Yamaha Mondiale: la favola triste di Jarno Saarinen

Yamaha Mondiale: la favola triste di Jarno Saarinen© Archivio Motosprint/GpAgency

Il campione che veniva da lontano seppe incantare con il suo stile di guida innovativo e la semplicità fuori dalla pista, dove lui e la moglie Soili costituivano l'intero team. Divenne Campione del Mondo prima di incontrare il destino assieme a Pasolini nella carambola di Monza

21.05.2022 ( Aggiornata il 21.05.2022 00:29 )

Un 1973 da leggenda, poi la tragedia


Ingaggiato come uomo di punta della squadra ufficiale, Saarinen volle che il secondo pilota fosse il suo amico dai lunghi baffoni Teuvo Lansivuori, lui pure finlandese. Jarno cominciò il 1973 all’insegna della leggenda, aggiudicandosi sia la 200 Miglia di Daytona che quella di Imola con una 350, contro moto che arrivavano al limite massimo imposto dal regolamento di 750 cm³. Erano le due gare internazionali più importanti dell’anno. Ma erano in arrivo altre sorprese nel Mondiale, dove i giapponesi fecero debuttare la YZR 500 OW19 a quattro cilindri. Saarinen nella mezzo litro non aveva mai corso ma vinse subito le prime due gare, in Francia e in Austria, battendo il campionissimo Agostini e l’invincibile MV Agusta. Al Paul Ricard addirittura Ago cadde cercando di riprenderlo. Nel terzo Gran Premio della stagione, in Germania Ovest, Jarno ruppe la catena, mentre nella 250 non sbagliò un colpo vincendo tutte e tre le gare.

Poi l’apocalisse di quel 20 maggio a Monza, quarto appuntamento del Motomondiale, quando Pasolini grippò al primo giro della 250 e volò via, incolpevole, innescando la tragica carambola. Jarno, che era nato l’11 dicembre 1945, aveva appena 27 anni. “Paso” 34. La Yamaha, in lutto per la morte del suo campione, si ritirò dalle corse per tutto il resto della stagione. Gli appassionati, quasi mezzo secolo dopo, ne conservano ancora vivo il ricordo e continuano a scambiarsi le sue foto su Facebook, nel gruppo dedicato a lui e a Soili. Ce ne sono tante, bellissime. Una più di tutte le altre: Jarno, ancora in sella, abbraccia la moglie sotto la pioggia dopo la prima vittoria in un Gran Premio, in Cecoslovacchia. “Amo questa immagine più di tutte le altre – ha commentato lei – mi regala ancora la sensazione di un ricordo bellissimo”.

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