Suzuka, HRC punta al successo: Zarco per la gloria, Takahashi per il record

Era il 1979, quando la Honda vinse per la prima volta la 8 Ore di Suzuka con Tony Hutton e Mike Cole in sella ad una CB900, in un'edizione in cui il colosso di Tokyo monopolizzò le prime otto posizioni. Da allora, le vittorie del marchio nella prestigiosa corsa di durata del Sol Levante sono state ben 29 ed è chiaro che l'obiettivo per l'edizione di quest'anno, in programma questo fine settimana, sia quello di raggiungere quota 30 successi, come dimostra anche il numero di gara scelto dal team ufficiale HRC.

Per puntare al gradino più alto del podio, Honda ha deciso di affidare la CBR1000RR-R Fireblade SP ad un trio particolarmente interessante formato da Teppei Nagoe (già a podio lo scorso anno con una CBR schierata dal team HARC-PRO) e, soprattutto, da Johann Zarco e Takumi Takahashi, per i quali un eventuale trionfo sarebbe particolarmente importante per diversi motivi.

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Stesso obiettivo, motivazioni diverse

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Nel caso di Johann Zarco, unico pilota attualmente impegnato in MotoGP presente nell'edizione di quest'anno (ma non l'unico in arrivo dal Motomondiale, essendoci anche Albert Arenas, Mario Aji e Barry Baltus), la vittoria sarebbe una vera e propria impresa visto che sul circuito giapponese ha effettuato soltanto delle giornate di test ma non ha mai gareggiato. Per adattarsi più in fretta ha però avuto un coach d'eccezione quale il compagno di team Takumi Takahashi, il quale ha dedicato parecchio tempo nei test per aiutare il due volte campione del mondo della Moto2 a prendere le misure con moto e tracciato.

Proprio lo stesso Takahashi sarà l'osservato speciale, non soltanto per quanto riguarda lo “squadrone” ufficiale HRC, ma anche e soprattutto per l'evento in sé. Attualmente, Takumi condivide il primato di pilota più vincente a Suzuka a pari merito con il connazionale Tohru Ukawa, entrambi a quota cinque, e in caso di sesta affermazione diventerebbe il primo a raggiungere questa pietra miliare. Tuttavia, non sarà una passeggiata visto che la concorrenza (a partire dal team YART campione del mondo in carica) sarà particolarmente agguerrita, come dimostra il quarto posto ottenuto nei test di un'edizione 2024 che si preannuncia decisamente più incerta rispetto alle precedenti.

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