        Il weekend del mondiale Superbike all'Autodromo Internacional do Algarve di Portimao ha regalato grande spettacolo al vertice grazie a Toprak Razgatlioglu e Nicol&ograve; Bulega, sempre in bagarre nelle tre gare, tutte concluse in volata con le vittorie del turco. Nessuno &egrave; riuscito a tenere il loro passo e gli unici ad avvicinarsi sono stati Andrea Locatelli e Alvaro Bautista, entrambi a podio nel corso del round portoghese. Passi in avanti anche per Axel Bassani con la Bimota, mentre la &ldquo;cugina&rdquo; Kawasaki non spicca il volo con Garrett Gerloff, autore di un weekend dimenticabile ma non ai livelli di Andrea Iannone e, soprattutto, un disastroso Scott Redding: ecco i voti ai protagonisti (positivi e non) della SBK in Algarve.  SBK, Jonathan Rea pensa al rientro: Assen allettante, Cremona plausibile Toprak e Bulega stellari, Loka incanta con la Yamaha  TOPRAK RAZGATLIOGLU 10 Lasciatosi alle spalle un primo round da incubo a Phillip Island, il turco &egrave; tornato ad essere imbattibile (quasi) come lo scorso anno, almeno sulla sua pista preferita. E tenersi dietro un Bulega cos&igrave;, non &egrave; da tutti. NICOL&Ograve; BULEGA 9,5 Una prova di maturit&agrave; pazzesca, quella mostrata dal ducatista in Portogallo. Tener testa a Toprak in tutte e tre le manche nella sua pista &egrave; un'impresa riuscita a pochi, ma il Nicol&ograve; di quest'anno non teme nessuno. ANDREA LOCATELLI 9 Tra i migliori del weekend. La Yamaha &egrave; chiaramente in difficolt&agrave;, ma il numero 55 &egrave; in perfetta sintonia con la R1 e ha spezzato l'egemonia di Ducati e BMW salendo inaspettatamente sul podio nella prima contesa. ALVARO BAUTISTA 8 Al di l&agrave; dello &ldquo;zero&rdquo; di Gara 1 e dell'ennesima diatriba con Redding, lo spagnolo &egrave; stato il primo degli altri, diventando uno spettatore privilegiato dello spettacolo offerto dai primi due tra Superpole Race e Gara 2. AXEL BASSANI 7,5 Non ci si aspettava molto dal pilota di Feltre viste le difficolt&agrave; patite nei test, ma in gara ha tirato fuori una bella competitivit&agrave; ottenendo il miglior risultato da quando guida la Bimota, surclassando il compagno di squadra Alex Lowes. Bravo Axel.  CIV, a Misano inizia l'era della Sportbike: ecco la nuova classe entry level Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Difficolt&agrave; per Gerloff e Iannone, male Redding  GARRETT GERLOFF 5,5 Dopo i test invernali sembrava che il texano potesse essere decisamente pi&ugrave; veloce con la Ninja ZX-10RR ufficiale, ma se non altro la situazione &egrave; migliorata rispetto al disastroso primo round e la Top 10 non &egrave; pi&ugrave; lontanissima. ANDREA IANNONE 5 Tutto ci&ograve; che poteva andare storto, l'ha fatto. Penalit&agrave; in griglia, penalit&agrave; in gara, incomprensioni durante la bandiera rossa e ritiro prematuro in Gara 2 dopo il ride through: il portacolori Go Eleven deve dimenticarsi in fretta di questo weekend. SCOTT REDDING 4 Si &egrave; parlato di lui esclusivamente a causa dell'ennesima incomprensione con Bautista che ha portato entrambi in ghiaia in Gara 1, ma per quanto riguarda i risultati, non c'&egrave; molto da dire. Un solo punto raccolto lo rende il peggior ducatista del weekend.  Moto2: dietro al podio di Arbolino c'&egrave; lo zampino di... Jorge Martin       

Il campione in carica e il ducatista si sono confermati al top in Algarve, con Locatelli e Bautista &ldquo;primi degli altri&rdquo;. Weekend da dimenticare per Iannone e, soprattutto, Scott

SBK Portimao, pagelle: Toprak e Bulega stellari, Redding “attaccabrighe”

Sabato e domenica molto diversi ad Austin, sia in termini di risultati, che di meteo. La MotoGP delle Americhe ha rappresentato un terzo appuntamento stagionale da &quot;solito trio&quot;, costituito da tre ducatisti. Nell&#39;ordine: Alex Marquez, Marc Marquez, Pecco Bagnaia. Stilati in base alla classifica piloti. Il migliore del weekend &egrave;, per noi, un certo numero 63.&nbsp;  Petrucci nella SBK di Portimao: &quot;Iannone mi ha spinto fuori due volte&quot;  MotoGP Americhe: Pecco (ancora) c&#39;&egrave;  Pecco Bagnaia - Voto 10&nbsp;  Lo definiscono diesel, ma col turbo. Il sorpasso sferrato a Marc nella Sprint &egrave; servito poco nell&rsquo;immediato, ma ha fatto capire che, in ogni caso, Pecco ci prover&agrave;. Fedelt&agrave; premiata dalla buonasorte. Approfitta dell&rsquo;errore di Marquez, comunque meritando: nella Sprint il numero 63 ha dimostrato di crederci, &egrave; stato ripagato nel Gran Premio. Tornare al successo dopo il finale insoddisfacente 2024 lo rimette in gioco. APPROFITTATORE  Alex Marquez - Voto 9&nbsp;  A Sprint finita tra Marc e Pecco, dichiara: &ldquo;Nel loro duello, cosa ero io? Uno spettatore&rdquo;. E si ripete in gara, senza mai attaccare Bagnaia. Il paradosso? L&rsquo;unico dei tre che mai ha vinto, &egrave; leader di classifica. Prendere punti in questo campionato &egrave; importante, ricordando cosa ha fatto Martin nel 2024. SPETTATORE&nbsp;  Fabio Di Giannantonio - Voto 9  Con la clavicola abbastanza a posto, torna in un posto gi&agrave; occupato nel 2023, ambito e mancato nel 2024. Il podio. Infortuni patiti e operazioni subite sembrano lasciate alle.. spalle. Torna sul podio, grazie a un meritato terzo posto. Mancava da uno dei tre gradini dal 2023, in una Lusail dove guadagn&ograve; tre cose: medaglia d&rsquo;argento Sprint, vittoria di Gran Premio, contratto con Ducati in VR46. BEN TORNATO    CoTA e la MotoGP: Aldeguer non c&#39;&egrave;  Marc Marquez - Voto 5&nbsp;  Il terreno amico, si rivela nemico. Sbagliare quando si &egrave; al limite, pu&ograve; capitare, ma lo fa mentre &egrave; in testa e fuori dalla bagarre. Prova a continuare, ma perdere la pedana destra lo ha consiglia al ritiro. E&rsquo; successo quanto sospettavamo: l&rsquo;otto volte iridato &ldquo;funziona&rdquo; al meglio quando &egrave; sotto pressione o in effettiva bagarre. Distrarsi &egrave; vietato per chiunque. L&rsquo;errore lascer&agrave; strascichi psicologici? NEMICO  Joan Mir&nbsp; - Voto 4   Cade nella Sprint, cade nel Gran Premio. Per l&rsquo;ennesimo weekend zero punti presi dal maiorchino, anzi: la collezione di tonfi si fa sempre pi&ugrave; impressionate. Su una migliorata Honda, la situazione &egrave; ancora pi&ugrave; grave. Ripetere la striscia negativa, instaurata a met&agrave; 2022, sarebbe pericoloso. ANCORA?!&nbsp;  Fermin Aldeguer - Voto&nbsp; 3&nbsp;  Tre punti presi in tre appuntamenti completati. Potrebbe essere uno score accettabile per un rookie di classe, se questo non fosse a bordo di una Desmosedici GP24, MotoGP compravatamente vincente. In pratica, il murciano &egrave; l&rsquo;ultimo dei ducatisti e terzultimo in classifica. Malino. TRE 

