Marquez: "Ho dato tanto da studiare a Dall'Igna ed i suoi uomini"

Marquez: "Ho dato tanto da studiare a Dall'Igna ed i suoi uomini"© Luca Gorini

Marc 2° in rimonta e senza un'ala: "Il bilanciamento era diverso ma l'adattamento è un mio punto forte. Sul passo sono vicino a Bagnaia e Martin, non mi piace complicarmi così la vita"

25.05.2024 ( Aggiornata il 25.05.2024 19:11 )

Marc Marquez l’ha fatto ancora. Per la terza volta consecutiva tra Le Mans e Barcellona infatti lo spagnolo è riuscito a chiudere secondo nonostante una qualifica pessima. Non solo, dato che – complice la caduta di Pecco Bagnaia – lo spagnolo è stato il miglior pilota Ducati, ed è ora secondo in campionato.
 
“Oggi sono stato il miglior pilota Ducati – conferma Marc - ma Martin e Pecco sono più veloci e costanti. Per certo oggi ho dato tanto materiale interessante da analizzare a Dall’Igna ed il suo team, dato che con un’ala in meno ho guidato meno. Il bilanciamento era diverso ma l’adattamento è un mio punto forte. Sento di avere tanto margine di miglioramento, specie sul singolo giro, mentre sul passo sono già vicino a Jorge e Pecco. Non mi ossessiona la vittoria, arriverà quando deve arrivare”.
 
Resta il fatto che la rimonta di Marc è stata esaltante, una volta di più.
 
“Nei primi giri di gara le mie sensazioni erano pessime, tanto che faticavo a seguire Bastianini, ma dal terzo giro ho iniziato a sentire maggiore potenziale, e ho iniziato ad attaccare. Mi sono trovato quarto in lotta per il podio, e sentendo di averne un po’ di più di Acosta ho deciso di attaccarlo. Il sorpasso su di lui è stato più facile rispetto a quello di Le Mans (su Bagnaia ndr), dato che sono arrivato da più lontano. Sono contento, ma sto già pensando che domani dovrò partire ancora dalla 14° casella”.

I problemi di Marquez

I problemi sono ben chiari nella testa di Marquez, che necessita di migliorare il venerdì ed in qualifica.
 
“In qualifica devi avere il potenziale per ottenere una buona posizione in griglia, e sotto questo aspetto devo migliorare. In particolare devo migliorare i venerdì, dato che con il crono di oggi sarei partito in terza fila, che sarebbe stato un buon risultato in questa pista. La differenza che faccio in termini di tempo tra gomme nuove ed usate è minore rispetto a quello che riescono a fare gli altri, e questo è accaduto anche oggi in Q1. Alex ha voluto farmi da traino, dicendo che se fossi passato io invece che lui in Q2 sarebbe stato più utile per il team, ma non è bastato”.
 
Problemi che il portacolori Gresini aveva già riscontrato all’inizio della sua avventura in Ducati, ma che sembrano restare.
 
Non mi piace complicarmi la vita in questo modo, ma al momento il time attack con la gomma nuova è il mio punto debole. In compenso sul passo sono veloce, e quando le gomme iniziano ad avere 2 o 3 giri sulle spalle mi sento meglio. A Le Mans è stato lo stesso: con le gomme nuove fatico, ma già dall’inverno. Con il passare delle gare sembrava che la situazione stesse migliorando, invece il problema resta e devo lavorare tanto. Quando parti nelle prime file puoi fare un tipo di gara, quando parti indietro è tutto molto più difficile. Al momento sono riuscito a rimediare, ma rischiando troppo una volta di più”.
 
Il duello con Acosta è stato certamente spettacolare, con Marquez che si è frapposto in classifica tra il “vecchio” Espargarò ed il giovane Acosta, in un podio dunque quasi metaforico.
 
“Acosta ha una guida particolare. Possiamo dire che Espargarò è ad un estremo in termini di stile di guida, Pedro all’opposto, ed io sono nel mezzo. Acosta entra in curva con tanta velocità e la mantiene in percorrenza. Non so quanto abbia rischiato per fare tutto questo, ma certamente è stato veloce, con uno stile di guida che di solito qui non paga. Ho provato a copiarlo, ma ho capito presto che sarebbe stato troppo rischioso. Cosa ho detto ad Aleix sul podio? Che ha vinto sul passato ed il futuro, dato che il futuro della MotoGP è un ragazzo di 20 anni non un uomo di 31”.

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