MotoAmerica: Ducati celebra i 30 anni dal titolo del team Fast by Ferracci

MotoAmerica: Ducati celebra i 30  anni dal titolo del team Fast by Ferracci© Brian J. Nelson

Ad Austin Josh Herrin può riportare il titolo americano Superbike a Borgo Panigale esattamente trent’anni dopo lo storico trionfo di Troy Corser con la 888

14.09.2024 08:45

La chiusura di un cerchio perfetto: a trent’anni dal titolo nell’AMA Superbike di Troy Corser con la 888 del team Fast by Ferracci, Josh Herrin può laurearsi campione americano con una Panigale V4 R per l’occasione vestita come la sua vecchia antenata.

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Un legame storico

Josh Herrin arriva al penultimo appuntamento stagionale del MotoAmerica con 52 punti di scarto su Bobby Fong (e Jake Gagne, assente al suo posto Xavi Fores), un weekend che può rivelarsi storico per il pilota californiano ma soprattutto per Ducati che può tornare a trionfare nella top class del campionato nazionale a stelle e strisce a distanza di 30 anni dall’ultimo e storico successo targato Troy Corser e Fast by Ferracci. Per celebrare questo anniversario il team Warhorse HSBK Racing Ducati e Ducati North America hanno deciso di omaggiare Eraldo Ferracci, ancora oggi membro del team, con una livrea speciale che riprende quella della "sua" 888 con cui si laureò campione AMA Superbike Corser.

Il weekend del COTA è iniziato nel migliore dei modi per Josh Herrin che ha chiuso il primo turno di Qualifiche in seconda posizione mentre il suo diretto rivale Bobby Fong è sesto ad oltre un secondo dal californiano. Domenica sera, quando in Italia saranno circa le 23 a Borgo Panigale potrebbero tornare a festeggiare un titolo che manca da 30 anni.

 

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Quell’incredibile stagione di Corser

Troy Corser, all’epoca 23enne era arrivato in America dopo aver vinto il titolo australiano l’anno precedente. Il futuro due volte iridato SBK, vinse al primo colpo il titolo con la Ducati 888 del team Fast by Ferracci con il quale corse anche alcune tappe del mondiale SBK riuscendo in tutti e quattro i round a cui prese parte a salire sul podio con la debuttante Ducati 916 #59 (il suo storico #11 era infatti occupato dall’austriaco Andy Meklau). Fu un debutto incredibile tanto che l’australiano terminò la stagione all’undicesimo posto nonostante avesse preso parte a soli quattro round sugli undici del mondiale. Prestazioni che spinsero Ducati a sceglierlo come pilota del team Promotor Racing Power Horse Ducati gestito da Davide Tardozzi dove lavorava Vittorio Bolognesi oggi responsabile Marelli di Herrin nel Warhorse HSBK Racing Ducati.

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