Sarà una questione di pneumatici non ritenuti pronti all’immediato uso al 100%, magari il ricordo del brutto incidente rimediato in Catalunya nel 2023 ogni tanto riappare, dare tutto subito a serbatoio di benzina mezzo pieno (o mezzo vuoto, scegliete voi la vostra filosofia) lo mette in difficoltà. Nel sabato sera del Qatar, il due volte iridato della MotoGP ha gettato la maschera ammettendo: «Vorrei fare anche sabato ciò che riesco a fare domenica». Lo dicono i tempi, lo confermano le dinamiche: nell’ultima Sprint disputata, Bagnaia è giunto ottavo, peggior risultato colto finora, dopo essersi ritrovato a combattere per l’undicesimo posto in coda all’Aprilia di Jorge Martin, debuttante e su una RS-GP da scoprire. Poi, superando come un forsennato, è risalito fino a prendere due punti. La scommessa domenicale di vederlo in alto, però, era sensata: l’esperienza del recente triennio lo prometteva, con le undici affermazioni del 2024. Nessuno come lui, neppure lo stesso Martinator, fermo a tre: lo spagnolo ha raccolto più del seminato, fu detto, anche se la verità sta tra gli errori, pochi quelli del madrileno, troppi quelli di Pecco. Al netto del ragionamento, potremmo pensare che, resosi conto di quanto sia adesso inattaccabile Marc, #GoFree stia ottimizzando, aspettando l’attimo fuggente. Sapendo come questo attimo sia una teoria, a meno che Marc non faccia autogol come nel GP Americhe. Nella graduatoria riepilogativa troviamo in vetta Marc a 123, il fratello Alex a 106, Pecco con 97 punti, ma è interessante notare come la graduatoria domenicale metta i due ufficiali Ducati pressoché alla pari: 75 punti Marc, 74 Pecco. Se si parla delle Sprint, il catalano è a quota 48 (punteggio pieno) contro i 23 del compagno di squadra. Un trend non certo nuovo per Bagnaia.
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