Il numero 93 cade, Pecco torna alla vittoria, il portacolori Gresini esce dal CoTA da leader: trio presenza fissa a podio. Male Aldeguer, ultimo dei ducatisti

GP Austin, pagelle: Bagnaia approfittatore, Marc ingordo, Alex primo incomodo

        Il team Ducati VR46 continua a ben figurare in quest'inizio di stagione e, a dimostrarlo, ad Austin, sono stati i risultati di Franco Morbidelli, quarto, e soprattutto Fabio Di Giannantonio, terzo alle spalle di Alex Marquez e del vincitore Pecco Bagnaia. Protagonisti per tutto il week-end, le due punte d'attacco della squadra di Valentino Rossi stanno mantenendo un'andatura abbastanza simile, dettata da una costante competitivit&agrave; che lascia immaginare ad ambizioni ancora pi&ugrave; grandi soprattutto con il rientro delle gare in Europa. Menzione speciale ovviamente per Di Giannantonio, che torna sul podio dopo la vittoria del GP del Qatar 2023.  Fabio Di Giannantonio: "Ad undici giri dalla fine speravo che la corsa finisse!" Ancora un week-end positivo per Fabio Di Giannantonio, sempre pi&ugrave; certezza della compagine Ducati e di VR46, che sta trovando nel romano un punto fermo con il quale provare a lottare con costanza per le zone del podio. Al termine della gara texana, il pilota romano ha espresso tutta la sua soddisfazione per la stancante ma pi&ugrave; che positiva gara odierna: "Sono felicissimo ed anche un p&ograve; stanco, abbiamo fatto una super gara ma al settimo giro il braccio sinistro mi ha iniziato a mollare, e mancavano ancora undici tornate! Per guidare ho iniziato a compensare tanto con il resto del corpo e ad un certo punto stavo anche recuperando su Alex Marquez. Ad ogni modo &egrave; un risultato importante, soprattutto dopo un inverno difficile fatto di tanta fisioterapia". Franco Morbidelli: "L'airbag della tuta &egrave; esploso e mi ha rallentato" Ottima gara anche per Morbidelli, quarto e ancora una volta vicinissimo al podio: "Devo essere soddisfatto della gara di oggi, abbiamo fatto un notevole miglioramento rispetto a ieri, dove al contrario avevamo faticato troppo. Oggi nei primi giri sono rimasto un p&ograve; in battaglia ma poi sono migliorato, acquisendo sempre pi&ugrave; velocit&agrave;, avevo un buon passo ed infatti stavo risalendo verso Di Giannantonio. Ad un certo punto verso il settimo giro, mi &egrave; esploso l'airbag della tuta, e questo mi ha destabilizzato un p&ograve;, non &egrave; stato facile riprendere il ritmo giusto". Morbidelli ha sottolineato ed accertato il buon inizio di stagione: "Ad inizio gara con le gomme nuove vanno tutti forte, comprese le Yamaha, sono tutti campioni, perci&ograve; non &egrave; stato facile liberarsi di loro, sebbene io fossi pi&ugrave; veloce. Sono soddisfatto di quest'inizio di campionato, soprattutto nelle gare lunghe, abbiamo sempre fatto buoni piazzamenti, ovviamente per&ograve; ci sono ancora alcuni step da fare".  Moto3 Gara GP Austin: secondo successo per Rueda, primo podio per Bertelle       

Splendido podio per il pilota VR46, confermatosi ancora una volta tra i piloti pi&ugrave; veloci della top class; quarto un solido Franco Morbidelli

GP Austin, Di Giannantonio: "Risultato importante dopo un inverno difficile"

        La vittoria numero uno in stagione, la 40esima in carriera, rappresenta una boccata d'ossigeno importante per Pecco Bagnaia, rinvigorito dopo il week-end texano trascorso sempre in crescendo, come lui stesso ha confermato: "Sono contentissimo, fino ad oggi sapevo che non ero in una situazione perfetta perci&ograve; sapevo di dovere aspettare il mio momento. Questo week-end &egrave; partito subito meglio rispetto alle prime due gare dell'anno, anche se &egrave; chiaro che Marquez andava pi&ugrave; forte qui ad Austin. C'era una situazione difficile in pista, tra il restart della partenza e i cordoli bagnati. Il cordolo che ha causato la caduta di Marquez l'avevo preso nel warm-up perci&ograve; in gara ho cercato di evitarlo il pi&ugrave; possibile".  Pecco Bagnaia: "In partenza &egrave; stato tutto assurdo" Il caos della partenza non ha destabilizzato l'alfiere Ducati: "In partenza &egrave; stato tutto assurdo, avevo le gomme rain durantre il giro di allineamento ma subito avevo capito che la pista era troppo asciutta, perci&ograve; successivamente ho fatto montare l'assetto da asciutto ma sempre con le gomme rain. Ero indeciso se rientrare e cambiare moto, appena ho visto Marquez che correva verso il box sono andato anche io di corsa". Per la prima volta in stagione si &egrave; rivisto il Bagnaia aggressivo in frenata che abbiamo imparato a conoscere, come evidenziato dallo splendido sorpasso su Alex Marquez, rivelatosi poi quello decisivo: "Avevo un bel feeling sull'anteriore oggi, la differenza su Alex Marquez l'ho fatta proprio in frenata ed ingresso curva secondo me. Questa pista era un ottimo banco di prova proprio per capire quanto eravamo migliorati sull'anteriore". L'importanza del ritorno alla vittoria&nbsp; Il ritmo impresso da Bagnaia subito dopo la caduta del compagno di squadra gli ha permesso di gestire al meglio qualsiasi tipo di rimonta di Alex Marquez: "Alex era veloce ma dopo che ho visto che Marc era caduto ho provato ad allungare. Vincere &egrave; fantastico, soprattutto dopo un periodo in cui ci provi ma non riesci. Manca ancora un p&ograve; per considerarmi al cento per cento per ci&ograve; che riguarda il feeling generale, per&ograve; siamo vicini, stiamo lavorando tanto, vincere qui ad Austin &egrave; un grande segnale".  Moto2 Gara GP Austin: Dixon domina sul bagnato, secondo Arbolino        

