Ecco tutto quello che c’è da sapere sul Petronas Sepang International Circuit dove nel weekend del 1-3 novembre si disputerà il penultimo appuntamento del Motomondiale
Con la consapevolezza che, dopo il weekend in Thailandia, per la seconda volta consecutiva in MotoGP Ducati conserverà il titolo piloti (avendo già vinto il costruttori ed il titolo team con il team factory Lenovo), si aprono le ultime due decisive gare per l’assegnazione del prezioso alloro. A contenderselo Jorge Martin e Pecco Bagnaia, separati da 17 punti dopo il weekend thailandese. Ruoli invertiti rispetto a 365 giorni fa quando era Bagnaia in testa con Martin ad inseguire.
Il lungo tour asiatico iniziato dall’Indonesia sta per consegnarci l’ultima gara prima del ritorno in Europa per la chiusura consueta di Valencia, il Gran Premio della Malesia sul Petronas Sepang International Circuit.
Non tutti sanno che…
Prima che il Gran Premio della Malesia si spostasse definitivamente dal 1999 sul tracciato di Sepang, il Motomondiale ha corso anche a Shah Alam dal 1991 al 1997 e Johor soltanto nel 1998, come “transizione” prima di arrivare a Sepang.
Il Gran Premio della Malesia è entrato in calendario nel lontano 1991. Come è successo per altri GP, prima di stabilirsi definitivamente a Sepang, si è corso anche a Shah Alam e Johor. Il Sepang International Circuit è il capostipite dei “Tilkodromi”, ovvero quei tracciati costruiti dall’architetto tedesco Hermann Tilke (che ha poi progettato anche i tracciati di Shanghai in Cina e Manama in Bahrain) che hanno per caratteristica lunghi rettilinei, staccate secche e curvoni veloci.
Progettato e costruito nel 1998 con tecnologie moderne rispetto ai vecchi tracciati, è stato poi omologato nel 1999 prima della gara del Motomondiale del 18 aprile di quell’anno. Il circuito è stato poi modificato nel 2016 dallo studio Dromo di Jarno Zaffelli nel suo tratto finale, l’ultima curva. Banking negativo per aumentare i sorpassi in quel tratto.
Lungo 5,54 km (il più lungo del Mondiale), il Sepang International Circuit ha una sede stradale larga 16 metri, il rettilineo principale è lungo 920 metri e le sue curve sono in totale 15, 10 quelle a destra e 5 quelle a sinistra. La MotoGP percorrerà i 5,54 km per 20 volte.
Incidenti
Quando si parla di Sepang la mente non può non tornare a quel 23 ottobre 2011 ed all’incidente nel quale ha perso la vita Marco Simoncelli. La dinamica è tristemente nota, con il Sic che scivola ma rimane aggrappato alla moto, la cui elettronica la fa rientrare in traiettoria mentre sopraggiungono Edwards e Rossi che non possono fare nulla per evitarlo. Nel 2019 il pilota indonesiano Afridza Munandar ha perso la vita esattamente come Simoncelli nel primo giro della Idemitsu Asian Talent Cup.
Titoli vinti
Sepang è stata spesso teatro di feste iridate. Come non ricordare il titolo 250 di Simoncelli nel 2008 e quel giro di rientro a braccia aperte, oppure le feste iridate di Valentino Rossi nel 2005 (secondo alle spalle di Capirossi, quarto titolo in top class per il Dottore) e nel 2009 (terzo alle spalle di Stoner e Pedrosa, nono titolo assoluto nel Motomondiale) o in tempi recenti il titolo iridato di Bagnaia in Moto2 nel 2018.
Come dicevamo prima, Sepang è stato il primo dei “Tilkodromi”, ovvero quei tracciati progettati da Hermann Tilke, che hanno come caratteristica lunghi rettilinei, staccate secche, curve a 90° e curvoni veloci.
I punti di frenata più difficili sono: curva 1-2, si arriva dal rettilineo dei box e bisogna staccare forte per inserire la moto in questo “ricciolo” molto lento; curva 4, altra staccata secca verso destra, molto facile andare larghi; curva 9, il tornante più lento della pista, anche in questo caso è facile andare larghi di traiettoria; curva 14, la penultima del tracciato, secca verso destra; curva 15, l’ultima, un altro punto dove è facile sbagliare la traiettoria ed andare larghi se si frena troppo profondi
I punti dove poter sorpassare sono tanti: curva 1, sfruttando la scia del rettilineo; curva 4, uscendo forte dalla 3; curva 5-6, fattibile l’attacco ma è anche facile subire l’incrocio di traiettoria; curva 7-8 la doppia destra Klia; tornante di curva 9; curva 11 (quella fatidica della morte di Simoncelli); curva 12-13, come la 5-6; curva 14, attenzione all’incrocio di traiettoria; curva 15, esattamente come la 14.
Come abbiamo visto in precedenza, il Gran Premio della Malesia è nel calendario del Motomondiale dal 1991. Con quella di quest’anno sono 32 le gare disputate nella terra di Sandokan, così suddivise: 7 a Shah Alam, 1 a Johor, 24 a Sepang.
Il primo Gran Premio della Malesia risale al 29 settembre 1991 sul tracciato di Shah Alam: successi di Loris Capirossi in 125, Luca Cadalora in 250 e Mick Doohan in 500.
La prima gara disputata a Sepang risale al 18 aprile 1999: successi di Masao Azuma in 125, Loris Capirossi in 250 e Kenny Roberts Jr in 500
L’ultima edizione, quella dello scorso anno, ha visto i successi di: Collin Veijer in Moto3, Fermin Aldeguer in Moto2 ed Enea Bastianini in MotoGP
E’ l’Italia a farla da padrona tra i piloti più vincenti sul tracciato malese: Valentino Rossi guida con 6 successi davanti a Max Biaggi (5), Capirossi e Cadalora con tre successi a testa. Successi anche per Gramigni, Perugini, Locatelli, Rolfo, Dovizioso, Bagnaia, Marini, Dalla Porta ed Arbolino.
Per quanto riguarda la MotoGP, Pole 2023 ed All Time Lap Record sono di Pecco Bagnaia in 1’57”491. Di Alex Marquez è il nuovo record in gara in 1’58”979
Per quanto riguarda la Moto2, Pole 2023 di Fermin Aldeguer in 2’05”288 mentre il giro veloce della gara è sempre di Fermin Aldeguer in 2’06"151. Resistono il giro record di sempre di Alex Marquez in 2’05”860 e l’All Time Lap Record di Brad Binder in 2’04”769
Per quanto riguarda la Moto3, Pole 2023 ed All Time Lap Record sono di Jaume Masia in 2’10”846. Di Ayumu Sasaki è il nuovo giro record della pista in 2’12”268
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