La Casa inglese è tornata a dedicarsi all’off-road: i risultati testimoniano la bontà di un progetto ambizioso, con un’anima tecnica piemontese
Per arrivare all’odierna avventura nel Cross, un ritorno decisamente interessante e ambizioso, la Triumph ha compiuto un lungo percorso, come azienda che ha scritto pagine importanti nella storia delle due ruote. La Triumph nasce a Coventry nel 1884, e, come per altri marchi storici del motociclismo, inizia fabbricando biciclette mentre la produzione di moto parte nel 1902.
Durante la Prima Guerra mondiale rifornisce di trentamila moto l’esercito britannico e negli anni Trenta produce anche automobili (attività proseguita fino ai primi Anni ’80). Il suo classico bicilindrico parallelo (Speed Twin 500) è del 1937 e si evolve fino ai modelli recenti. Resta un’icona del motociclismo la Thunderbird 6T degli Anni ‘50, famosa anche per il film “Il Selvaggio” (del 1953) con in sella Marlon Brando.
Già negli Anni ’30 le moto con cui si correva nel Fuoristrada e nel Motocross derivano dai modelli stradali, e ne seguono l’evoluzione, con i necessari aggiustamenti tecnici, e così è per le Speed Twin, le Tiger, e poi la celebre TR5. In Italia qualcuno può ancora ricordare il successo della squadra inglese, nel 1948 con la TR5 Speed Twin, alla Sei Giorni disputata a Sanremo. La moto di serie che ne deriva viene chiamata Trophy. Con la TR6SC Steve McQueen corre la Sei Giorni in Germania nel 1964, e tutti lo ricordano su una Triumph nel film “On any Sunday”.
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