SBK, Melandri: "Bulega sta infastidendo Bautista più della zavorra"

SBK, Melandri: "Bulega sta infastidendo Bautista più della zavorra"

Marco dice la sua: "Gli anni persi in Honda fanno sì che Alvaro sia ancora affamato, per il futuro ascolterà sè stesso. Toprak? Sa di averne di più, parlare di limitazioni ha senso a fine anno"

17.07.2024 16:48

Marco Melandri – come promesso – non è mancato al ProDay organizzato da VMoto, ma purtroppo ha presenziare solo da spettatore. L’incidente recente in bicicletta infatti lo terrà ai box almeno per un mesetto, ma perlomeno il ravennate può continuare a divertirsi in uno dei suoi nuovi ruoli ossia il deejay (vedi foto sotto), tanto che sarà presente in questa veste anche al World Ducati Week.
 
Le moto restano però il primo amore per Marco, con il quale abbiamo analizzato la SBK attuale, a cominciare da quanto ottenuto da Toprak Razgatlioglu, che proprio lo scorso weekend a Donington ha eguagliato il ravennate per numero di vittorie con BMW.
 
Marco andiamo dritti al punto: questa BMW è da limitare come le Ducati in passato?
 
“Secondo me è l’insieme moto più pilota a fare la differenza. La moto funziona, e si adatta perfettamente alle caratteristiche di Razgatlioglu. La Ducati ha avuto il taglio dei giri ma 250 o 500 giri su una moto che gira a 15 o 16mila è nulla: quando ero nel team Aruba ce ne tolsero 600, che sulla V2 che girava a meno di 13mila giri rappresentavano un problema. Se oggi togliessero dei giri a Toprak non cambierebbe nulla, ma in generale le concessioni vengono date per migliorare, poi se un pilota va tanto più veloce dei compagni di marca vuole dire che la differenza la sta facendo lui. Parlarne a fine anno avrebbe senso, ora no”.
 
Ti sorprende un Toprak così dominante?
 
“Adesso no, ma se prima del suo primo test con BMW non mi sarei aspettato un dominio del genere. Lui comunque è migliorato tanto: ha la consapevolezza di essere più forte, quindi può gestire i primi giri ed evitare ad esempio le staccate folli che faceva prima con Yamaha. Ora sa di poter sfruttare l’accelerazione della moto in uscita di curva, quindi non è più obbligato ad aggredire le frenate”.

Melandri su Bautista e Bassani

Cosa faresti invece in ottica futuro se fossi Alvaro Bautista?
 
“Innanzitutto crede che, come ha detto anche Toprak, ad infastidire Bautista ora più che la zavorra sia Bulega. La zavorra ora non è intorno ai sei chili come si dice ma non sono sei, dato che la moto non è mai stata a peso limite: al massimo saranno tre chili. Io con la V2 giravo con tre chili sul codone per avere più grip, quindi ero decisamente sopra al peso minimo. A volte peso extra nei punti giusti è meglio che non averlo, ma magari per lui non è il caso. La sensazione è che Toprak abbia alzato l’asticella e Bulega stia guidando bene, ed anche per Bautista il tempo passa. Difficile dire cosa farà Alvaro, dovrà ascoltare sé stesso. Capisco che gli anni persi in Honda lo rendano ancora affamato, ma dipenderà da quanto ha voglia di rimettersi in gioco”.
 
Come sappiamo in questa stagione stai seguendo come coach Axel Bassani. Come procede il suo adattamento alla Kawasaki?
 
“Guardando i dati è chiaro come guidi bene, ma gli serve qualche pezzo per completare il puzzle ed essere veloce. Gli manca l’esperienza del lavoro in un team ufficiale, e di conseguenza la capacità di dare a questa tutti gli strumenti per aiutarlo, ma ha il potenziale per farlo. La Kawasaki non è una moto semplice, ed il tempo per lavorare nelle gare è sempre poco. Credo che anche da solo possa progredire, e arrivano piste dove può essere veloce. Axel ha una guida rotonda, che a Most può essere vantaggiosa. Un punto importante su cui lavorare è la Superpole, dato che anche in SBK partire davanti è diventato fondamentale. Se ci sarò ad altre gare? Difficile, ho preso tanti impegni in precedenza e mi piace essere uno che li rispetta”.

La SBK torna subito in pista: gli orari di Most

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi