Eli ha scalzato Roczen dal trono del mondiale Supercross: il pilota Yamaha è stato veloce in ciascuna tappa, fino all’epilogo di Abu Dhabi
A Ken Roczen non è riuscito il tris di titoli consecutivi nel Supercross: nonostante abbia raccolto più punti di tutti nel quarto e ultimo round, ad Abu Dhabi, il tedesco non ha recuperato il ritardo accumulato da Eli Tomac che ha regalato il titolo alla Yamaha.
È il terzo costruttore differente a imporsi in tre edizioni del campionato organizzato sotto l’egida della Federazione Motociclistica Internazionale: nel 2022, quando le gare furono soltanto due, da tre manche ciascuna, Roczen vinse in sella alla Honda pur conquistando soltanto una manche, con quattro lunghezze di vantaggio su Joey Savatgy e Vince Friese. L’anno dopo invece i round furono tre, per nove manche totali, con Roczen che malgrado un 14° posto in Gara 1 negli Emirati Arabi si riconfermò, anche se con la Suzuki.
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Quest’anno invece i round sono diventati quattro, anche se due si sono disputati a distanza di 24 ore nello stesso impianto, l’HBF Park di Perth (Australia), e per ciascuno si sono corse quattro manche. Il campionato ha preso il via a fine ottobre a Vancouver (Canada). Con il miglior tempo nella Superpole Roczen ha intascato i primi cinque punti (tre al secondo e uno al terzo) e si è riconfermato vincendo Gara 1 con 645 millesimi su Tomac. Lo statunitense si è aggiudicato Gara 2 con 23 secondi su Savatgy mentre Roczen ha gettato al vento punti pesanti cadendo al sesto giro per poi concludere 11°. Il tedesco è balzato subito in testa in Gara 3 guadagnando in un giro 2,5 secondi ma Tomac è andato a prenderlo, battendolo di dieci secondi. Nella Superfinale (insieme ai migliori della SX2) Eli ha fatto subito il vuoto vincendo di 16”.
Dopo la prima tappa l’alfiere Yamaha conduceva con 100 punti, 16 in più su Roczen e 21 su Savatgy. Un mese dopo i piloti si sono spostati in Australia, e la prima sera Tomac ha fatto poker, mancando l’en plein a causa del secondo posto nella Superpole dietro Savatgy. Senza storia le gare, con vantaggi dai 4,5 ai 10,5 secondi. Per Roczen, tre secondi posti e il terzo in Gara 2, alle spalle di Savatgy. Al giro di boa del campionato Tomac aveva 33 punti su Roczen e 41 su Savatgy. Il giorno dopo Tomac ha rafforzato la leadership intascando altri 100 punti: Superpole e vittoria in tre manche. L’unica sfuggitagli è stata la seconda, complice un “lungo” alla prima curva che ha vanificato una partenza perfetta. Davanti si è portato Dean Wilson, leader fino alla fine del sesto giro quando ha dovuto dare strada a Savatgy. Wilson è crollato, finendo a sette secondi dal vincitore, con Roczen secondo davanti a Tomac.
A quel punto, con gli ultimi 105 punti da assegnare e 46 lunghezze di vantaggio, Tomac avrebbe potuto accontentarsi di arrivare sempre sesto nelle quattro manche restanti. Invece il bicampione (2020 e 2022) dell’AMA Supercross non si è risparmiato e con la Superpole di Abu Dhabi ha aumentato il vantaggio. In Gara 1 però si è limitato a tenere a bada Roczen, finendogli subito dietro, entrambi preceduti da Friese. Roczen ha vinto le due manche successive ma con altrettanti secondi posti Tomac è diventato irraggiungibile.
Liberatosi dall’ansia di fallire Tomac ha conquistato la Superfinale con quattro secondi sul tedesco, chiudendo l’annata con 397 punti, a +43 sul portacolori Suzuki: “Diventare campione del mondo Supercross è una sensazione incredibile e una testimonianza del duro lavoro del nostro team” ha spiegato Tomac. L’anno prossimo il Mondiale farà tappa anche a Londra e Buenos Aires, mentre devono essere ancora rese note le altre sedi.
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