In Lombardia, a caccia di laghi | Giri e Gare

In Lombardia, a caccia di laghi | Giri e Gare

Abbinato alla tappa lombarda del Trofeo delle Regioni mini-Enduro un itinerario dall’Iseo al Garda passando per l’Idro

09.09.2024 ( Aggiornata il 09.09.2024 16:15 )

Con l’arrivo di settembre la stagione di gare torna nel vivo, ed ecco un bell’itinerario per vivere a 360 gradi un weekend di passione per le due ruote. Un formidabile giro alla scoperta di territori che hanno la fortuna di custodire un invidiabile concentrato di strade motociclistiche, percorso in occasione del Trofeo delle Regioni mini-Enduro di Clusone (Bergamo).

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Lombardia, terra di laghi


Come i tortuosi nastri d’asfalto che dal Lago d’Iseo, passando dal Lago d’Idro, fino al Garda, attraversano la mitica Val Trompia disegnando un luna park per veri appassionati di curve e panorami. Raggiunta velocemente la cittadina di Iseo, importante centro turistico sulla sponda sud-orientale dell’omonimo lago, dopo un’imperdibile visita a Monte Isola, la più grande isola lacustre d’Italia con i suoi scorci e i pittoreschi villaggi, l’itinerario (nel senso più motociclistico) entra subito nel vivo. Attraversando via Roma, si seguono le indicazioni per Gardone Val Trompia-Polaveno. Pochi chilometri, e la strada si raggomitola all’istante in un’infinita sequenza di curve, salendo velocemente di quota fino a regalare panorami mozzafiato sul lago sottostante, come la più meravigliosa delle terrazze. Si oltrepassano velocemente i paesini di Zoadello, Scae e Polaveno, circondati da una natura maestosa fino a quando la SP48 non giunge a Gardone Val Trompia e le abitazioni non prendono il sopravvento.

Qui si svolta a sinistra e ci si tuffa sulla vellutata ed entusiasmante SP345, che disegna l’itinerario fino al Passo del Maniva, valico situato a 1664 metri d’altitudine. Siamo nel pieno delle Prealpi bresciane e gardesane. Giunti in cima al passo, è d’obbligo una sosta per ossigenare i polmoni e gustare il panorama. Dopo la pausa si torna in sella, seguendo le indicazioni per Bagolino. Ci si allontana pian piano dalla natura brulla d’alta quota, per infilarsi in una lussureggiante foresta di conifere fino a raggiungere questo piccolo borgo noto per il carnevale e per la produzione casearia (in particolare per il formaggio Bagòss). Si torna in sella e si imbocca la statale 669 in direzione Salò, finché, costeggiando il piccolo Lago d’Idro, non ci si ritrova sulla divertentissima statale 237.

I destra-sinistra si alternano, con ritmo cadenzato, a brevi accelerazioni in una danza senza fine. Si raggiunge Pieve Vecchia, sulla punta sud del lago da dove si prosegue, ancora “a tutta piega”, sulla SP58 fino a Valvestino. In uno scenario unico e incontaminato si erge la suggestiva diga di Ponte Cola, dalla quale prende vita un bacino artificiale impiegato per la produzione di energia idroelettrica, il lago di Valvestino. La strada prosegue disegnando continui ghirigori che si fanno largo tra le rocce e la vegetazione, finché, una volta conquistata Navazzo, non si apre davanti alla visiera una delle più belle vedute sul Garda. Da qui in avanti sarà la SP9 (con un layout simile a quello di un kartodromo) la strada da seguire fino a Gargnano. Giunti allo stop, si svolta a destra per coprire i 15 chilometri fino a Salò, località nota per le vicende della Seconda Guerra mondiale. Ma che offre anche spunti di incredibile bellezza: obbligatoria una passeggiata sul lungolago, dove si fanno notare Il Palazzo della Magnifica Patria e il Palazzo del Podestà. Da qui, un rapido rientro a Iseo via Brescia, e poi subito a Clusone per non perdere le emozioni della garaI destra-sinistra si alternano, con ritmo cadenzato, a brevi accelerazioni in una danza senza fine.

Il tour dei laghi


Si raggiunge Pieve Vecchia, sulla punta sud del lago da dove si prosegue, ancora “a tutta piega”, sulla SP58 fino a Valvestino. In uno scenario unico e incontaminato si erge la suggestiva diga di Ponte Cola, dalla quale prende vita un bacino artificiale impiegato per la produzione di energia idroelettrica, il lago di Valvestino. La strada prosegue disegnando continui ghirigori che si fanno largo tra le rocce e la vegetazione, finché, una volta conquistata Navazzo, non si apre davanti alla visiera una delle più belle vedute sul Garda.

Da qui in avanti sarà la SP9 (con un layout simile a quello di un kartodromo) la strada da seguire fino a Gargnano. Giunti allo stop, si svolta a destra per coprire i 15 chilometri fino a Salò, località nota per le vicende della Seconda Guerra mondiale. Ma che offre anche spunti di incredibile bellezza: obbligatoria una passeggiata sul lungolago, dove si fanno notare Il Palazzo della Magnifica Patria e il Palazzo del Podestà. Da qui, un rapido rientro a Iseo via Brescia, e poi subito a Clusone per non perdere le emozioni della gara.

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