IDM, un secolo di festa

IDM, un secolo di festa© Dino Eisele-Cantarini

Siamo stati a Schleiz, dove il campionato tedesco ha festeggiato i 100 anni dalla prima gara, tra piloti di livello internazionale e personaggi folkloristici

10.09.2024 ( Aggiornata il 10.09.2024 09:40 )

Il motociclismo sportivo tedesco compie cento anni, poiché sebbene si corresse già da qualche tempo è proprio nel 1924 che ADAC e DMV (Deutscher Motorsport Verband, l’Associazione sportiva degli sport motoristici) organizzarono i primi campionati nazionali. Cent’anni di corse interrotti soltanto dalla Seconda Guerra mondiale, dopo la quale il motociclismo tedesco si risollevò portando già nel 1950 oltre 400.000 persone in pista per il finale di stagione al Sachsenring.

A Schleiz, a poche decine di chilometri dal circuito che ospita la tappa tedesca del Motomondiale, il motociclismo teutonico ha festeggiato il secolo di gare: noi c’eravamo, per un’esperienza degna di essere vissuta non soltanto a livello di gare, ma anche di ambiente.

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IDM, un secolo di corse


Nella seconda metà del ‘900 il campionato ha proseguito la propria attività nonostante la separazione tra DDR e Germania Ovest. Anzi, la serie ha iniziato a raccogliere sempre più piloti provenienti dai Paesi vicini portando gli organizzatori a promuovere il campionato tedesco come “internazionale”. È nato così l’Internationale Deutsche Motorradmeisterschaft, più noto come IDM, che oggi è uno dei campionati territoriali più divertenti, in salute e frequentati sia in pista che sulle tribune. E dire che l’IDM aveva rischiato di sparire meno di dieci anni fa: al termine della stagione 2016, infatti, il promoter MotorEvents GmbH lasciava la guida del campionato all’IVM (Arbeitsgruppe Motorsport im Industrie-Verband Motorrad Deutschland, Associazione dell’industria motociclistica) che però nel settembre 2017 annunciava l’annullamento del campionato per la stagione 2018.

Tutto sembrava finito, con decenni di storia del motociclismo tedesco destinati a sparire, e invece a salvare l’IDM è stato l’attuale promoter Motor Presse Stuttgart GmbH & Co. KG, che ha rilevato in corsa i diritti del campionato e, dopo anni difficili, è riuscito a riportare la serie ai fasti del passato.

L’IDM oggi è un campionato di riferimento a livello europeo in grado di competere con il CIV e il BSB, grazie a una griglia della classe Superbike ricca di piloti di caratura internazionale a partire da Lorenzo Zanetti, campione in carica della SBK italiana, che ha accettato la sfida proposta dal Team Triple M Ducati Frankfurt, anche se ha saltato la tappa di Schleiz per la rottura della clavicola sinistra in una sessione di test. Lo stesso Zanetti, che aveva conosciuto anche il MotoAmerica, è rimasto colpito fin dalla prima gara corsa al Sachsenring dall’elevato livello del campionato, dalla professionalità delle persone che lavorano nel paddock e dalla passione dei fans tedeschi per il motociclismo e per tutti i piloti che corrono sia nelle tre classi dell’IDM che nelle categorie di contorno.

I primi titoli tedeschi, cent’anni fa, vennero assegnati su gara singola al Schleiz-Dreieck. Quest’anno, sul semicittadino della Turingia a due passi dalla Sassonia, oltre 30.000 persone sono arrivate fin dal giovedì, accampandosi ordinatamente nei campi adiacenti alla pista. Di cose ne sono cambiate da quel 15 giugno 1924 quando 57 piloti (ma le richieste di partecipazione furono 123) suddivisi in cinque classi si contesero i primi titoli nazionali. A partire dal tracciato, oggi completamente asfaltato e accorciato definitivamente nel 2004 a 3,805 chilometri mentre fino al 1988 si correva sul percorso originale da 7,631 km. È invece analogo il calore degli appassionati tedeschi per la tappa più sentita sia dai piloti che dagli spettatori, che come sempre accorrono da ogni parte della Germania colorando le tribune.

