Yamaha Mondiale: la favola triste di Jarno Saarinen

Yamaha Mondiale: la favola triste di Jarno Saarinen© Archivio Motosprint/GpAgency

Il campione che veniva da lontano seppe incantare con il suo stile di guida innovativo e la semplicità fuori dalla pista, dove lui e la moglie Soili costituivano l'intero team. Divenne Campione del Mondo prima di incontrare il destino assieme a Pasolini nella carambola di Monza

21.05.2022 ( Aggiornata il 21.05.2022 00:29 )

Veloce, sempre


Aveva dei “numeri” il ragazzo, già si vedeva bene. Andava forte con qualsiasi cosa avesse le ruote nonostante una squadra che nemmeno si poteva definire tale: soltanto lui e Soili in giro per l’Europa con il camper, all’inizio per risparmiare mangiavano cibo in scatola portato da casa, che scaldavano su un fornello da campeggio. Come tutti gli uomini Jarno cedeva raramente il volante alla moglie, e quando arrivavano si trasformava in meccanico e poi in pilota. Instancabile, o quasi.

Eppure con con quell’organizzazione da zingaro Jarno diventò campione del Mondo della 250, protagonista di un finale di stagione travolgente: nelle ultime sei gare realizzò uno score da paura, quattro vittorie e un secondo posto; l’ultima la saltò per ché era già matematicamente campione. Correva l’anno 1972, sembra lontanissimo ma ti accorgi che non è così quando incontri qualcuno sulla cinquantina che si chiama come lui: Jarno come l’ex pilota di Formula 1 Jarno Trulli, come tanti altri che portano quel nome prima mai sentito, in Italia.

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