In attesa che torni il caldo, ecco un itinerario in Calabria da tenere nel cassetto per la bella stagione
Il Parco Nazionale della Sila si trova in un territorio di rara bellezza nel cuore della Calabria. Uno straordinario ecosistema montuoso che si eleva nel cuore del Mediterraneo tra abeti giganti, rupi, canyon e pittoreschi borghi.
Questi gli ingredienti di un emozionante itinerario, attraverso il cosiddetto “Gran Bosco d’Italia”, che tocca ben tre laghi – Arvo, Ampollino e Cecita – tutti collegati da strade a dir poco splendide da guidare.
Sale, che poesia! | Giri e Gare
Si parte da Cosenza, ma soltanto dopo aver visitato il celebre MAB, il museo all’aperto Bilotti su Corso Mazzini, per provare la sensazione di passeggiare lungo la via centrale di una grande città, circondati da opere di Dalì, Modigliani, Manzù, De Chirico e tanti altri.
Dal capoluogo si imbocca la veloce statale 107 fino a Spezzano Piccolo, quindi si esce dalla superstrada e si prosegue lungo la SP 256, la vecchia “silana-crotonese”, un tempo direttrice principale tra le coste tirrenica e ionica. Ancora oggi vi si corre parte della gara automobilistica “Coppa Sila”. Ci si arrampica, una curva dietro l’altra, fino al valico di Montescuro, e dopo una sosta panoramica, si scende in picchiata, nel fitto del bosco, verso Moccone. Raggiunta Camigliatello Silano, centro turistico tra i più importanti del territorio, un velocissimo trasferimento conduce in località Croce di Magara per far visita ai “Giganti della Sila”, 58 pini larici che, con i loro 40 metri di altezza, sono l’ultima, imponente, testimonianza dell’antica Silva Brutia celebrata dagli scrittori latini. Un ecosistema protetto, che sopravvive intatto dal Seicento, costantemente sorvegliato dai suoi imponenti “patriarchi”, vecchi oltre 350 anni.
Si avanza, lungo un bel tratto guidato, fino al Lago Arvo, annunciato dai riflessi azzurri che filtrano suggestivi tra gli alberi. A questo punto, il consiglio è imperativo: chiudere il gas e spalancare le narici. All’inizio dell’abitato di Lorica, sulla sinistra, un chiosco con tavoli all’aperto, e braci sempre accese, sprigiona tutta l’essenza del territorio, tra delizie silane e succulente salsicce locali. Attraversata questa località, si prosegue costeggiando le acque azzurre del lago che trafiggono il verde intenso dei prati con splendide insenature e spiaggette appartate.
La destinazione successiva è il Lago Ampollino, immerso tra i paesaggi della cosiddetta “Sila Piccola”: coltivazioni d’alta quota, fitti boschi e faggi secolari. Raggiunte le sponde, è imperdibile una sosta per godersi i mille scorci magici di questo luogo. Lasciato l’Ampollino è la volta del terzo lago dell’itinerario. Attraversato il centro di San Giovanni in Fiore, si punta verso Villaggio Germano e si imbocca una tortuosa serpentina d’asfalto che si inoltra nel cuore più profondo della Sila: tutt’attorno, soltanto silenzi e natura selvaggia.
Da evitare, lungo il percorso, le prime indicazioni sulla sinistra per Camigliatello; si deve proseguire diritto in direzione Longobucco, e soltanto alla fine della strada principale, svoltare a sinistra (sulla SP 255) per Camigliatello-Lago Cecita. Il più vasto bacino artificiale presente sul territorio è un concentrato unico di angoli bucolici e aspra bellezza. Da qui, una vorticosa discesa “a tutta piega” conduce a Rose, piccolo centro da cui godere – magari al tramonto – di uno splendido affaccio sull’intera conca cosentina.
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