Espargarò: "Vorrei vedere Martin sulla mia moto, ma merita la Ducati ufficiale"

Espargarò: "Vorrei vedere Martin sulla mia moto, ma merita la Ducati ufficiale"

Aleix sicuro: "Se non potrà averla farò di tutto per aiutarlo a lottare per il titolo con una RS - GP numero 41. Il tatuaggio? L'ho fatto la sera prima dell'annuncio, Aprilia è una famiglia"

24.05.2024 ( Aggiornata il 24.05.2024 11:50 )

Quella di ieri è stata forse la giornata più emozionante della carriera di Aleix Espargarò, che comprensibilmente ha parlato a più riprese a cuore aperto, raccontando e raccontandosi come in pochi tra i piloti presenti in griglia saprebbero probabilmente fare. Come confermato dallo stesso catalano il suo viaggio è stato lungo e tortuoso, con un’ultima magica fermata in Aprilia, che ha deciso di imprimere sulla propria pelle proprio a ridosso dell’annuncio del ritiro.
 
“Lo volevo fare nel giorno dell’annuncio, ma in realtà l’ho fatto la sera precedente. Ho parlato con Massimo (Rivola ndr) e Romano (Albesiano ndr), poi ho fatto venire un tatuatore nel motorhome e l’ho fatto. Sono orgoglioso di quanto vissuto con Aprilia e volevo rappresentarlo nel modo migliore”.
 
Chi vorresti vedere al tuo posto?
 
“Mi piacerebbe tanto che il mio posto fosse preso da Jorge Martin, ma lui si merita la Ducati ufficiale. Se non potrà andare dove vuole farò di tutto per vederlo in lotta per il titolo con l’Aprilia numero 41. Massimo (Rivola ndr) ora avrà tanto da fare, perché la moto è competitiva e tanti la vogliono. Non è comunque un mezzo facile, basta vedere le difficoltà di due ottimi piloti come Oliveira e Fernandez”.

Espargarò, il ritiro e l'esempio del fratello

Quando hai iniziato a pensare al ritiro?
 
“Ho iniziato l’anno con tanta voglia di fare bene, senza pensare che questo sarebbe potuto essere l’ultimo anno, ma quando sono dovuto partire per Austin mi è pesato farlo, e ho cominciato a pensare che non puoi fare questo mestiere se non sei convinto al 100%. Dopo la caduta nella Sprint di Jerez ho detto a Laura (la moglie ndr) “è finita, ho deciso”: poter scegliere quando smettere è un privilegio, ma d’altronde faccio parte del miglior team dal punto di vista umano, nonché in sella ad una moto che in tanti vorranno”.
 
Come sono stati i giorni antecedenti all’annuncio?
 
“Onestamente ero convinto, ma martedì e mercoledì ho sentito davvero tanta ansia, nonché un dolore al petto. Sono una persona che vive di emozioni, ma resto convinto della mia scelta. In questo mestiere quando inizi ad avere dubbi è il momento di fermarsi. La prima persona a cui ho annunciato la mia scelta è stata Laura, poi tutte le persone a me vicine compreso Martin”.
 
L’esempio di tuo fratello ti ha condizionato?
 
“Assolutamente. Quando Pol si è fatto male ed in seguito ha deciso di ritirarsi ho visto un cambiamento in lui, ha scoperto un’altra vita ed è apparso molto più gioviale. Umanamente è cambiato molto, il che per me è stata una illuminazione. Voglio godermi la vita, dopo tanti anni passati a vivere con piacere di moto. Ho voglia di scoprire il mondo, viaggiare e provare cose nuove. Ovviamente amo le moto quindi queste rimarranno parte della mia vita”.
 
Albesiano aveva pubblicamente confermato di sperare che tu continuassi. Che ne pensi?
 
“Romano si è emozionato quando gli ho cominciato la mia decisione, e mi ha confessato che non sa come sarà il box dopo di me. E’ arrivato che quest’ultimo era una gabbia di matti, con me a volte felice ed a volte arrabbiato, ma gli ho detto che sono orgoglioso di quanto abbiamo raccolto insieme, al di là delle vittorie. Vedere come tutti i ragazzi del team sono felici per i successi di entrambi i piloti è bellissimi, siamo tutti figli di Romano e Massimo. Sarò eternamente grato ad Aprilia, e credo che reciprocamente ci siamo regalati tanto”.
 
Cosa ti mancherà di più della vita da pilota? E cosa meno?
 
“Bella domanda. Lo scoprirò poco a poco: la pressione non mi mancherà, ma voglio comunque restare collegato a questo mondo e guidare le moto. Aprilia è stata la mia seconda famiglia e credo lo sarà ancora”.
 
Ti piacerebbe svolgere il ruolo di rappresentante dei piloti o manager?
 
“Ci ho pensato, e sono stato vicino ad accettare un ruolo del genere, con un giovane talento al centro del progetto, grazie al mio manager. In seguito però ne ho parlato con mia moglie e insieme abbiamo deciso che era meglio evitare, dato che mi avrebbe portato via troppo tempo, ed io voglio abbassare 3 marce”.

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