MotoGP, Offerta (ir)rifiutabile da Yamaha a Pramac

MotoGP, Offerta (ir)rifiutabile da Yamaha a Pramac© Gorini

La Casa di Iwata è pronta a (quasi) tutto: sviluppo, moto, soldi e ingaggi dei piloti a carico dei tre diapason. Bello, ma qualcuno non sarebbe contento

05.06.2024 14:54

L'accordo è dietro l'angolo, ma l'angolo è già stato voltato. L'affare ingaggiato tra Yamaha e Pramac Racing coinvolge diverse parti della MotoGP attuale, tirando in ballo parti future. La formazione storicamente legata a Ducati ha, si dice, sul piatto una offerta alla quale Prima, ops, prima di dire "no", bisogna pensarci attentamente e più volte.

Pramac & Ducati: amore finito male

Siccome i diretti interessati giurano il contrario di quanto stiamo scrivendo, capendone le reciproche situazioni, vi proponiamo quanto appreso nei mesi addietro e a seguito del Gran Premio di Italia. Pramac Racing, recentemente rinvigorita dalla rinnovata sponsorizzazione Prima Assicurazioni, sarebbe rimasta volentieri con Ducati.

Però, tra un affare Marc Marquez sfumato e le insistenti tendenze palesate da Borgo Panigale nella possibile fornitura delle Desmosedici ufficiali alle altre formazioni Ducati, è sorto una specie di "sentimento d'offesa", ossia, qualcuno ne è uscito veramente offeso, tanto da voler troncare un amore duraturo sì, mica infinito

Offeso a livello di parole date e non mantenute, risentito in termini economici, "tradito" dal mancato rispetto di un legame nato per fornire piloti dalla squadra satellite al team Factory, spezzato dal passaggio di Jorge Martin in Yamaha. Anzi, diciamolo meglio: spezzato dall'insoddisfatta promozione dello spagnolo al box Lenovo.

Yamaha vuole due MotoGP in più: budget e condizioni interessanti

La Casa di Iwata, evidentemente, può. Il pacchetto suggeritoci, a cui crediamo senza fatica, parla di quattro M1 pari trattamento alle quattro destinate al team Monster Energy. Ci sta come ipotesi, altrimenti che senso avrebbe la spinta di Yamaha per rimpinguare il proprio contingente. Ma non è tutto.

Sembrerebbe che lo sviluppo sarebbe aperto: i piloti Pramac desiderano una configurazione aerodinamica di un certo tipo? E che problema c'è, l'avranno. Ottimo, ma qui arriva il bello. I piloti stessi verrebbero stipendiati dai tre diapason, voce che a chi gestisce una squadra piace sempre. E questi nomi avrebbero materiale pressoché infinito.

In aggiunta al piatto già così descritto ricco, si  vocifera pure che il Costruttore giapponese avrebbe a disposizione 4000000 di euro (#quattromilioni#) per foraggiare la stagione di chi questa stagione condivisa sarebbe pronto ad accettare. Non sappiamo voi, ma noi...

Pramac con Yamaha, ok: ma i piloti?!

Inutile nascondersi: le M1 oggi pagano dazio pesante nei confronti delle Ducati, ma altrettanto ad Aprilia e KTM. E' vero, ma sono belle, qualcuno ha risposto. Lo sappiamo, però chi la guida è ben retribuito, altri hanno precisato. Forse forse, Fabio Quartararo ha fatto bene a rimanere.

Proprio il francese caldeggia da anni una formazione satelllite Yamaha, tuttavia maggiormente preparata e competitiva rispetto alla WithU RNF in cui Andrea Dovizioso chiuse mestamente una prestigiosa carriera nel 2022. No, qui serve una struttura all'altezza, "abituata" a vincere.

Ecco Pramac, no?! Facile. Insomma, mica tanto. Se Prima - ancora - era facile convincere i piloti a entrare nel box toscano, poichè dotato di Desmosedici, magari domani sarà meno semplice. Ma non lo sappiamo: torniamo al capitoletto qui sopra e, forse, candidature come quella di Miguel Oliveira trovano senso e motivaziione.

Gli sponsor Pramac puntavano su Ducati: e adesso?

Nel quadro, piuttosto completo, sappiamo che diversi tecnici Pramac abbiano preso male l'incedere dei fatti, poiché al loro volta "traditi". Potremmo capirli, o meglio, li capiamo. E' pur vero che bisogna andare avanti, indipendentemente che la squadra schieri Desmosedici o M1.

Va bene, ma chi lo dice agli sponsor? Chi puntava sulle Ducati, avrà una Yamaha, teoricamente meno competitiva. Scriviamo "teoricamente" senza affidarci al presente, lo sappiamo quanto oggi la Yamaha le prenda dalla Ducati, parliamo del futuro.

Ridimensionare il contributo avrebbe senso? Rinunciare alla quattro cilindri bolognesi a accettare le quattro cilindri nipponiche risulterebbe così dannoso? Potrebbe darsi, magari no. Solo provando si avranno le risposte cercate. La nuova sfida non avrà mezze misure: questa è la nostra percezione.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi