Letizia Marchetti: "WorldWCR, iniziativa bellissima" | Io Guido da Sola

La prima gara del World Women’s Championship, andata in scena a Misano in occasione del weekend iridato della Superbike, si è conclusa tra luci e ombre. Le luci sono state senza dubbio quelle che hanno fatto brillare le ragazze, che hanno dato prova di loro in pista nelle due gare in programma. Purtroppo non sono mancati i soliti “leoni da tastiera” che sui social hanno dato ancora una volta adito a commenti infelici e inopportuni.

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WorldWCR: l'opinione di Letizia Marchetti

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Ma noi sappiamo quello che abbiamo visto e le bagarre tra Maria Herrera (vincitrice di entrambe le gare), Ana Carrasco, Sara Sanchez, Beatriz Neila Santos e la nostra Roberta Ponziani (quarta in Gara 1 e quinta in Gara 2) sono state interessanti. Lo pensa anche Letizia Marchetti, pluricampionessa italiana, consigliere federale e componente della Commissione femminile della FederMoto con la quale ho parlato: “Quella del Mondiale femminile – ha detto – è una bellissima iniziativa. È un’opportunità per tutte le ragazze e una grande occasione che devono essere brave a sfruttare. In ogni weekend di gara, infatti, non girano tantissimo, disputano le prove libere il venerdì e poi qualifiche e gare. Quindi per chi non è abituata a girare così poco e non conosce le piste, non è facile. A Misano, per esempio, chi veniva da fuori ha rimediato un gap elevato dalle prime, ma sono sicura che sui prossimi circuiti i valori in campo saranno simili”.

Letizia ha parlato anche del grave incidente occorso a Mia Rusthen, fortunatamente dichiarata non più in pericolo di vita: “Dalla cabina di commento – ha proseguito – abbiamo visto un proiettile passare davanti allo schermo. La caduta non è stata dettata dall’inesperienza, in quanto Mia è quasi una veterana, è stato purtroppo un incidente di gara. Gara 2, posso dirlo con certezza, è stata invece bellissima e combattuta, peccato per Roberta Ponziani che non è partita benissimo”. Letizia ne è sicura, questo Mondiale può regalare emozioni proprio come ogni altro campionato: “Quando correvo io non esisteva un Mondiale femminile – ha concluso – e avrei pagato oro affinché ci fosse. A quel tempo era impensabile. Per fortuna sta cambiando la mentalità, le donne in pista sono giudicate e valutate come i maschi e questo è positivo. Con la Commissione femminile FMI stiamo facendo il possibile per incentivare tutto questo e non nascondo che mi piacerebbe prendere parte a una gara del Mondiale. Non gareggio più, ma chissà, se riesco ad allenarmi... Sarebbe un completamento della mia carriera”.

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