A confermare l’incredibile attaccamento dei piloti al “Triangolo” di Schleiz è stato Markus Reiterberger, quattro volte campione dell’IDM e oggi pilota ufficiale BMW nel mondiale Endurance, che nonostante l’impegno iridato non ha voluto mancare alla gara iscrivendosi come wild card e lottando fino all’ultima curva con il compagno di squadra Ilya Mikhalchik. Nonostante i due secondi posti, Reiti non ha nascosto la felicità: “È il posto migliore dove correre, la mia pista preferita. Non importa la posizione finale, questo è senza dubbio il miglior weekend della stagione” ha detto al termine di Gara 2, e considerando che soltanto pochi giorni prima aveva corso, chiudendo al quinto posto, la 8 Ore di Suzuka, queste parole misurano l’importanza della gara per gli appassionati tedeschi. I due piloti del BMW Motorrad World Endurance Team e il già citato Zanetti non sono gli unici nomi di caratura internazionale che corrono nell’IDM Superbike, visto che trovano spazio anche Florian Alt, attuale campione in carica ed ex vincitore della Rookies Cup, Leandro “Tati” Mercado che vanta una lunga militanza nel Mondiale delle derivate di serie (con un titolo Superstock), l’estone Hannes Soomer, il russo Vladimir Leonov e l’austriaco Maximilian Kofler. Una griglia di tutto rispetto arricchita da specialisti del campionato tedesco come Patrick Hobelsberger e Toni Finsterbusch, spesso in lotta per le posizioni che contano.

Discorso analogo per l’IDM Supersport dove troviamo diversi protagonisti del mondiale SSP 300 come Lennox Lehmann e Dirk Geiger ma anche Kyle Smith, tre successi nel WorldSSP. Con l’imminente arrivo anche qui della classe Sportbike in sostituzione della Supersport 300, l’IDM vedrà aumentare notevolmente i partecipanti al campionato, andando a pescare giovani promesse dai tanti trofei che fanno da contorno ai weekend di gara. A partire dalla Pro Superstock 1000 Cup, dominata dal diciottenne Soma Görbe, e dalla R7 Cup con Valentin Folger (cugino dell’ex MotoGP Jonas) ancora al via a difendere il titolo conquistato nel 2023. C’è poi la Twins Cup, categoria che di fatto è un assaggio di ciò che sarà la Sportbike, ma corsa con moto naked, e che registra oltre 20 partenti a ogni weekend, piloti di età avanzata (tra cui il Promoter del campionato) che possono correre divertendosi, spendendo poco e soprattutto nella cornice di pubblico dell’IDM.

100 anni di IDM, che festa!


Gli spettatori sulle tribune, infatti, non si perdono una sessione: lo abbiamo visto a Schleiz, dove per il warm up alle 8 di domenica mattina le tribune erano già colme, con gli appassionati che si alzavano solamente per rifornirsi di ciò che in Germania è più sacro anche dei motori: la birra. Il discorso vale soltanto per chi può consumarla, dato che sulle tribune è facile trovare fans di ogni età, compresi i bambini sul passeggino accompagnati dai nonni.

Senza dimenticare i personaggi folkloristici con elmo e trecce da vichingo e una lunga canna da pesca con attaccate una mezza dozzina di bandiere, o i ragazzi di un’associazione con costumi rosa da coniglio. Fino ai motociclisti giunti con tende da campeggio per passare il fine settimana in compagnia. Una festa per le famiglie, adatta sia agli adulti che ai bambini, in cui le moto in pista sono lo spettacolo principale ma non l’unica ragione: è la ricetta del campionato tedesco, ormai da un secolo.

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