L'ottovolante di Rieti | Giri e Gare

L'ottovolante di Rieti | Giri e Gare

Voglia di curve? Eccovi accontentati! Un emozionante itinerario “a doppio cerchio” vissuto una piega dopo l’altra

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21.09.2024 ( Aggiornata il 21.09.2024 13:53 )

Il momento dell’anno è quello giusto, il caldo inizia a essere meno opprimente e una giornata di moto a tutta piega è quel che ci vuole. La tappa del Campionato Italiano Enduro Major a Rieti è stata quindi la migliore occasione per ritagliarsi un po’ di tempo per questo intrigante itinerario che vi descriviamo.

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Rieti, la "capitale" della Sabina


Prima di partire, la “capitale” della Sabina ha meritato senz’altro una visita alla scoperta di alcuni angoli caratteristici, come il quartiere dei Pozzi, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Palazzo della Prefettura (con i giardini del Vignola), il Palazzo Papale e quello dei Delfini. A Piazza San Rufo una targa ricorda che in questa città, secondo la tradizione, si trova il centro geografico d’Italia. Da non perdere poi il ponte sul Velino (uno degli accessi al centro storico) da cui scorgere i resti di quello più antico, di epoca romana, adagiato sul letto del fiume. Si lascia Rieti e si imbocca la statale 4bis, la cosiddetta via del Terminillo. La strada sale subito in quota. Un bel misto medio-veloce (davvero bello!) che in circa 20 chilometri conduce alla base degli impianti sciistici di Pian delle Valli: tornanti elicoidali con asfalto ottimo. Da Pian delle Valli, si prosegue per Leonessa.

La carreggiata tende a restringersi lievemente, raggomitolandosi attraverso paesaggi tipicamente alpini, da qui l’appellativo di “Alpe Romana”. Si guida fino al passo Sella di Leonessa da dove inizia la discesa verso l’omonima cittadina. La maestosa bellezza della natura circonda curve ad ampio raggio che sembrano disegnate con il compasso appositamente per le nostre moto. Leonessa ospita un caratteristico centro storico di origine medievale, circondato da un’imponente doppia cerchia di mura del XIII secolo.

Più avanti, lungo l’elettrizzante Regionale 471, Monteleone di Spoleto è uno scrigno di insospettabili tesori, alcuni dei quali oggi sono custoditi al Metropolitan Museum di New York; come la biga etrusca ritrovata nel suo territorio, datata intorno al 540 a.C. e rivestita da lamine di bronzo dorato lavorate a sbalzo con episodi legati alla figura dell’eroe greco Achille. Se non si ha tempo di fare un salto nella Grande Mela, se ne può ammirare una copia a grandezza naturale nei sotterranei del complesso monumentale di San Francesco della fine del Duecento.

Rieti, a caccia di pieghe


Ancora belle curve e si raggiunge Cascia, località famosa per la Basilica di Santa Rita visitata ogni anno da migliaia di fedeli. Di tutt’altro genere di pellegrinaggi è invece oggetto la tappa successiva: Norcia, patria di maestri norcini e buongustai. Questa splendida cittadina umbra sta tornando pian piano alla normalità dopo le ferite profonde inflitte dal terremoto di otto anni fa ancora visibili tra vicoli e piazze del centro storico. La statale 476, dal tornantone all’altezza di Savelli in poi, regala altri splendidi momenti di guida immersi nel verde, attraverso valli e alture ammantate da una natura rigogliosa.

Si toccano Civita e Città Reale e, imboccata la Salaria, la cittadina di Posta. Da qui, inizia una vorticosa salita che riconduce a Leonessa (punto di contatto dei due cerchi che formano “l’otto” disegnato dall’itinerario). È ora la volta della statale 521 in direzione Rivodutri, un’altra di quelle strade che finiscono dritte nell’album dei ricordi: carreggiata ampia e curve di ogni genere portano a valle tutto d’un fiato. Raggiunta la statale 79, si avanza verso Rieti lungo l’area naturalistica dei laghi Lungo e Ripasottile, per la conclusione dell’itinerario.

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