Bastianini non sbaglia nulla, Binder ed i fratelli Espargaro sorridono, mentre Mir e Rins faticano a farlo. Marquez bene ma non benissimo, Quartararo e Bagnaia si leccano le ferite
Joan Mir ed Alex Rins 6 - minimo sindacale
Se per Marquez vi era qualche aspettativa, per il duo in azzurro si può parlare di tante, svanite però nel nulla. La cavalleria Suzuki già dal venerdì aveva dato slancio ai due spagnolo, che in qualifica hanno però mancato l’appuntamento con quelle prime due file che sarebbero valse oro. In gara le cose sono andate anche peggio, con i due mai realmente in lotta per le prime posizioni, e comprensibilmente delusi. Per capire il loro reale potenziale occorre attendere.
Fabio Quartararo 5 - impotente
Non deve essere facile presentarsi alla prima gara dell’anno da campione in carica e capire subito di non avere le armi per combattere, ma tant’è. Dopo un sabato complicato in gara ci si mette pure la pressione della gomma anteriore, che schizza alle stelle privandolo di qualsiasi velleità di attacco. La strada sembra più che in salita per il francese, che non nasconde minimante la frustrazione.
Pecco Bagnaia 4 - metà pilota, metà tester
Il fatto che un pilota come Pecco, probabilmente mai sgarbato nemmeno con un inserviente del paddock, si sia lasciato andare ad un duro attacco nei confronti di Ducati nel post gara la dice lunga sulla situazione. Il piemontese lavora “come un tester” per tutto il fine settimana, e sin dal venerdì le difficoltà emergono clamorosamente. Il weekend prosegue male con la decima posizione in qualifica, e si conclude come peggio non poteva, con una caduta che pone fine anche alla gara di Martin. Peggio di così non poteva andare: ora un reset è l’unica cosa che serve, del resto vi sono ancora venti gare.
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