Prima vittoria stagionale per il campione di Chivasso che si sblocca e trionfa proprio sulla pista di Marc Marquez

GP Austin, Bagnaia: "Tornare a vincere è fantastico, soprattutto dopo questo periodo"

Doppietta di vittorie per Toprak Razgatlioglu che chiude cos&igrave; un fine settimana perfetto sulla sua pista preferita, rilanciandosi in classifica generale con 29 punti di ritardo da Bulega in vista delle prossime tappe&nbsp;  &ldquo;Sono felice &ndash; esordisce Razgatlioglu &ndash; tre vittorie pi&ugrave; la Superpole, mi sono preso tutto in questo weekend. Questa gara non &egrave; stata difficile, se non ci fosse stata la bandiera rossa il mio piano sarebbe stato praticamente lo stesso negli ultimi 5 giri e spingere sul mio passo gara. Dopo la bandiera rossa ho visto che la gara era di 11 giri, come la Superpole Race, mi serviva seguire Nicol&ograve; per 5 giri. L&rsquo;ho fatto e quando l&rsquo;ho passato ho cercato di tenere il mio ritmo. Ho fatto un gran lavoro, negli ultimi giri ho fatto delle linee diverse, sentivo meglio la moto con la benzina che calava, l&rsquo;unico problema era la frenata. Non sentivo la stessa potenza frenante della prima gara, come anche in Superpole. A parte questo, abbiamo migliorato la moto, il grip posteriore &egrave; aumentato rispetto a ieri, abbiamo fatto un piccolo step sia sull&rsquo;entrata in curva che sul far curvare la moto. Dopo le nuove regole la moto non &egrave; cambiata, continuiamo a lottare, abbiamo fatto un gran lavoro questo weekend.&rdquo;&nbsp;  Razgatlioglu e le aspettative di BMW per il weekend portoghese ed il resto della stagione   Nonostante un inizio di stagione piuttosto difficoltoso, BMW si aspettava una reazione a Portimao dal suo pilota. Reazione che prontamente &egrave; arrivata con Superpole e tripletta, ma Toprak non ne aveva di pi&ugrave; nell&rsquo;arco delle gare per fare la differenza su Bulega come lo scorso anno. &ldquo;Questa pista mi piace ma ho dato davvero tutto. Assen &egrave; una pista pi&ugrave; difficile per me perch&eacute; ci sono molte curve lunghe e la mia moto non riesce a curvare bene. Nei test mi sono trovato bene quando era pi&ugrave; fresco e la moto funzionava, con il caldo la moto non funzionava e non curvava, c&rsquo;era meno grip. Abbiamo migliorato, oggi ho spinto davvero tanto perch&eacute; avevo bisogno di vincere per il campionato. Dopo Phillip Island avevo bisogno di motivazioni e finalmente l&rsquo;ho ritrovata. Sono contento del lavoro fatto con il team nell&rsquo;arco del weekend, un lavoro incredibile, abbiamo migliorato la moto in ogni sessione e trovando anche il grip al posteriore. Non siamo ancora al 100% ma sono pi&ugrave; felice di ieri. Vedremo per&ograve; nelle altre piste.&rdquo; 

&ldquo;Oggi ho dato davvero tutto, avevo bisogno di vincere per il campionato&rdquo; commenta il turco di BMW dopo le vittorie di Superpole Race e gara-2

SBK Portimao, Razgatlioglu: &ldquo;Dopo Phillip Island avevo bisogno di motivazioni&rdquo;

