Misano 2017: il dominio bagnato di Romano Fenati

Misano 2017: il dominio bagnato di Romano Fenati© Milagro

In un’atmosfera da tregenda, l’ascolano dominò la Moto3, rifilando mezzo minuto al futuro campione Mir

18.10.2021 ( Aggiornata il 18.10.2021 20:07 )

Misano non è mai stato un luogo come un altro per Romano Fenati. Qui, nel 2018 l’ascolano ha rischiato di rovinare una carriera da talento ribelle, con il gesto folle nei confronti di Stefano Manzi durante la gara della Moto2 (quando Fenati affiancò il romagnolo sul rettilineo verso la Quercia e azionò la leva del freno del rivale). L’episodio portò a una lunga squalifica per Romano, con il successivo ritorno in Moto3. La classe in cui un anno prima, nel 2017, nel GP San Marino e Riviera di Rimini aveva ottenuto uno dei successi più belli. Lo fece il 10 settembre 2017, quando un nubifragio si abbatté sul circuito di Misano e la gara della Moto3 si disputò sul bagnato. Per fortuna, l’asfalto non era più quello di tanti anni prima, quello che per intendersi portò al boicottaggio dei big della 500 nel 1989. Fenati riuscì a prevalere in condizioni comunque estreme, se è vero che su 31 piloti ben 16 uscirono di scena, compresi big come Aron Canet, Jorge Martin, Niccolò Antonelli, John McPhee e Gabriel Rodrigo.

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Nessuna paura


Al contrario, l’ascolano della Honda non si lasciò intimorire dalla pioggia e giunse sotto la bandiera a scacchi con un vantaggio di quasi mezzo minuto su tutti gli avversari, a cominciare dallo spagnolo Joan Mir, dominatore di quella stagione della cilindrata più piccola.

Per Fenati, quella di Misano fu la nona carriera nella carriera iridata. E soprattutto simboleggiò la migliore stagione, sino a quel momento, nel Mondiale: con la Honda del Team Snipers Marinelli, Fenati aveva già vinto il GP Americhe e ottenuto cinque secondi posti. A seguire, sarebbe arrivata un’altra vittoria, sempre sul bagnato, a Motegi, con un podio tutto italiano con Fenati, Antonelli e Marco Bezzecchi. Le qualifiche di quel weekend premiarono Martin, che soffiò la pole a Mir per soltanto cinque centesimi (mentre Enea Bastianini venne retrocesso dopo aver firmato il miglior tempo assoluto). Fenati strappò la quinta casella in griglia di partenza. Ma nonostante questo, la fiducia era elevata: “Misano è sempre una tappa importante della stagione. Il circuito è bellissimo e l’atmosfera fantastica” dichiarò alla vigilia. “Allo stesso tempo, le gare di casa sono sempre difficilissime e combattute ma faremo del nostro meglio per ottenere un buon risultato, per noi e per i tifosi”. Romano era uno dei pochi piloti al via della Moto3 a essere già salito sul podio di Misano, con un terzo posto cinque anni prima (gli altri erano Bastianini, vincitore nel 2015 e secondo nel 2016, Mir, terzo nel 2016 e Niccolò Antonelli terzo nel 2015). Su una pista allagata dalla forte pioggia caduta sin dalla mattinata, i piloti della classe più piccola trovarono condizioni complicate. E fioccarono le cadute eccellenti, come Canet e Martin, in lotta per il podio. Fenati condusse invece una gara perfetta: si liberò della compagnia di Martin e Mir sin dai primi giri e si dimostrò un caterpillar, senza mai dare segni di difficoltà o di cedimento. Il suo fu un dominio tutt’altro che comune per una categoria caratterizzata spesso da trenini e gruppi allargati a contendersi i piazzamenti più ambiti.

Eppure, non fu semplice, e non soltanto per le condizioni meteo: “Le condizioni erano difficili, perché la quantità d’acqua presente sulla pista cambiava di giro in giro e non sapevi mai cosa aspettarti”.

Fenati aggiunse: “In partenza pioveva molto, poi poco e alla fine di più. Preferisco l’asciutto, ma la moto andava forte in entrambe le condizioni e sono riuscito a guidarla al meglio. Ma poi la corsa è stata strana: sono riuscito a prendere il comando dopo pochi giri e ho gestito un ampio vantaggio. Non è mai semplice correre in solitudine, in particolare quando l’asfalto è viscido: non devi perdere la concentrazione nemmeno per un attimo. Sono veramente felice perché ho disputato la migliore corsa della mia stagione”. La migliore prestazione della migliore stagione nel Mondiale, concluso in seconda posizione alle spalle di Mir.

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