L'impresa di Jonny Davies | Quella (S)Volta Che

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Grazie al comando posteriore dell’acceleratore, Davies ha superato i 255 km/h attaccandosi al codone della sua Kawasaki, battendo un record lungo 25 anni

19.09.2024 ( Aggiornata il 19.09.2024 12:47 )

In MotoGP, ma ancora di più in Moto3, diversi piloti prendono la scia di un collega, così da realizzare un crono che non credono di poter ottenere in solitaria. A un altro traino si è invece affidato il 18 agosto scorso Jonny Davies per battere un record del Mondo che resisteva da un quarto di secolo.

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Il record di Jonny Davies


Lo stuntman, conosciuto con il nome d’arte di JD Stunts, ha raggiunto le 159,52 miglia orarie, equivalenti a 256,723 km/h, trascinato da una Kawasaki Ninja H2 SX. Una follia in piena regola, amplificata dal fatto che in sella alla Verdona non ci fosse nessuno. Il funambolo si è avvalso di una moto completamente di serie – preferita alla H2R per la maggiore stabilità – con l’unica aggiunta di un acceleratore secondario montato appositamente nella parte posteriore del veicolo. Ciò ha permesso a Jonny di incrementare la propria velocità mentre restava aggrappato al codone della moto. L’impresa è andata in scena all’ex aeroporto della RAF (Royal Air Force) di Elvington, nello Yorkshire, l’unico del Regno Unito utilizzato dalle Forze di Liberazione Francesi durante la Seconda Guerra mondiale per bombardare la Germania nazista. Qui nei primi anni Settanta l’Auto 66 Club tenne meeting motociclistici a cui parteciparono anche gli allora semisconosciuti Mick Grant e Barry Sheene.

Nel 2006 sulla pista dell’aeroporto di Elvington, Richard Hammond, una delle tre star di Top Gear, finì in coma per uno schianto a 450 km/h, causata dalla rottura del pneumatico anteriore destro. Dieci anni dopo a rischiare di lasciarci le penne fu Zef Eisenberg con una moto spinta da una turbina Rolls-Royce da 560 cavalli: pare non avesse visto la linea del traguardo, proseguendo per schiantarsi a quasi 370 km/h. In quell’occasione conquistò il record di sopravvissuto a un incidente motociclistico alla più alta velocità sul suolo britannico. Il suo appuntamento con il destino fu però soltanto posticipato perché nel 2020 Eisenberg perse la vita, nella medesima Elvington, nel tentativo di realizzare un record automobilistico. Tornando al record di un uomo trascinato da una moto, dal 18 aprile 1999 apparteneva a Gary Rothwell, che raggiunse le 156,3 miglia orarie (251,541 km/h) servendosi di stivali con suola in titanio da 2 mm. L’inglese lo stabilì con una Suzuki Hayabusa (GSX1300R) al circuito prova di Bruntingthorpe, a Leicester. Anch’egli iniziò la sua impresa in sella, per poi spostarsi sulle pedane posteriori tenendo prima una mano sul serbatoio, quindi sul maniglione posteriore, preludio al balzo all’indietro. Nei mesi scorsi, intervistato dalla stampa britannica, Rothwell aveva commentato: “Sono sorpreso che nessuno ci abbia provato in questi anni. Se superi quella fase di spavento e tieni l’acceleratore aperto, penso che puoi battermi”.

A differenza dell’ex primatista, che lasciò il manubrio a una velocità folle, Davies l’ha fatto intorno a 80 km/h, potendo per l’appunto beneficiare del comando posteriore dell’acceleratore. Raggiunta la fotocellula, Davies ha chiuso il gas ed è riuscito con la forza delle braccia a sollevare la ruota anteriore, così da rimontare in sella agevolmente: “Sapevo di essere stato il più veloce perché il vento era così forte. Un piede si è staccato da terra, tanto il vento spirava”. Oltre a questo record, Davies detiene anche quello dell’impennata alla maggiore velocità seduto sul serbatoio con le gambe poste oltre il manubrio: 175,785 km/h fatti segnare nell’agosto 2020. Già, perché JD sembra incapace di accomodarsi sulla sella come i comuni mortali...

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