        Ancora una P3 nella Sprint per Pecco Bagnaia ma a differenza di Thailandia ed Austin &egrave; stata una terza posizione diversa, arrivata dopo aver dato un paio di segnali importanti a Marc Marquez in partenza ed alla curva 3 e chiudendo molto pi&ugrave; vicino ai due fratelli a fine gara.&nbsp; &ldquo;Sto lavorando duramente &ndash; esordisce Bagnaia nel suo media scrum &ndash; ogni volta ci avviciniamo. Ho sbagliato in qualifica, nel mio secondo tentativo ho fatto alcuni errori che senza di quelli sarei stato in prima fila. Il feeling era sicuramente migliore rispetto ad altre sessioni, in gara abbiamo fatto un altro step e mi sono sentito ancora meglio. Mi &egrave; mancato un pochino il passo nei primi 2-3 giri, mi &egrave; servito qualche giro per entrare nel mio ritmo ma poi sono stato competitivo, perdevo qualcosa nel primo settore ma poi recuperavo negli altri due e il ritmo era simile a quello di Marc ed Alex. Possiamo essere soddisfatti e domani proveremo a fare un altro step.&rdquo; Poi aggiunge: &ldquo;La partenza &egrave; stata perfetta, sono stato preciso allo spegnersi delle luci, appena ho visto l&rsquo;opportunit&agrave; di fiondarmi dentro in curva 1 l&rsquo;ho colta al volo. E&rsquo; stato divertente, penso che Marc non si aspettasse l&rsquo;attacco in curva 3. Penso che per&ograve; controllasse, &egrave; stato veloce e credo che domani sar&agrave; difficile da battere ma ci proveremo.&rdquo; Bagnaia le prospettive per la gara lunga  Il pilota Ducati esce dal sabato di Austin piuttosto soddisfatto rispetto a Thailandia ed Argentina ma &egrave; comunque conscio che c&rsquo;&egrave; un altro step da fare per battere Marc Marquez sulla sua pista preferita. &ldquo;Sto lavorando sull&rsquo;entrata in curva che comunque &egrave; migliorata ma siamo gi&agrave; arrivati al picco, dobbiamo concentrarci su altre aree della moto perch&eacute; siamo gi&agrave; al limite. Abbiamo migliorato un po&rsquo; il terzo settore, e le stesse cose che faccio nel terzo settore devo farle anche nel primo.&rdquo;&nbsp; Parlando di Marquez al COTA dice: &ldquo;Sono stato in grado si stargli davanti due volte. Osservando da dietro &egrave; abbastanza facile capire perch&eacute; &egrave; cos&igrave; competitivo qui, entra molto forte in curva e riesce a girare molto velocemente. Ha una grande confidenza qui. Per le condizioni di oggi non era facile fare la differenza, il grip con queste temperature non era il massimo e sono iniziate delle vibrazioni. Per domani non sar&agrave; facile la scelta della gomma posteriore, per me sarebbe meglio non avere una gara lenta anche se oggi abbiamo dato 8&rdquo; al quarto quindi il passo &egrave; stato fantastico. Con un passo pi&ugrave; normale posso avere pi&ugrave; chance domani forse non per vincere ma per migliorare il mio feeling.&rdquo; Sul quasi patatrac con Marc Marquez dice: &ldquo;Ho capito come fosse possibile vederlo ancora in testa dopo quell&rsquo;errore, era molto vicino a cadere ed &egrave; stato fortunato a non farlo. Se fosse caduto, avrebbe portato via anche me perch&eacute; ero in traiettoria. Ho pensato che solo Alex mi avesse passato all&rsquo;ultima curva, invece sono stati tutti e due. Non ho usato quel momento per essere pi&ugrave; vicino, dopo quell&rsquo;episodio ho perso 1&rdquo;5 in due giri ed &egrave; stato impossibile pensare alla vittoria. Per&ograve; &egrave; stato bello vedere la miglior battaglia dell&rsquo;anno alla partenza, spero si possa replicare domani sia all&rsquo;inizio che alla fine della gara.&rdquo;       

&ldquo;Spero si possa replicare domani la battaglia di oggi, sia all&rsquo;inizio che alla fine della gara&rdquo; commenta il ducatista dopo il terzo posto nella Sprint texana

GP Americhe, Bagnaia: “Stando dietro a Marc si capisce perché è così competitivo"

        Luca Marini, si tocca la clavicola sinistra con la mano destra, poi fa roteare il collo, infine abbassa e alza il capo. Viene da chiedergli se abbia problemi fisici a seguito del turno Practice MotoGP concluso in quindicesimo posizione, la cui risposta &egrave; esaustiva: "Ma no" ride "facevo un po' di stretching. Anche perch&eacute;, in fondo, con queste condizioni meteo abbiamo faticato poco qui ad Austin. Tutto a posto, la pista era un pochino bagnata, ma &egrave; andata benone. Sar&agrave; per&ograve; importante provare a qualificarci il pi&ugrave; avanti possibile, in modo tale da disputare due belle gare". Marc Marquez, leader del venerd&igrave; MotoGP delle Americhe Marini e la RC213 V sempre in evoluzione Luca esaurisce il discorso legato al venerd&igrave; del Circuit of The Americas: "Con tanta pioggia mi sono trovato bene, mentre quando il tracciato andava ad asciugarsi, ho tribolato un po'. Le sensazioni sono per&ograve; buone. Con le gomme slick a fine turno, forse sono stato troppo ottimista: difficile &egrave; mettere in temperatura le coperture su questa pista, perch&eacute; ha tante curve. Si frena forte dopo i rettilinei, ma erano ancora bagnati e si faceva acquaplaning. Perci&ograve; si raffreddavano. Volevo solo cercare informazioni utili per domani, eventualmente". Marini si sofferma su un momento cruciale del pomeriggio: "Mi &egrave; mancato l'ultimo giro nell'ultimo settore, mi si &egrave; chiusa davanti in una pozzanghera. Ho perso tre decimi, magari non mi sarebbe bastato per entrare in Q2, ma ero l&igrave;. Vediamo come fare in Q1, sempre difficile. Ce la possiamo giocare, ci sono due posti disponibile per passare". I progressi compiuti da Honde e piloti sono evidenti, ecco quali e cosa potrebbe arrivare: "Siamo meno in difficolt&agrave; e pi&ugrave; agili. Ora possiamo esprimerci sulla moto, anche se a me manca&nbsp; qualcosa per sentirmi ancora meglio. Devo aspettare che arrivi il nuovo telaio, con la quale potrei avere migliori sensazioni. Non possiamo tirare fuori ulteriore potenziale dal pacchetto a nostra disposizione, s&igrave; cresciuto, tuttavia vogliamo di pi&ugrave;. A Jerez potrebbero arrivare novit&agrave; tecniche, chiss&agrave; che non arrivino degli aggiornamenti, frutto del lavoro fatto coi tecnici e gli ingegneri giapponesi".        

Luca al CoTA: "Con la Honda siamo migliorati, ma si pu&ograve; fare di pi&ugrave;. a Jerez potrebbero arrivare aggiornamenti tecnici ed evoluzioni"

GP Austin, Marini: "Siamo al limite del potenziale, aspetto il nuovo telaio"

