WorldWCR: Evan Bros, un trampolino di (ri)lancio

WorldWCR: Evan Bros, un trampolino di (ri)lancio© GpAgency

Il team nato dalla passione dei fratelli Evangelista si è confermato un riferimento tra le derivate di serie con Ana Carrasco, prima regina del WCR

25.11.2024 ( Aggiornata il 25.11.2024 09:16 )

Da una piccola bottega di autoricambi di Ravenna al tetto del Mondo. È l’incipit della favola del Team Evan Bros, squadra che nel corso degli anni è divenuta una certezza nel paddock delle derivate dalla serie.

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Evan Bros, da Ravenna al tetto del Mondo


È sufficiente pensare che il primo titolo mondiale è arrivato soltanto tre anni dopo lo sbarco in Supersport – successivo all’esperienza in Stock 600 – in quel 2019 chiuso con tanto di doppietta, con Randy Krummenacher capace di battere il compagno Federico Caricasulo all’ultimo round, mentre l’anno successivo è arrivato il bis, grazie al dominio di un binomio tutto italiano formato dal team romagnolo e Andrea Locatelli. Ma i successi e i meriti di Evan Bros non si sono fermati qui, dato che in questo 2024 la squadra ha dimostrato di sapersi reinventare, debuttando in un nuovo campionato e trionfando immediatamente.

Il primo storico titolo nel Mondiale femminile porta infatti la firma di Ana Carrasco e di Evan Bros, team che così ha aggiunto un nuovo trofeo alla bacheca. Quasi inaspettatamente, specialmente se si pensa all’inizio della storia tra la spagnola e la squadra. “Onestamente fino a ottobre dell’anno scorso non pensavamo di partecipare – le parole del team principal Fabio Evangelistama durante l’ultimo round di Jerez il manager di Ana ha voluto incontrarci, per chiedere se potessimo essere interessati a una collaborazione nel WorldWCR. Il progetto mi è subito piaciuto, e ho pensato che ci potesse essere un beneficio reciproco nell’unire le forze. La richiesta è arrivata da Ana, noi abbiamo risposto ‘presente’”.

Una sfida nuova e decisamente diversa, dato che se in Supersport il Team Evan Bros si è sempre distinto per le grandi capacità tecniche, nel WorldWCR tutte le protagoniste sono scese in pista con la medesima Yamaha R7. In queste situazioni l’obiettivo principale è non commettere errori, e curare nei dettagli anche le piccole un tiraggio catena, la gestione dei pneumatici o i rapporti. Ovviamente a livello di motore ed elettronica non abbiamo potuto fare nulla, ma in compenso abbiamo aiutato Ana nell’uso della frizione in scalata, dato da proveniva da alcuni anni in Moto3, dove la frizione si usa soltanto in partenza. In termini di ‘mono’, e dunque di precarico molle, abbiamo potuto contare su Mauro Pellegrini (capotecnico di Valentin Debise in SSP nonché figura storica del team, nde), che è considerato uno dei migliori “sospensionisti” del paddock, e questo certamente ha aiutato”.

Se in Supersport i due titoli tra 2019 e 2020 sono stati frutto di un netto predominio sui team rivali, l’alloro WorldWCR è arrivato dopo un duello continuo tra Carrasco e Maria Herrera, deciso all’ultima curva, e non per modo di dire, dato che è stata decisiva la scivolata della spagnola di Forward all’ultimo tornantino di Jerez mentre era in piena corsa per il titolo. “Conservo un bellissimo ricordo di quando ci siamo ritrovati tutti insieme all’Estoril, per affrontare in serie le ultime due gare del campionato. Fin dal giovedì portoghese si respirava un’altra aria nel box. Ana aveva tutta un’altra consapevolezza, e le gare dell’Estoril sono state secondo me le più significative, sia in termini di umore che di risultati. Fino a Cremona, Ana era stata un po’ nervosa, dall’Estoril tutto è cambiato, e proprio in quel fine settimana abbiamo capito che avremmo potuto farcela”.

Evan Bros, il titolo con Ana Carrasco


L’epilogo avvenuto soltanto a Jerez è stato il coronamento di una stagione più impegnativa del previsto: sulla carta, infatti, ogni pilota avrebbe potuto contare soltanto su un meccanico e poche altre figure, ma presto è divenuto chiaro in casa Evan Bros che per raggiungere determinati obiettivi sarebbe servito decisamente di più.Tutta la squadra ha collaborato fin dai giovedì in pista con Ana, e quindi il sapore di questo titolo è molto simile a quello delle vittorie precedenti in SSP. Non è stato un Mondiale semplice da conquistare, e direi anche più inaspettato rispetto a quelli in Supersport, anche perché è arrivato al primo tentativo. Aver conquistato questo titolo insieme a una ragazza come Ana, che veniva da qualche anno complicato, è stato doppiamente soddisfacente. La sua liberazione è stata la nostra, un po’ come con Locatelli, che ha vinto con noi dopo una parentesi difficile in Moto2”.

Il grande segreto di Evan Bros, accanto all’aspetto tecnico, sembra essere proprio la sua natura familiare (come suggerisce il nome del team ispirato ai fratelli Paolo e Fabio Evangelista), come un porto sicuro per piloti che necessitano di un rilancio. Lo è stato per Locatelli, ma anche per Steven Odendaal e Lorenzo Baldassarri, capaci di vincere gare in SSP dopo stagioni piuttosto deficitarie, e ora per Carrasco, chiamata a ripartire dopo un ritorno in Moto3 con poche luci e tante ombre. “Non conoscevo Ana prima di questa avventura, anche se vederla vincere il Mondiale in Supersport 300 mi aveva stupito. Appena l’ho conosciuta mi sono informato su di lei e in tanti mi hanno confermato la sua grande intelligenza, superiore a quella di tanti colleghi. Quest’anno non ha commesso un errore, non ha lasciato punti per strada. Mi ha impressionato la sua caparbietà, che le ha permesso di raggiungere l’obiettivo che si era prefissata. È una ragazza sorridente, propositiva e molto riconoscente”.

La strada è stata lunga rispetto agli inizi degli Evangelista nel Cross, la prima grande passione di famiglia, e sfociato poi con Fabio nell’attuale struttura, ora tre volte iridata. “Siamo cresciuti tanto in questi anni – conclude Evangelista – ma la crescita di una squadra è legata a tanti fattori, anche parlando in ottica futura. Questo successo nel WorldWCR può essere un trampolino di lancio, vedremo”. Per ora i piani futuri del team sono stabiliti in SSP con Can Öncü e l’iridato SSP 300 Aldi Mahendra, ma resta il successo che resterà nei libri di storia delle derivate dalla serie. Dove il reparto corse romagnolo si è ampiamente guadagnato il proprio spazio.

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