BMW e lo sbarco in MotoGP: a che punto siamo?

BMW e lo sbarco in MotoGP: a che punto siamo?© GPAgency

La Casa bavarese, impegnata tanto nelle derivate di serie, medita da tempo l’ingresso nella Top Class del Motomondiale e molti indizi sembrano indicare qualcosa di più ogni giorno

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13.06.2024 ( Aggiornata il 13.06.2024 18:18 )

Che la BMW voglia entrare in MotoGP non è certo un mistero. Ma c’è prima un obiettivo ben preciso da raggiungere per poi entrare nella Top Class del Motomondiale, ovvero vincere in SBK, e in questo senso è da intendersi l’ingaggio di Toprak Razgatlioglu e la formazione del test team con Sylvain Guintoli e Bradley Smith.

Questo è quanto dichiarava lo scorso 8 maggio l’AD di BMW in una intervista "Non c’è modo per me di progredire senza prima essere stati vincenti, ed è quello che ho detto dal primo giorno. E’ nostro dovere vincere in Superbike. Al contempo possiamo prepararci per altre mosse, ma la scelta finale avverrà solo se saremo vincenti" e da allora la situazione è rimasta quella, anche se negli ultimi giorni qualche indizio in più sembra indicare che qualcosa si stia muovendo…

BMW e le case che possono entrare in MotoGP

La situazione attuale: Toprak al Ranch di Rossi e Rossi con BMW nel WEC…


Lo stesso Flasch, prima dell’intervista di maggio aveva confermato i contatti con Dorna per l’ingresso in MotoGP nel 2027, grazie anche ai nuovi regolamenti della Classe Regina (motori a 850 cc, aerodinamica posteriore uguale per tutti, riduzione dell’aerodinamica anteriore e niente abbassatori) ma fino a quel momento il diktat è sempre quello…vincere in SBK e poi pensare alla MotoGP.

Nel frattempo, alcuni indizi farebbero pensare ad un lavoro sottotraccia di BMW al progetto MotoGP in vista del 2027. Innanzitutto, Valentino Rossi corre nel WEC e nel GTWC con la BMW e per la Casa bavarese potrebbe essere il suo team in MotoGP a gestire le BMW una volta terminato il contratto attualmente in essere con Ducati.

Il secondo indizio è stata la presenza di Toprak Razgatlioglu al Ranch di Valentino Rossi a margine dei test di Misano Adriatico. E la sua presenza in quel contesto non detto sia totalmente casuale, il turco sicuramente sarà il prossimo invitato alla 100 km dei Campioni e perché il Ranch di Rossi è la palestra ideale per migliorare il controllo della moto in situazioni di scarsa aderenza, cosa che serve tantissimo in MotoGP.

BMW e MotoGP, dai primi prototipi al solo motore per le CRT


La storia tra BMW ed il Motomondiale inizia nei primi anni 2000 quando la Casa bavarese rientra in Formula 1 con il V10 che equipaggia la Williams di Ralf Schumacher e Jenson Button. Nello stesso periodo, il Motomondiale introduce i regolamenti per gli anni successivi, e nello specifico quello del 2002 quando entreranno le 990 4T a soppiantare le 500 2T. A Monaco si studia la possibilità di far derivare dal motore della Formula 1 un motore per una moto destinata alla prossima classe regina del Motomondiale. Con l’aiuto dell’Ing Forghieri e della Oral, nasce un propulsore a tre cilindri (come quello della Aprilia RS Cube) che verrà poi installato su un telaio e testato poi in pista negli anni successivi da Luca Cadalora per un eventuale ingresso in MotoGP soltanto nel 2006. 

Nel 2005 quindi era tutto pronto per l’ingresso in MotoGP nell’anno successivo. Sfortuna vuole che proprio quell’anno entrerà in vigore il nuovo regolamento che abbasserà la cilindrata della moto dal 2007 dagli attuali 990 cc a 800 cc, sancendo di fatto la morte del primo prototipo BMW-Oral. “Morto” il primo prototipo, BMW commissiona a Forghieri la realizzazione di un secondo prototipo secondo i canoni del nuovo regolamento del 2007. La base era la stessa del primo prototipo, ovvero un tre cilindri di 797 cc e oltre 210 cv di potenza, la moto attorno a quel motore pesava 135 kg a secco, 5 kg in meno di quanto prevedesse il regolamento per le tre cilindri, 140 kg. Di punto in bianco, però, BMW decide di abortire il progetto MotoGP per entrare nel 2009 in SBK con la S1000RR.

BMW, però, non demorde e rimette un piede nel Motomondiale come motorista delle CRT nel biennio 2012-2013 e più precisamente sia con la Suter-BMW del team Ioda guidata da Danilo Petrucci che con le BQR del team Blusense con risultati però piuttosto modesti. 

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