SBK: Bimota, un rientro in grande stile

SBK: Bimota, un rientro in grande stile© GpAgency

Il ritorno del marchio riminese è iniziato con il piede giusto: la KB998 Rimini ha offerto riscontri positivi nei test. Ma il team manager Roda non abbassa la guardia

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20.01.2025 ( Aggiornata il 20.01.2025 09:53 )

Il ritorno della Bimota


Come vuole la tradizione Bimota, il telaio è a struttura composita, quindi con una parte superiore a traliccio imbullonata e piastre ricavate dal pieno – come anche forcellone e corpi della forcella – nella zona del pivot, in linea con l’idea dell’ingegner Massimo Tamburini a metà degli Anni ’80. La Bimota ha poi sperimentato anche a livello aerodinamico, regalando alla sua creatura le ali, andate a rimpiazzare i profili interni della ZX-10RR, dalla quale differisce anche per le dimensioni – più grandi nel caso della KB998 – della presa d’aria frontale. Insomma, una nuova moto nel vero senso della parola, in barba a chi pensava che la Kawasaki avrebbe solamente applicato gli adesivi Bimota sulla propria moto per ridurre l’impegno in SBK – l’unica Ninja in pista resterà quella del Team Puccetti, divenuto ufficiale – senza particolari sforzi.

Per sconfiggere lo scetticismo iniziale serviva però superare l’esame più importante, quello della pista, e il primo banco di prova, ossia il circuito di Jerez, ha regalato solamente risposte positive. Nelle due sessioni di test in Andalusia – con in mezzo una giornata ad Aragón vanificata però dal maltempo – dal Bimota by Kawasaki Racing Team (BbK) sono arrivati riscontri confortanti. Nel primo caso Bassani e Lowes sono stati immediatamente capaci di mettersi in scia al leader Nicolò Bulega, con Axel già mezzo secondo più rapido rispetto al crono fatto segnare nella Superpole di pochi giorni prima con la Verdona.

Nella seconda uscita Alex e Axel hanno dettato il passo, relegando Rea in terza piazza e soprattutto migliorando i propri riferimenti, tanto da conquistare la terza e la quinta posizione virtuali nella già citata Superpole andalusa. “Questa moto mi ha subito trasmesso buone sensazioni – il primo bilancio di Bassanie già nella prima sessione ho girato più forte di mezzo secondo, quindi il miglioramento è evidente. In uscita di curva le ali aiutano a non far impennare la moto, così sfruttiamo meglio l’accelerazione. Credo che anche il motore lavori meglio, dato che con questo telaio riusciamo a trarne il massimo. Le sensazioni di guida sono molto diverse, ma per ora ogni uscita è un’avventura”. Una bella avventura, a giudicare dalle prime sensazioni del veneto, che ha confessato di aver “Trovato la direzione da seguire” già al termine della seconda sessione. "Inoltre sono riuscito ad avvicinarmi molto ad Alex anche sul singolo giro – la conclusione di Bassani – e sappiamo che in questo aspetto lui è uno dei migliori, quindi sono soddisfatto".

La strada tracciata sembra quella corretta, anche se Jerez resta un tracciato da prendere con le pinze: tornando indietro di un solo inverno, infatti, all’Angel Nieto i primi test sulla Yamaha R1 avevano visto Rea fare faville, salvo poi incontrare difficoltà crescenti nei successivi test e nella maggior parte dei round iridati, in quella che per lui è stata la stagione più difficile.

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