Dagli USA torniamo in Europa e più precisamente in Spagna per un altro protagonista della nostra rubrica “Che fine ha fatto”: uno spagnolo molto romagnolo, due volte runner up di Valentino Rossi in MotoGP, che ha ciuso la carriera in MotoE
Oggi vive in Svizzera e si divide tra ciclismo e sci nautico ma negli ultimi anni di carriera è stato al fianco di Dani Pedrosa come data analyst prima di disputare il primo campionato MotoE in assoluto con il team Pons. Nella sua vita precedente è stato due volte runner up di Valentino Rossi in MotoGP (2003 e 2004), ha guidato pressochè tutte le moto guidabili nel Motomondiale conquistando 9 successi.
Stiamo parlando naturalmente del meno spagnolo degli spagnoli, o il più romagnolo degli spagnoli…Sete Gibernau
Nato a Barcellona il 15 dicembre 1972, Sete Gibernau è il nipote di Francisco Bultò, il fondatore di Montesa e Bultaco. Nel 1991 vince il campionato spagnolo juniores 125 con una Cagiva per poi passare direttamente alla 250 nel Motomondiale nel ruolo di collaudatore di Yamaha prima ed Honda poi.
I 48 anni di Sete Gibernau, il più romagnolo degli spagnoli
La vittoria del titolo juniores spagnolo 125 spalanca le porte del Motomondiale al giovane Gibernau, ma non dalla porta principale ma quella di servizio, il ruolo di collaudatore. Dal 92 al 94 ricopre il ruolo di collaudatore della Yamaha disputando una gara ogni anno, soprattutto quelle spagnole senza però ottenere punti: 27° nel 92 a Jerez, 21° nel 94 a Barcellona, in mezzo un ritiro a Jarama, la gara finale del 93.
Nel 95 passa in Honda sempre come collaudatore: disputa la gara finale dell’anno, nella sua Barcellona senza peraltro vedere il traguardo.
La stagione 96 è l’unica disputata interamente nella quarto di litro: inizia con Honda per poi terminare in Yamaha nel team di Wayne Rainey. Chiude l’esperienza in 250 con il 21° posto in campionato e 20 punti, miglior risultato in gara l’8° posto in Brasile.
Debutta in 500 sempre con il team di Rainey nel 1997. Chiude la sua prima stagione al 13° posto con 56 punti ed un 6° posto in Australia come miglior risultato in gara.
Nel 1998 entra nella famiglia Repsol Honda, in sella però alla NSR500 V2. Termina il primo anno in Honda all’11° posto con 72 punti ed il primo podio di carriera, terzo al GP di Madrid.
La stagione 99 inizia ancora con la V2 ma, complice l’infortunio di Doohan, gli viene affidata la NSR500 a quattro cilindri. Coglie 4 podi e chiude al quinto posto con 165 punti.
Nel 2000 è ancora in Repsol Honda ma i risultati non sono quelli dell’anno prima. Centra una pole ed un sesto posto a Brno come miglior risultato in gara. Chiude 15° con 72 punti. A fine stagione lascia Honda per passare in Suzuki per il 2001.
La Suzuki lo accoglie a braccia aperte per l’ultimo anno di vita della 500. Stagione che lo vede centrare il primo successo in carriera a Valencia e chiudere la stagione al nono posto con 119 punti.
Nel 2002 la Top Class del Motomondiale cambia totalmente fisionomia: entrano in campo le 990 4T, dapprima per i team factory e successivamente consegnate ai team clienti nella seconda parte di stagione. La stagione è abbastanza travagliata per Sete, complice una moto, la Suzuki GSV-R, non certo semplice da mettere a punto e domare. 16° posto finale con 51 punti ed un quarto posto a Brno come miglior risultato in gara. A fine stagione lascia Suzuki per fare ritorno in Honda per il 2003.
Nel 2003 ad accoglierlo è il team di Fausto Gresini. La stagione inizia subito nel peggiore dei modi per il team con la tragedia di Kato. Gibernau coglie la prima vittoria in MotoGP in Sudafrica dedicandola al compagno di squadra perito alla vigilia della gara. La stagione prosegue con altre tre vittorie e 9 podi complessivi per 277 punti e la seconda posizione in campionato alle spalle di Valentino Rossi.
Nel 2004 sono ancora 4 le vittorie e 10 i podi complessivi conquistati. Termina ancora la secondo posto in campionato alle spalle di Rossi dopo l’epica gara di Phillip Island.
Losail 2004 e Jerez 2005: i due episodi chiave della rivalità Rossi-Gibernau
Per il 2005 rimane nel team Gresini con al fianco Marco Melandri. La stagione inizia con la famosa spallata all’ultimo giro di Jerez e prosegue con altri tre secondi posti. Sete chiude la sua seconda vita in Honda con una settima posizione in campionato e 150 punti.
Nel 2006 passa in Ducati al fianco di Loris Capirossi. L’avventura in Rosso dello spagnolo è piuttosto positiva: coglie 3 quarti posti per una 13^ posizione finale con 95 punti. Rimarrà però la macchia dell’incidente al via della gara di Barcellona: coinvolti Capirossi, Pedrosa e Melandri oltre allo stesso Gibernau.
A fine stagione annuncia il primo ritiro dalle competizioni.
Nel 2009 però torna in sella in MotoGP con la Ducati del team Grupo Francisco Hernando. L’avventura dura soltanto metà stagione perché lo sponsor si ritira. In 8 gare raccoglie solo 12 punti per una 19^ posizione finale. Annuncia un secondo ritiro dalle competizioni.
Dopo un lungo periodo lontano dalle corse, nel 2017 lo spagnolo torna in MotoGP nel team Repsol Honda in qualità di data analyst di Dani Pedrosa.
A novembre del 2018 si rimette tuta e casco per farsi trovare pronto nel 2019 per tornare in pista a 10 anni dal suo secondo ritiro.
Nel 2019 disputa il primo campionato di MotoE con la Energica Ego Corsa del team di Sito Pons. Centra un sesto posto in Austria come miglior risultato e termina 11° con 38 punti. A fine stagione annuncia il terzo e definitivo ritiro dalle competizioni.
La sua carriera dice: 191 gare disputate tra 250, 500, MotoGP e MotoE, 9 vittorie (1 in 500, 8 in MotoGP), 30 podi (6 in 500, 24 in MotoGP), 13 pole, 8 giri veloci e 1384 punti conquistati.
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