È determinante la funzione dei lubrificanti solidi, come rame e stagno, ma soprattutto grafite e bisolfuro di molibdeno
Di recente E in questa rubrica si è parlato del rendimento meccanico e si è visto come l’attrito all’interno del motore sia in buona parte causato dal gruppo pistone-segmenti. È dunque logico che molti tecnici abbiano concentrato il loro impegno proprio su questi componenti, con l’obiettivo di ridurre le perdite a essi dovute.
Nel corso degli anni sono state così diminuite la tensione dei segmenti e la loro altezza, è variato il disegno dei pistoni destinati ai motori di altissime prestazioni, ed è stata ridotta l’estensione della superficie di contatto con la canna del cilindro. In tempi recenti si è anche assistito a una generale diminuzione della viscosità degli oli (almeno in molti casi) e sono stati anche sviluppati circuiti di raffreddamento sdoppiati tra testa e cilindro. Non è tutto, però, perché a una riduzione dell’attrito tra canna e pistone possono fornire un certo contributo anche i riporti superficiali applicati sul mantello. Alcuni metalli teneri possono essere considerati autentici lubrificanti solidi.
Continua nella prossima pagina
1 di 3
AvantiLink copiato