La stagione: Ilya saluta la Superbike tedesca con il quarto titolo, strappando la corona ad Alt. Zanetti, esordio con alti e bassi
Non c’è stato modo migliore, per Ilya Mikhalchik, di chiudere l’esperienza nella Superbike tedesca: nove successi, quattro podi e soprattutto la conquista del quarto titolo IDM, andando a eguagliare il record di Markus Reiterberger.
Il pilota ucraino, infatti, nel 2025 lascerà sia l’IDM che il FIM Endurance World Championship, dove nelle ultime stagioni ha difeso i colori BMW Motorrad, per affrontare una nuova sfida nel BSB. Mikhalchik alza l’asticella dopo che in Germania la sua superiorità è stata a tratti nettissima, tanto da riuscire a vincere alcune manche facendo il vuoto. Un inedito in un campionato solitamente equilibrato e caratterizzato dalla presenza di piloti come il campione uscente Florian Alt, Reiterberger e Hannes Soomer, che in più di un’occasione hanno obbligato il neocampione a intensi duelli fino alla bandiera a scacchi.
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E pensare che per il pilota del Team Champion Alpha Van Zon BMW, squadra di riferimento della Casa di Monaco nell’IDM, la stagione era iniziata in salita. Al Sachsenring, nella prima manche della stagione vinta da un debuttante come il campione 2023 del CIV Lorenzo Zanetti, l’ucraino ha raccolto soltanto il 14° posto sul bagnato, riuscendo però già in Gara 2 a salire sul podio. Ma dal secondo appuntamento, a Oschersleben agli inizi di giugno, fino Gara 1 del Nürburgring in settembre, Mikhalchik ha inanellato otto successi in nove manche venendo battuto soltanto in Gara 2 a Most da Alt. Con il terzo successo consecutivo, arrivato in Gara 1 sulla pista ceca, il ventottenne di Kiev ha conquistato il comando della classifica per soltanto tre lunghezze su Alt.
Il pilota del Team Holzhauer Racing Promotion ha messo in pista tutto l’orgoglio del campione in carica e con la sua Honda ha cercato in ogni modo di difendere il titolo, prendendosi subito la rivincita nella seconda manche di Most, dove si è imposto al termine di un lungo e spettacolare duello. Ma nonostante tale prova di forza, Alt ha lasciato definitivamente la leadership del campionato poche settimane dopo al termine del round di Schleizer Dreieck, dove con una doppietta – battendo in entrambe le manche Reiterberger, wild card d’eccezione sul semicittadino della Turingia – Mikhalchik si è preso il comando.
A pesare negativamente sul finale di stagione di Alt c’è stato poi l’infortunio rimediato in agosto ad Assen, dove nel corso del primo giro di Gara 1 la sua gomma posteriore è esplosa, facendolo cadere ad alta velocità. L’impatto ha provocato la frattura della mano destra costringendo Alt a saltare Gara 2 e a presentarsi due settimane più tardi al Nürburgring non ancora in perfette condizioni fisiche. Proprio all’ombra del castello di Nürburg, al termine di due bellissime manche in cui Soomer – velocissimo nel finale di stagione centrando il primo successo nell’IDM e tre secondi posti – ha dato filo da torcere a Mikhalchik, l’ucraino si è laureato campione con un round d’anticipo. Dando seguito ai titoli conquistati, sempre con la BMW, nel 2018, 2019 e 2022. Alle spalle di Mikhalchik e Alt ha chiuso Toni Finsterbusch, trentunenne di Lipsia con un passato tra 125 e Moto3 nel Mondiale.
In sella alla BMW M1000 RR del Team GERT56, dopo diverse stagioni complicate a causa di gravi infortuni, tra cui alcune fratture vertebrali e al bacino, nel 2024 Finsterbusch ha fatto della costanza il proprio punto di forza. E nonostante due soli podi – ma ben otto piazzamenti in Top 5 – si è preso il terzo posto finale per un solo punto sul compagno di squadra Patrick Hobelsberger, autore di un successo e cinque podi ma anche di gare opache chiuse fuori dalla Top 10.
Tra i debuttanti, il migliore è stato Zanetti che, dopo il tricolore Superbike, ha deciso di accettare la proposta del Team Triple M Racing Ducati Frankfurt e rimettersi in gioco in un nuovo contesto. La vittoria al debutto sul bagnato, dopo una rimonta, sembrava il preludio a una stagione da assoluto protagonista invece i pochi dati a disposizione – la Ducati mancava dall’IDM Superbike da quasi 10 anni – e una Panigale V4 R con ridotte possibilità di regolazioni (essendo in configurazione CIV con la centralina MoTec) hanno reso difficile la vita al lombardo. Il quale, però, in diverse occasioni si è inserito nella lotta per le posizioni di vertice. A complicare ulteriormente la stagione è stata la frattura alla clavicola rimediata a fine luglio in una sessione di test con la Ducati a Misano, che ha costretto Zanetti a saltare la gara di Schleiz.
Al rientro dall’infortunio, ad Assen, dove non correva dal 2016, ha centrato due Top 10 mentre al Nürburgring in Gara 2 ha chiuso alle spalle di Soomer e Mikhalchik conquistando il secondo podio stagionale, che gli ha permesso di terminare il campionato in Top 5. Dopo l’annata di apprendistato, Zanetti ha rinnovato con il team tedesco per altre due stagioni, e tenterà l’assalto al titolo sempre con la Panigale V4 R ma questa volta con elettronica Magneti Marelli derivata da quella utilizzata nel mondiale Superbike.
Il 2025 dell’Internationale Deutsche Motorradmeisterschaft inizierà a maggio, non più al Sachsenring – che esce dal calendario – ma sul circuito di Oschersleben, che raddoppia così gli appuntamenti alla Motorsport Arena, dove si tornerà anche a metà stagione. Nonostante l’addio del campione in carica Mikhalchik il livello dell’IDM resterà alto con l’arrivo di Twan Smits, classe 2002 che debutterà in SBK con la Yamaha R1 del Team Apreco – supportato da Ten Kate Racing e Yamaha Motor Deutschland – con cui ha corso in Supersport ottenendo quattro vittorie e tre podi nel 2024. Tra conferme, rilanci e nuovi arrivi, l’IDM promette di essere, ancora una volta, una serie tutta da seguire.
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