        Si &egrave; conclusa con una seconda piazza la prima giornata di prove in terra portoghese di Nicol&ograve; Bulega, ed il bilancio non pu&ograve; che essere positivo. Dopo una due giorni di test a tinte chiaroscure infatti il romagnolo ha messo in mostra un ottimo passo, e solo una grande prestazione di Toprak Razgatlioglu sul singolo giro gli ha impedito di concludere la giornata davanti a tutti.&nbsp;&ldquo;Sono contento &ndash; apre Nicol&ograve; &ndash; dato che ho migliorato notevolmente la mia fiducia in sella rispetto al test. Sono ancora lontano da Toprak, ma pi&ugrave; vicino: il mio passo &egrave; buono, e con un altro passo in avanti mi potr&ograve; avvicinare anche di pi&ugrave;. L&rsquo;anno scorso furono un po&rsquo; gare di gruppo in questo tracciato, potrebbe accadere anche in questa stagione&rdquo;.&nbsp;La rivalit&agrave; per la vetta tra Nicol&ograve; e Razgatlioglu &egrave; conclamata, e le recenti dichiarazioni di Toprak in relazione al bilanciamento del campionato non sono particolarmente piaciute al ducatista.&nbsp;&ldquo;La Ducati &egrave; un&rsquo;ottima moto, ma non va da sola, servono anche i piloti. Toprak &egrave; un grande pilota, che ha portato la BMW alla vittoria, ma non tutti possono essere cos&igrave; veloci con la Ducati. In Australia i risultati sono stati frutto di una combinazione di fattori, a cominciare dal fatto che &egrave; la mia pista preferita ed una delle migliori per Ducati. Qui la situazione non &egrave; la stessa, infatti non sono primo. Se Toprak vincer&agrave; tutte e tre le gare dir&ograve; che &egrave; una BMW Cup (sorride ndr)&rdquo;.  Bulega, Razgatlioglu ed il futuro La battaglia da domani si sposter&agrave; in pista, ma Bulega cerca di mantenere un profilo basso.&nbsp;&ldquo;Prima di arrivare qui sapevo il valore di Toprak in questa pista. Se riuscissi a batterlo qui sarebbe ottimo per il proseguo del campionato, ma non sar&agrave; facile. Io ed il team stiamo facendo un bel lavoro. In questo momento non credo sia possibile lottare con Toprak, ma se domattina il team riuscisse a darmi un&rsquo;ulteriore spinta potrei stare con lui&rdquo;.&nbsp;A tenere banco negli ultimi giorni &egrave; stato anche il futuro di Razgatlioglu, con un possibile passaggio in MotoGP che, in un certo qual modo, riguarderebbe indirettamente anche Bulega.&nbsp;&ldquo;Onestamente non mi importa molto, del resto &egrave; la sua carriera non la mia. Averlo qui in SBK &egrave; un bene, dato che alza il livello e mi spinge a migliorare costantemente. Se andasse in MotoGP sarebbe un peccato per questo, ma se fosse pi&ugrave; facile essere primo non sarebbe male (sorride ndr). Se vinco senza di lui vale meno? Ogni periodo &egrave; una storia diversa, e se vinci vuole dire che sei pi&ugrave; forte degli altri, non che non hai rivali&rdquo;. SBK, Portimao: Oncu domina e conquista la pole, prima fila per Caricasulo       

Nicol&ograve; ironico ma pronto: "La Ducati &egrave; ottima ma non va da sola. Sono ancora lontano da lui su questa pista ma mi sono avvicinato: batterlo qui avrebbe un peso"

SBK Portimao, Bulega: "Se Toprak farà tripletta dirò che è una BMW Cup"

        Franco Morbidelli arriva al terzo appuntamento stagionale della MotoGP spinto sia dall&rsquo;onda emotiva del podio in Argentina che anche da quella dell&rsquo;evento vissuto insieme a Moreira, Granado e Marini in Brasile nel luned&igrave; subito dopo la gara di Termas &ldquo;In Argentina &egrave; stato fantastico &ndash; esordisce Morbidelli in conferenza stampa &ndash; tutti insieme abbiamo fatto un grande lavoro migliorando la moto lungo tutto il corso del weekend perch&eacute; venerd&igrave; ero un passo indietro. Siamo riusciti a lavorare nel modo migliore possibile per recuperare rispetto ai migliori piloti facendo una gara meravigliosa specialmente all&rsquo;inizio, siamo stati in grado di essere aggressivi e io mi sentivo molto fiducioso in moto. Sarebbe fantastico continuare in questo modo anche qui ma sia Marc che Alex sono in forma spaziale per cui sar&agrave; molto difficile riprenderli.&rdquo; Sul podio in Argentina poi aggiunge: &ldquo;Ripensandoci e riguardando la gara &egrave; stata una bellissima gara come in Thailandia, rimontando da dietro ma questa volta arrivando al podio. E&rsquo; stata una grandissima performance, mi ha dato gusto ripensare alla gara e come stavo prima e poi a fine gara. Gli obiettivi non cambiano, cerchiamo di fare il meglio che si pu&ograve; fare in ogni weekend e dopo vedremo dove arriviamo a fine anno. Questo &egrave; stato il nostro modo di operare fin dal primo giorno nel quale abbiamo iniziato a lavorare, e abbiamo gi&agrave; migliorato tanto, non vedo perch&eacute; dobbiamo porci degli obiettivi chiari o delle posizioni da raggiungere a fine anno. Come abbiamo cominciato e come sta andando sta funzionando, la MotoGP &egrave; una categoria talmente difficile e talmente di alto livello che possono arrivare tantissime incognite e tantissime sorprese.&rdquo; Morbidelli tra il confronto con il 2020 e la similitudine con la situazione di Martin  Tralasciando il 2024 che &egrave; stato un anno particolare ed iniziato ad handicap per la mancanza di test dopo il brutto incidente a Portimao con una Panigale stradale, il 2025 &egrave; senza dubbio iniziato rispetto a quel 2020 che poi lo ha visto chiudere il campionato alle spalle di Mir. &ldquo;Sicuramente ho iniziato meglio perch&eacute; le prime gare del 2020 non erano state cos&igrave; brillanti, mi sento pi&ugrave; forte. Nel 2020 mi sentivo molto forte, avevo tantissima confidenza nella mia velocit&agrave;. In questo momento ci sono Marc e Alex che sono pi&ugrave; veloci di noi, sicuramente Pecco arriver&agrave; cos&igrave; come Diggia, in pi&ugrave; ci sono le altre incognite e sorprese che arriveranno in ogni evento. In termini di velocit&agrave; non tanto ma in termini di risultati s&igrave;.&rdquo; Poi aggiunge: &ldquo;Un anno completo su una moto mi aiuta, in genere sono un &ldquo;diesel&rdquo; nel comprendere, sto cercando di velocizzarmi sotto questo aspetto. Per&ograve; un anno in pi&ugrave; sulla stessa moto sicuramente mi d&agrave; una mano.&rdquo; La situazione attuale di Jorge Martin ricalca alla perfezione quella di Morbidelli un anno fa dopo l&rsquo;incidente a Portimao. Lo spagnolo sar&agrave; in America per fare squadra con il team Aprilia. &ldquo;E&rsquo; importante per Jorge essere qui e fare squadra con il suo team, &egrave; un po&rsquo; quello che ho vissuto io lo scorso anno quando sono arrivato in Qatar e non potevo correre ma sono stato con il team nell&rsquo;arco del fine settimana.&rdquo;&nbsp; Morbidelli tra la situazione di Bagnaia e il calore del popolo sudamericano  Vivendo a contatto con il due volte iridato MotoGP, Franco capisce quando qualcosa non va esattamente come Pecco vuole. &ldquo;Non &egrave; stato l&rsquo;inizio di stagione che Pecco voleva, si aspettava di fare di pi&ugrave;. Per&ograve; i due Marquez sono partiti in uno stato di forma incredibile, questa cosa magari lo ha innervosito un po&rsquo;, dopo le prime due gare l&rsquo;ho visto arrabbiato, forse perch&eacute; non riesce a ritrovare il feeling che vuole. Sicuramente quando lo trover&agrave; sar&agrave; l&igrave; davanti come pi&ugrave; o meno lo &egrave; attualmente.&rdquo; Nel post gara dell&rsquo;Argentina, Morbidelli &egrave; volato in Brasile per presenziare all&rsquo;evento in previsione della gara dell&rsquo;anno prossimo. &ldquo;E&rsquo; stato bellissimo andare in Brasile subito dopo un gran weekend, vedere il popolo brasiliano. E&rsquo; stato bellissimo vedere questo circuito che ha un gran potenziale e non vedo l&rsquo;ora di tornarci quando tutto sar&agrave; pronto e organizzato. C&rsquo;&egrave; una grande passione per lo sport, i brasiliani hanno una gran passione per il motorsport in generale, adoro il loro stile che &egrave; un po&rsquo; anche il mio per molti versi. Li adoro e non vedo l&rsquo;ora di regalare loro un grande spettacolo l&rsquo;anno prossimo.&rdquo;       

&ldquo;Martin come me lo scorso anno, importante sia qui per fare squadra con il suo team&rdquo; dice l&rsquo;italo-brasiliano nella consueta conferenza stampa della vigilia

GP Americhe, Morbidelli: “Marc ed Alex sono in forma spaziale al momento”

        La stagione 2025 ha posto l'accento sulla rivalit&agrave; tra Pecco Bagnaia e Marc Marquez, destinata a durare fino alla fine dell'anno. Ruben Xaus, ex pilota di MotoGP e Superbike, al podcast "Duralavita", ha spiegato il suo punto di vista concentrando il suo discorso sulla rinascita dell'otto volte iridato di Cervera: "Marquez ha trascorso due, tre o quattro anni di sofferenza, l&rsquo;anno scorso stava costruendo ed erano tutti suoi rivali, perch&eacute; con la moto del team Gresini non si &egrave; adattato subito ovunque. Perch&eacute; che era la prima volta che correva con quella moto. Pecco negli ultimi anni &egrave; stato al top e controllava, ma dall&rsquo;inizio di quest&rsquo;anno, ovunque si giri, c&rsquo;&egrave; qualcuno che cerca di attaccarlo. Questo perch&eacute; ci sono quattro ottime Ducati e anche perch&egrave; le altre case stanno migliorando".&nbsp;  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; L'elogio verso Alex Marquez Secondo l'ex pilota spagnolo tra i piloti che hanno fatto il maggior salto di qualit&agrave; c'&egrave; Alex Marquez, nel quale vede un potenziale ancora grande che pu&ograve; emergere di gara in gara: "Penso che il livello si alzi ogni anno, che cresca ogni giorno, e che quello che sta succedendo abbia creato uno schema tale per cui tutti credono di potercela fare, tutto grazie proprio ad Alex Marquez. Credo che il salto di qualit&agrave; che ha compiuto Alex quest&rsquo;anno sia stato soprattutto emotivo, psicologico, e dovuto al fatto di aver ritrovato una moto stabile, ora &egrave; consapevole del fatto che pu&ograve; battere Marc&rdquo;. Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Ruben Xaus: "Marquez sembra un Rossi migliorato" Infine, l'analisi svolta da Xaus si &egrave; spostata verso la figura di Rossi, accostato sia a Bagnaia che a Marquez; tuttavia, lo spagnolo di Cervera, secondo l'ex pilota, ha qualcosa in pi&ugrave; rispetto a tutti: "Bagnaia &egrave; un gran campione ma non ha il carisma di Valentino Rossi. Marquez invece ha un carisma simile a quello di Valentino, ha imparato tanto da lui e lo sta emulando in molte situazioni. Anzi, per alcuni aspetti direi che &egrave; addirittura un Valentino Rossi migliorato, perch&eacute; non abbocca alle provocazioni".&nbsp;  MotoGP, nodi da sbrogliare: situazione Dorna - Liberty Media       

L'ex pilota di MotoGP e Superbike ha commentato le differenze tra Bagnaia, Rossi e Marquez, vedendo nello spagnolo qualcosa in pi&ugrave;

MotoGP, Ruben Xaus: "Pecco Bagnaia non ha il carisma di Valentino Rossi"

