MotoGP, Acosta-Vinales: per il mondiale ci vuole velocità e costanza

MotoGP, Acosta-Vinales: per il mondiale ci vuole velocità e costanza© Luca Gorini

Il rookie ha sorpreso tutti in questo inizio di stagione mentre il pilota Aprilia continua ad alternare gare di alto spessore a domeniche opache

13.05.2024 ( Aggiornata il 13.05.2024 15:54 )

Dopo cinque gare si è arrivati ad un quarto del campionato e le forze in campo iniziano a stabilirsi, Jorge Martin è sempre più solo seguito da un terzetto di Ducati composto da Francesco Bagnaia, Marc Marquez ed Enea Bastianini. Il round di Le Mans ha visto infatti perdere posizioni in classifica sia Pedro Acosta che Maverick Vinales, i due seppur in momenti diversi delle proprie carriere sognano ancora l’alloro ma per recuperare terreno ora serve un cambio di passo.

Vinales, Austin non deve essere l’eccezione

Il talento catalano alla decima stagione in MotoGP è chiamato alla definitiva consacrazione nella top class. Alla soglia dei 30 anni ormai Maverick deve raccogliere quanto seminato fin ora, dopo il debutto con Suzuki e il passaggio nel team ufficiale Yamaha, Aprilia è stata l’unica a credere nel rilancio del campione del mondo Moto3 2013. La vittoria nella Sprint di Portimao, il ritiro a causa del guasto al cambio nella gara portoghese ed il weekend perfetto di Austin sembravano aver dato al “Top Gun” lo slancio definitivo per tornare ad essere costantemente in lotta per la vittoria e di conseguenza il titolo. A Jerez invece, dopo un venerdì ancora da protagonista, la pioggia lo ridimensiona in qualifica, cade nella Sprint (mentre era sul podio virtuale) e in gara rimane bloccato nel gruppo, non riuscendo a rimontare.

Giunti a Le Mans la prima fila gli permette di tenere il podio nella Sprint limitando i danni sul quasi imprendibile Jorge Martin ma poi in gara non riesce a tenere il passo dei migliori e piano piano scivola lontano dal podio, venendo passato nel finale anche da Enea Bastianini che ha dovuto scontare un long lap penalty. Ora la leadership di Jorge Martin dista 48 punti, pochi se si pensa che da assegnare ce ne sono ben 555 potenzialmente ma per rientrare in lotta per il titolo dovrà tornare preso al successo, magari già a Barcellona dove un anno fa Aprilia siglò una storica doppietta.

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Acosta, rookie alla Marquez ma titolo lontano

Quanto accaduto nel 2013 con Marc Marquez, in grado di vincere al debutto nella MotoGP, sembra destinato a non ripetersi con Pedro Acosta, colui che sembra il suo erede designato per il futuro della MotoGP. Il debutto del “Tiburon” ha ricordato per certi versi quello dell’otto volte iridato che però già alla seconda gara fu in grado di conquistare il successo in MotoGP. La top class attuale è però ben diversa da quella del 2013, dove i rivali per la vittoria erano realmente solo 3 (Dani Pedrosa, suo compagno di box, e le due Yamaha ufficiali di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi) mentre oggi sono almeno una decina le moto ed i piloti in grado di poter lottare per la vittoria. Nonostante questo, nelle prime quattro gare Pedro Acosta è riuscito a salire sul podio in ben due occasioni (più uno nelle Sprint) mettendosi alle spalle della coppia ufficiale Ducati in classifica. Lo zero della gara di Le Mans, arrivato mentre era il lotta per podio, lo ha visto così perdere diverse posizioni in classifica facendolo scivolare a 56 punti da Jorge Martin. Per Pedro Acosta ed il suo talento nulla sembra impossibile ma per scrivere un nuovo capitolo incredibile della sua storia serve trovare il primo successo in MotoGP.

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