I sistemi che hanno reso possibile l’andamento ottimale delle curve di coppia e del rendimento volumetrico
La coppia erogata dal motore dipende dalla quantità di energia termica sviluppata a ogni ciclo dalla combustione che ha luogo nei cilindri. A sua volta essa è legata al rendimento volumetrico, ovvero alla massa d’aria che entra nei cilindri stessi. Come mostra chiaramente la relativa curva, la coppia cambia con il regime di rotazione perché varia la quantità d’aria aspirata. Il riempimento ottimale si ha a un certo regime, in corrispondenza del quale la coppia raggiunge il valore massimo.
Dato che quest’ultimo e l’andamento della curva di coppia sono legati al rendimento volumetrico, dipendono direttamente dalla fasatura di distribuzione. In effetti le due curve (di coppia e del rendimento volumetrico) sono pressoché sovrapponibili. Questi argomenti sono già stati trattati nel dettaglio su queste stesse pagine alcune settimane fa. È dunque chiaro perché fin dagli albori del motorismo diversi tecnici abbiano pensato al modo di realizzare dei sistemi di fasatura variabile. Per lungo tempo questa è rimasta un’utopia, anche se già negli anni Venti del Novecento erano numerosi i brevetti relativi a tali sistemi. Le strade che si potevano intraprendere erano diverse. Una prevedeva l’impiego di bilancieri con fulcro mobile. In un’altra a essere mobile era un rullo di contatto con la camma.
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