        Due piste per raccontare un pilota. Jarama, in Spagna, alle porte di Madrid. Poi Anderstorp, Svezia, 400 chilometri da Stoccolma. Fabio Biliotti ha vissuto momenti decisivi su quei tracciati. A partire dal 1984, quando si present&ograve; sul circuito iberico dolorante, per la clavicola rotta alla 200 Miglia di Imola cinque settimane prima, lo spirito ferito dalle critiche. In riva al Santerno gli era successo di tutto. Nelle prove, un grippaggio dietro l&rsquo;altro.  Continua nella prossima pagina MotoGP: Martin e la maledizione del numero 1 &nbsp; La carriera di Fabio Biliotti  In gara una caduta al primo giro, la sua Honda 500 trasformata in una palla da bowling che aveva fatto strike atterrando un altro pilota e la faccenda era finita a cazzotti, l&rsquo;osso rotto a complicare le cose. Erano spuntate anche delle perplessit&agrave;, con i reporter pi&ugrave; smaliziati pronti a mettere in dubbio le capacit&agrave; dell&rsquo;aretino: si meritava davvero un posto nel Motomondiale, dove avrebbe affrontato la sua seconda stagione a tempo pieno? La risposta di Biliotti, ai tempi 27 anni, arriv&ograve; proprio in Spagna un mesetto dopo, con una nona piazza dal sapore speciale. Partito indietro, sotto la ventesima casella, riusc&igrave; a inserirsi nel gruppo degli ufficiali con una moto privata, &ldquo;pagata un rene&rdquo; e gestita un po&rsquo; alla buona. Il risultato gli frutt&ograve; i primi due punti iridati della carriera. E arrivarono pure le scuse di chi aveva gettato ombre sulle sue capacit&agrave;. A Jarama il toscano &egrave; stato spesso ispirato: 12 mesi pi&ugrave; tardi un&rsquo;altra Top 10, replicata pure nell&rsquo;86. Nella stagione successiva, ad Anderstorp, un duello fino all&rsquo;ultimo giro con un pilota in sella a un missile (Tadahiko Taira con la Yamaha ufficiale), nel quale la spunt&ograve; con un sorpasso alla penultima curva, luogo di memorie amare: in passato, proprio in quel punto, era stato tamponato da un rivale in quella che indica come una delle sue gare pi&ugrave; promettenti. Svezia e Spagna, dunque, fra riscatti, imprese, sconfitte e sfortune. L&igrave;, come negli altri Paesi che hanno ospitato il Circus iridato, Biliotti ha inseguito il sogno mai avverato di un ingaggio da parte di un team pronto a dargli un mezzo ufficiale. &Egrave; andata in un altro modo, fra collette fatte al bar (per la prima moto), pullman rimessi in sesto (l&rsquo;hospitality di quei tempi), azzardi (con le gomme da asciutto sotto l&rsquo;acqua in Belgio) e avversari americani che filavano come razzi (Freddie Spencer ed Eddie Lawson), il toscano si mise in mostra e a un certo punto venne pure corteggiato da una squadra di alto livello. Per&ograve;, alla fine, non se ne fece niente. Continua nella prossima pagina &nbsp; Fabio Bilotti: l'intervista  Partiamo da Jarama: nel 1984, una delle tue gare migliori. &ldquo;Sarei potuto arrivare davanti a Barry Sheene e Reinhold Roth, quindi settimo, ma il dolore alla spalla mi rallent&ograve; nel finale. Venivo da una frattura rimediata alla 200 Miglia di Imola. L&igrave; ero partito molto carico, sulla scia della frustrazione accumulata durante le prove, nelle quali era andato tutto storto. Nella staccata delle Acque Minerali, in discesa, superai tre avversari. Davanti avevo Walter Migliorati, che fren&ograve; presto e tanto. Rischiavo di tamponarlo, cos&igrave; &ldquo;pinzai&rdquo; pi&ugrave; deciso. Mi si chiuse l&rsquo;anteriore e finii a terra. La mia moto lo travolse e lui non la prese affatto bene. Mentre ero a terra, con la clavicola rotta, inizi&ograve; a colpirmi sul casco. Un cazzotto, poi altri. Lasciamo perdere&rdquo;.  Eri in sella a una Honda tre cilindri privata.  &ldquo;Comprata l&rsquo;anno prima. Anzi, ne avevo prese due. Per la modica cifra di 105 milioni di Lire. Fu uno sbaglio, sarebbe stato meglio averne una sola e con tanti ricambi. Ma lo compresi dopo. Pensavo di dovermi presentare alla grande a livello d&rsquo;immagine, cos&igrave; mi ero comprato pure un pullman usatissimo dal Comune di Perugia, poi allestito con officina e zona notte. Fu un errore anche quello, perch&eacute; nel paddock pensarono che fossi l&igrave; perch&eacute; avevo i soldi&raquo;. Ti trovavi bene con quella moto? &laquo;No. Infatti nel 1983, la mia prima stagione a tempo pieno nel Motomondiale dopo la vittoria dell&rsquo;Europeo 500, raccolsi poco. L&rsquo;anteriore non dava fiducia e si cadeva spesso per chiusure davanti. Allora provammo a stravolgere le cose: passammo da una gomma da 16 a una da 18. Un miglioramento ci fu, ma non grande. La Michelin non forniva un pneumatico di quella misura, cos&igrave; usavamo soltanto il loro posteriore. Davanti avevo Dunlop. Era una soluzione un po&rsquo; alla buona. Si sperimentava&hellip;&raquo;. Le Honda ufficiali erano diverse?  &ldquo;Un altro mondo&rdquo;.  Torniamo in Spagna: nel 1986 contendesti l&rsquo;ottava piazza a Juan Garriga e alla sua Cagiva ufficiale.  &ldquo;All&rsquo;ultimo giro, quando mi infil&ograve; nel primo tratto della pista non mi preoccupai, perch&eacute; sapevo che avrei avuto la mia occasione in uscita dalla curva finale, dove ero superiore. Ma proprio quando stavo per affiancarlo, Garriga inizi&ograve; a &lsquo;zigzagare&rsquo;. Esageratamente. Dovetti chiudere il gas per due volte e gli finii dietro&rdquo;.  A proposito di volate: un anno pi&ugrave; tardi, in Svezia, la lotta con Taira, che guidava una Yamaha di quelle buone, affidata al team di Giacomo Agostini.  &ldquo;Lui mi sverniciava nel rettilineo, io mi rifacevo sotto nel misto e lo ripassavo. All&rsquo;ultimo giro decisi di restare nascosto fino alla penultima staccata. Lo infilai e gli arrivai davanti, dodicesimo. &Egrave; stato bello&rdquo;.  Ad Anderstorp anche qualche amarezza, per&ograve;. &ldquo;Nel 1985 stavo facendo una gara esagerata. Poi Gustav Reiner mi tampon&ograve; nella stessa frenata in cui avrei superato Taira due anni dopo. Finii nella via di fuga, che era una specie di stagno perch&eacute; alcune ore prima aveva piovuto. Caddi, mi rialzai, rientrai ai box e ripresi la gara con quattro giri di ritardo. Giravo bene. Fu un peccato&rdquo;.  Quell&rsquo;anno arriv&ograve; il riscatto a Imola dopo la caduta del 1984.  &ldquo;Nella 200 Miglia finii quarto dietro Lawson, Randy Mamola e Takazumi Katayama. Ero entrato a far parte del Team Italia, legato alla Federazione Motociclistica Italiana, che mi aveva dato un motore nuovo. Avere materiale fresco era importante. Dopo un po&rsquo; i freni iniziavano a vibrare, altri componenti si rovinavano o consumavano. Noi privati, spesso al limite con le finanze, ci arrangiavamo. Gli ufficiali invece cambiavano sempre tutto&rdquo;.  Hai mai avuto un assaggio delle moto &ldquo;buone&rdquo;?  &laquo;Una volta a Misano, quando il Team Gallina mi fece guidare una Suzuki nel turno di prove di un Gran Premio. Mi aspettavo un motore che andava come un missile, invece la differenza la trovai in un altro aspetto&rdquo;.  Quale?  &ldquo;Aveva pi&ugrave; coppia, un&rsquo;erogazione migliore. La potenza c&rsquo;era, ma in basso, non in alto. Le curve che con la mia Honda clienti affrontavo in seconda, con quella le facevo in terza. Mi sembr&ograve; pi&ugrave; facile. Anche se in un turno non &egrave; che ci si capisca troppo&rdquo;.  Era dura essere un privato?  &ldquo;Un caro amico diceva che se avessi espresso in un&rsquo;attivit&agrave; imprenditoriale l&rsquo;impegno che mettevo nelle corse, sarei diventato miliardario. Avevo i miei sponsor e quando serviva, anche se &egrave; successo raramente, cercavo di inventarmi qualcosa in pi&ugrave;. Per esempio, all&rsquo;epoca era uso comprare un appartamento con un compromesso fatto tra le parti, senza notaio. Su un prezzo concordato di 50 milioni, pensando si potesse vendere pi&ugrave; caro, magari davo un acconto di 5, prendevo tempo per l&rsquo;atto di vendita e nel frattempo trovavo un cliente che lo acquistava a 60. La moto con cui iniziai, a diciannove anni, la comprammo facendo una colletta al bar, fra amici. Costava due milioni e mezzo: una Suzuki Titan 500, per le gare in Salita&rdquo;.  Continua nella prossima pagina &nbsp; Fabio Biliotti: Potevo essere miliardario...  L&rsquo;inizio direttamente nella mezzo litro.  &ldquo;Come andare a scuola partendo dalle superiori e non dalle elementari. Infatti, di errori ne ho fatti parecchi. A un certo punto, per esempio, un collaboratore ed ex pilota mi sugger&igrave; di passare alla 250, nella quale i privati se la potevano giocare. Ma io, testardo, lo vedevo come un passo indietro. Dalla classe regina a quella di mezzo? No!&rdquo;.  Nel Mondiale 500 con il tuo pacchetto non potevi vincere, lo sapevi.  &ldquo;Il mio sogno era esprimermi con una moto ufficiale. Arrivare a ottenerla. Quando nel 1982 vinsi l&rsquo;Europeo, dietro di me arriv&ograve; un inglese al quale diedero subito una moto buona per l&rsquo;anno dopo. Era del Team Heron-Suzuki. Qualche contatto con loro lo ebbi anch&rsquo;io, in realt&agrave;. Ma pi&ugrave; avanti. Poi le cose non si concretizzarono&rdquo;. Azzardi?  &ldquo;A Spa-Francorchamps nel 1988, pista bagnata. Pensavo spuntasse il Sole e partii con le gomme da asciutto. Il meteo in effetti miglior&ograve;, ma poi venne gi&ugrave; acqua di nuovo. In quel periodo mica si tornava ai box per cambiare moto o pneumatici. Finii con le gomme da asciutto&rdquo;.  Fra i tuoi avversari, chi ti impressionava?  &ldquo;Lawson, per la guida. Una volta ad Anderstorp mi fermai a bordo pista per un problema e restai l&igrave; per un po&rsquo; come spettatore. Lui apriva il gas molto pi&ugrave; degli altri, la moto composta, tantissima efficacia. Spencer port&ograve; linee nuove, spigolava. Era pi&ugrave; lento a centro curva ma migliore in accelerazione. Oltre ai due americani, c&rsquo;era l&rsquo;australiano Wayne Gardner. Guidava veramente cattivo&rdquo;.  &Egrave; vero che hai provato una Formula 3?  &ldquo;A Donington, mi pare nel 1987. Era di un amico che faceva il campionato inglese. Non avevo mai guidato un&rsquo;auto a ruote scoperte. Girai pi&ugrave; forte di lui, a un paio di secondi dai tempi giusti. L&igrave; probabilmente iniziava il difficile&rdquo;.  Mai pensato di passare alle quattro ruote?  &ldquo;Costavano pi&ugrave; delle moto, quindi no!&rdquo;.        

