Marquez e Martin separati da 63 millesimi, Morbidelli terzo e quarto tempo. Ducati domina, quinta l'Aprilia di Vinales
Pista da interpretare attentamente a Misano, perché le piogge di ieri hanno lasciato grandi chiazze bagnate, affrontate dai protagonisti della MotoGP. Quando, di minuto in minuto, le traiettorie ideali si sono asciugate, i piloti hanno cominciato a spingere, sfuttando le gomme Michelin slick. Meglio di tutti lo hanno l'equilibrista Marc Marquez.
Si sa quanto piacciano le condizioni ibride al numero 93, specialista quando "non si capisce se è asciutto o bagnato, ma chissene: io dò gas e via". L'otto volte iridato ha piazzato la prima di quattro Ducati in cima alla classifica, seguito direttamente da Jorge Martin.
Leader del mondiale a soli 63 millesimi, con l'intenzione di rimediare l'errore commesso nello scorso Gran Premio, possibimente mantenendo la vetta. Anche Pecco Bagnaia cerca il riscatto, poiché battuto dallo stess Marquez sulla pista di casa.
Ottimo terzo crono per Franco Morbidelli, medagliato Sprint nella precedente trasferta, poi abbiamo il numero 1 della serie. Pecco Bagnaia chiude la lista alta delle Desmosedici, seguita dalla Aprilia RS-GP ufficiale di Maverick Vinales. Da rosso a nero è un attimo.
Per trovare una KTM, scendiamo in settima posizione. Pedro Acosta e la RC16 Tech3 marcata GASGAS appena sopra la Factory Red Bull guidata da Brad Binder. Ultima occasione per Jack Miller in arancione, perché destinato nel rinnovato Yamaha Pramac.
Fabio Quartarao è nono, Alex Rins ultimo. Le Honda si trovano in mezzo, messe malino o, se la vogliamo dire più dolcemente, prive di velleità importanti. A meno che non ci pensi Giove Pluvio a sovvertire trend e ribaltare le carte in tavola.
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