Castelli circondati dal mare, terme fiabesche e suggestivi borghi scavati nel tufo in questo viaggio a cavallo delle due Maremme
A pochi chilometri da Roma, il Castello di Santa Severa è un affascinante maniero del ‘400 lambito dalle acque del Tirreno. Parte da qui un appassionante itinerario che raggiunge le pittoresche rocce di tufo in provincia di Grosseto, attraverso luoghi incantati e pantagrueliche indigestioni di curve. Si inizia con il tratto Santa Severa-Tolfa, un tracciato tormentato che si arrampica sui monti attraverso gli scenari coinvolgenti della Maremma laziale.
Bellezze infinite tra Lazio e Abruzzo | Giri e Gare
Superata Allumiere, ci si lancia in picchiata verso Civitavecchia, guidando lungo spirali d’asfalto “vista mare”, e oltrepassata Tarquinia (città ricca di storia, che merita senz’altro una visita), all’altezza di Montalto di Castro si svolta sulla SP105 per raggiungere il sorprendente parco naturalistico-archeologico di Vulci. Terra di antichi Etruschi e scenari bucolici quasi al confine con la Toscana, una passeggiata tra le bellezze di Vulci è l’occasione perfetta per farsi rapire da atmosfere uniche, fuori dal tempo.
Nato nel 1999, il Parco si estende nel territorio di Montalto di Castro e Canino, nel cuore della Maremma laziale. La macchia mediterranea, popolata da vacche maremmane e da cavalli allo stato semibrado, si svela magnifica ai visitatori, così come i canyon scolpiti nella roccia dalle acque del fiume Fiora, o la cascatella del laghetto del Pellicone. Un paesaggio idilliaco all’interno del quale spiccano i resti dell’antica città etrusco-romana risalente al IV secolo a.C. Nelle vicinanze si trova anche l’acquedotto romano che conduce fino al foro, dove si ergevano il Tempio Grande e l’Arco Onorario. Qui si possono ammirare la bellezza dei pavimenti a mosaico e gli ambienti sotterranei della Domus, il Sacello di Ercole e le Terme.
Si riparte. Stavolta le suggestioni sono quelle della Maremma toscana. Raggiunta Manciano, al momento di imboccare la SP159 in direzione Montemerano ci si ritrova dritti in un toboga infernale, con curve e controcurve dal divertimento senza fine. All’altezza di Montemerano, l’itinerario sterza deciso verso le famose terme di Saturnia, tappa must di questo giro: cascatelle e piscine naturali scavate nella roccia in cui è possibile fare il bagno. Si continua a guidare, una piega dopo l’altra, fino a Catabbio, e da qui, lungo la SP22, fino a ai cosiddetti “borghi di tufo”, Sovana, Sorano e la splendida Pitigliano. Le origini del primo si perdono nelle pieghe del tempo, tra reminiscenze medievali e un glorioso passato etrusco, come testimonia la necropoli ricca di tombe monumentali. Percorrendo la Via del Pretorio, si raggiunge Piazza del Pretorio con la peculiare pavimentazione a spina di pesce e l’omonimo palazzo duecentesco.
Tante le perle custodite nel centro storico, compreso il Duomo in stile romanico-gotico, uno dei più importanti di tutta la Toscana. Guidando lungo una stradina che taglia alte pareti di tufo come fossero burro, una decina di chilometri e si raggiunge Sorano, che accoglie chi la visita con la torre dell’orologio, la Fortezza Orsini, il giallo ocra delle sue case strette l’una all’altra, e le pittoresche porte d’accesso al borgo, Porta di Sopra e Porta dei Merli.
Ad appena nove chilometri di distanza, ecco Pitigliano. Il primo colpo d’occhio lascia senza fiato: un fascino magnetico e irresistibile, che parte dalle caratteristiche abitazioni i cui contorni si fondono, e si confondono, con quelli della roccia tufacea a cui sono aggrappate. L’imponente Acquedotto Mediceo domina la visuale e introduce al centro storico, un intricato dedalo di viuzze in cui scoprire bellezze architettoniche, laboratori d’arte, negozietti di artigianato e irresistibili richiami enogastronomici.
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