente rimpianta dalla Ducati?
“In questi frangenti ci perdono tutti. Difficile quantificare chi abbia perso e cosa. In tutti questi anni di corse, e di stagioni completate assieme alla Ducati, ho compreso quanto sia difficile accontentare tutti. Quando a Borgo Panigale stavano valutando il da farsi, hanno agito sull’opzione migliore possibile. Martin, Bastianini e Bezzecchi sono grandi piloti, ma per la Casa era complicato mantenerli tutti a corte. È giusto, quindi, che questi nomi abbiano trovato ottime chance presso altri costruttori. Per quanto riguarda Pramac, la cosa mi tocca: avendo disputato parecchie gare con loro, mi rimane un grande senso affettivo. Assieme a Paolo Campinoti e ai ragazzi del team ho condiviso un bellissimo rapporto, mi dispiace abbiano cambiato marchio. Parliamo di matrimoni sportivi apparentemente infiniti, invece condizionati da situazioni incontrollabili che portano all’epilogo. Chissà, magari con qualche mese in più a disposizione le scelte sarebbero state diverse. In ogni caso, mescolare le carte è giusto”.
Qual è la seconda forza tecnica dopo la Ducati?
“Potrei dire l’Aprilia, perché ha Martin. Prendere il campione del Mondo e acquisire Fabiano Sterlacchini garantisce parametri importanti. Discorso simile per la KTM, che ha piloti forti e tra loro c’è Acosta. Difficile dire se saranno al top, in virtù della situazione finanziaria attraversata. A parte le aziende europee, mi aspetto molto anche dalle Case giapponesi: la Yamaha può compiere un passo avanti notevole, in teoria. Mi aspetto comunque ancora la Ducati davanti al gruppo, mentre dietro una sorta di turnover. Se la concorrenza si avvicina, dovrò lavorare di più nei test. Fatemi andare in pensione tranquillo (ride)”.
Chi vincerà il titolo in Moto2 e Moto3?
“Anche se è al debutto, in Moto2 mi piace David Alonso, un talento incredibile. Spero che Celestino Vietti Ramus abbia ottime chance e continuità con Boscoscuro, E comunque Aron Canet sarà un bell’osso duro. Nella Moto3 qualche italiano può regalarci belle soddisfazioni: abbiamo Luca Lunetta, Guido Pini, dotati di talento. E poi Matteo Bertelle e Dennis Foggia, ma attenzione al romano: chi torna indietro di classe, fatica a ritrovare il passo giusto”.
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