Sabina Reece, che resistenza | Io Guido da Sola

Sabina Reece, che resistenza | Io Guido da Sola© Matitaccia

Assieme al papà, la britannica ha partecipato alla terribile Land’s End Trial

22.05.2024 ( Aggiornata il 22.05.2024 16:54 )

Nelle scorse settimane si è svolta in Gran Bretagna una gara un po’ pazza e decisamente sopra le righe: 21 ore di durata per un percorso con partenza da Cirencester e arrivo a Mithian su terreni scoscesi, sconnessi, rocciosi, fangosi e chi più ne ha più ne metta.

Non soltanto moto, ma anche auto di ogni genere, d’epoca e moderne. Stessa cosa per i mezzi a due ruote. A partecipare alla Land’s End Trial è stata anche una giovane pilota di casa, la diciassettenne Sabina “Beanie” Reece, che ha deciso di prendere parte a questa gara per la prima volta, in sella a una moto elettrica.

L'ambiziosa Arianna Barale nel CIV Femminile e WEC | Io Guido da Sola

L'avventura di Sabina Reece


Nonostante la sua giovane età, Beanie guida già da molti anni, ovvero da quando suo padre Mark le fece conoscere le moto per la prima volta. Lei, che praticava equitazione, decise di abbandonare questa passione per trasferirsi alle moto Fuoristrada. Strada facendo, nel 2021 ha conquistato la sua prima vittoria nella British Women’s MX Association gareggiando con una Surron 85 cm³, per poi passare a una Kawasaki 250. E in questo 2024 ha deciso di accettare una nuova sfida partecipando assieme al suo papà alla Land’s End Trial: per lei è stata una “missione” inedita, un test di resistenza durato due giorni e 345 miglia. Per prepararsi al meglio ha affrontato non soltanto allenamenti impegnativi, ma è rimasta anche senza dormire per qualche giorno.

Prima di partire, aveva ammesso di essere molto nervosa per ciò che la attendeva, spiegando di essersi preparata guidando una moto da Cross, ma soprattutto aveva timore del freddo che avrebbe incontrato.

E così è stato: terreni difficili, temperature rigide, condizioni estreme, notti insonni. Ma tutto è stato superato e ne è valsa la pena, soprattutto per la prova di resistenza affrontata insieme con il papà. Ma anche per la grande esperienza che ha vissuto affrontando una prova tanto dura. Papà Mark, che si è occupato della “navigazione”, è stato davanti a lei, trasportando anche il materiale di prima necessità e le batterie di ricambio, mentre Sabina si è concentrava sulla conquista di ogni step.

Adesso, con questo bagaglio acquisito, la giovane Beanie è pronta ad affrontare nuove sfide come la Coppa del Mondo FIM E-Bike Cross. E viaggia verso nuove imprese che la faranno crescere ancora come pilota e che, sicuramente, la porteranno sempre più in alto in questa disciplina.

Alessandra Mancini, il genio degli assetti | Io Guido da Sola

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi