Un campione di razza capace di vincere con stile, come all’esordio internazionale nella Stock, nel 2014, e come nel 2024 da dominatore con la BMW
E chissà che non arrivi anche lo sbarco in MotoGP. Se c’è un pilota delle derivate di serie che ha davvero dimostrato di poter ambire al cambio di paddock è proprio il turco, per il quale però la strada verso la MotoGP si è rivelata più dissestata del previsto. Complice l’aut aut di Sofuoglu, che ha ristretto il campo delle possibilità: “Vogliamo soltanto una moto ufficiale”. I già citati test con la Yamaha, dopo quelli “premio” per il titolo 2021 ad Aragón, hanno posto la pietra tombale sulle speranze di vedere Toprak in GP con la Casa di Iwata – a meno di un ritorno di fiamma con la promozione di un suo estimatore come Paolo Pavesio al posto di Lin Jarvis – e le possibilità di un salto sulla Honda nel 2025 si sono spente in fretta.
La MotoGP potrebbe però necessitare di un personaggio come Toprak, dirompente pur senza alzare la voce, tra staccate al limite e personalità. Sofuoglu ha rilanciato di recente la corsa alla MotoGP per il 2026, ma prima dell’eventuale salto Toprak il funambolo potrebbe regalare ulteriori sorprese al paddock delle derivate. “Magari potrei vincere il titolo con un’altra Casa” ha detto a Jerez. “Non mi dispiacerebbe, e ho tanti anni di carriera davanti a me. Magari andrò in MotoGP, per ora so soltanto che il prossimo anno sarò ancora in BMW”. Per gratitudine, la Casa tedesca si è mostrata disposta a soddisfare la richiesta del suo campione (“Vorrei ricevere la moto del titolo, da mettere in casa”) e difficilmente dimenticherà tanti momenti di questo 2024. Tre in particolare: la prima vittoria di Toprak a Barcellona, il giorno del titolo e l’incidente di Magny–Cours, che in pochi attimi avrebbe potuto cambiare il corso della storia. E invece il recupero è arrivato in tempo per conquistare un alloro meritato, come testimoniato dal record di tredici successi di fila prima della caduta in Francia.
Un titolo festeggiato uscendo da una navicella spaziale, a Jerez, perché Toprak è stato il vero alieno di questa stagione, e promette di esserlo ancora. "In tanti dubitavano di me quando ho scelto la BMW, parlavano di carriera finita o missione impossibile. Si sono ricreduti. Sapevo che, vincendo in BMW sarei diventato leggenda". Missione compiuta.
4 di 4
Link copiato