Nicky Hayden, sette anni dal tragico incidente

Nicky Hayden, sette anni dal tragico incidente

Il 22 maggio del 2017 ci lasciava Kentucky Kid dopo 5 giorni di agonia in ospedale a Cesena in seguito all’incidente avuto mentre si allenava in bici

22.05.2024 ( Aggiornata il 22.05.2024 17:59 )

Lunedì 22 maggio 2017, dall’Ospedale Bufalini di Cesena arriva la notizia che sconvolge tutto il mondo del motociclismo: Nicky Hayden non ce l’ha fatta. Il pilota di Owensboro è morto dopo 5 giorni di agonia per le ferite riportate alla testa nell’incidente avuto mentre si allenava in bici.

Da quel giorno sono passati sette lunghi anni. Sette anni senza vedere il sorriso di quel ragazzo che si è fatto ben volere sia nel paddock del Motomondiale (diventando campione MotoGP nel 2006 al termine di un epico duello con Valentino Rossi), che in quello del Mondiale Superbike, da dove era partito nel 2002 per farci ritorno nel 2016, un anno prima della tragedia.

In questi sette anni il mondo del Motociclismo non ha mai smesso di ricordare “Kentucky Kid”, entrato nel club delle MotoGP Legends: il suo numero 69 ritirato per sempre, la dedica nel 2019 dell’intero weekend di Austin, l'omaggio di Miller che nel 2022 gli ha dedicato il podio ottenuto al COTA. Il 4 febbraio 2021 il nativo di Owensboro è stato inserito nella Motorsport Hall of Fame of America

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La carriera di Nicky Hayden


Nicholas Patrick Hayden nasce ad Owensboro (Kentucky) il 30 luglio 1981. Cresciuto in una famiglia con la passione per le moto (ex pilota il padre Earl e piloti i fratelli Roger e Tommy), Nicky inizia dapprima con il cross per poi passare alla velocità (Giancarlo Falappa docet). Il debutto in pista avviene nel 1998 nell’AMA Supersport, disputando anche una wild card a Laguna Seca nella Supersport iridata. Nel 1999 vince la Supersport nazionale grazie a 5 successi e 372 punti e ottiene la promozione in Superbike per la stagione successiva.

Al debutto in Superbike chiude secondo per una manciata di punti alle spalle di Mladin, nel 2001 è terzo, mentre nel 2002 vince il campionato con 9 successi. Nello stesso anno disputa il round di Laguna Seca del Mondiale Superbike in sella alla Honda RC51 andando a punti in entrambe le gare.

Le prestazioni brillanti con la Honda in America gli valgono la chiamata in MotoGP del team ufficiale Repsol al fianco di Valentino Rossi per il 2003. Chiude al quinto posto con due podi, Motegi e Australia. Nel 2004 centra altri due podi, Brasile e Germania, ma chiude ottavo, mentre nel 2005 è terzo. Coglie il primo successo in carriera a Laguna Seca e sale sul podio in altre 5 occasioni. Nel 2006 il momento più alto della sua carriera in MotoGP, il titolo iridato al termine di un bel duello con Valentino Rossi.

Nonostante tre podi, chiude ottavo un 2007 complicato per via anche di una Honda cucita sulle dimensioni di Pedrosa mentre nel 2008 centra altri due podi. Saluta la Honda a fine stagione per accasarsi in Ducati dal 2009. Gli anni in Rosso saranno piuttosto difficili con soli tre podi ma Nicky ha saputo non farsi schiacciare nel confronto con i compagni di squadra Stoner, Rossi e Dovizioso.

Chiuso il ciclo Ducati, nel 2014 rientra in Honda con la Open del team Aspar per gli ultimi due anni di carriera in MotoGP nei quali racimola solamente 63 punti chiudendo lontanissimo dalla top 10 iridata. Nel 2016 disputa la gara di Motegi sulla Honda ufficiale sostituendo Dani Pedrosa dopo il violento volo di quest'ultimo nel tratto finale del tracciato giapponese.

A fine 2015 annuncia il passaggio in SBK con il team Ten Kate Honda per il 2016 al fianco di Van Der Mark. Coglie la sua prima ed unica vittoria in Malesia in gara-2 sotto l’acqua ed altri tre podi. Il 2017 di Hayden si interrompe dopo il weekend di Imola di quell’anno, iniziato tra mille difficoltà con una moto parecchio complicata da mettere a punto.

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