"Ho sempre corso con il desiderio di salire su una moto uffciale: accadde soltanto in un turno di prove..."

Fabio Bilotti, una vita da privato | C'ho provato

        Tra le sorprese positive della seconda giornata di test SBK a Portimao c&rsquo;&egrave; sicuramente Alex Lowes, che in sella alla Bimota KB998 Rimini ha siglato il terzo tempo. La Bimota si &egrave; mostrata decisamente competitiva tra i saliscendi del circuito portoghese nelle mani del centauro britannico, arrivato in Portogallo con l'obiettivo di migliorare il feeling con l'anteriore, l'aspetto che pi&ugrave; lo aveva messo in difficolt&agrave; nelle prime uscite stagionali.  Passa alla prossima pagina &nbsp; Lowes: le dichiarazioni dopo i test a Portimao  "Questi due giorni sono stati probabilmente i migliori che abbia mai vissuto finora sulla Bimota, il che &egrave; positivo perch&eacute; vuol dire che stiamo imparando e migliorando continuamente&rdquo; ha dichiarato Alex al termine dei collaudi. &ldquo;Peccato per il meteo instabile perch&eacute; stiamo ancora testando diversi elementi: avrei voluto provare un long run, ma &egrave; stato ugualmente divertente". L'incertezza meteorologica non ha aiutato i team della SBK, Bimota su tutte, bisognosa di macinare chilometri. "Gran parte del lavoro rivolto era rivolto a migliorare le sensazioni con l&rsquo;avantreno &ndash; ancora Lowes &ndash; alla fine abbiamo messo insieme 45 giri, non abbiamo potuto fare di pi&ugrave;, ma il feeling &egrave; migliorato e questo era l&rsquo;obiettivo di questi test. L'aspetto negativo &egrave; che devo ancora trovare il grip necessario al posteriore, specialmente con le gomme nuove. In generale &egrave; stato un test positivo, spero di fare un passo avanti rispetto ai risultati di Phillip Island. Niente di pazzesco, ma possiamo migliorare i nostri risultati sperando di lottare con i primi sei". In Australia, Alex Lowes aveva ottenuto due ottavi posti sulla lunga distanza e il settimo nella SP Race.  Moto3, qualifiche GP Argentina: &egrave; ancora pole position per Bertelle!       

Nei test portoghesi, il britannico sembra aver compiuto decisi passi avanti in sella alla KB998 Rimini

SBK, Alex Lowes: "A Portimao le due giornate migliori con la Bimota"

        Anche nella Sprint disputata in Argentina, dopo quella thailandese, Joan Mir &egrave; andato a punti. Se al Chang International Circuit aveva conquistato il nono posto, al Termas de Rio Hondo si &egrave; migliorato di una posizione nella prova del sabato, dopo esser riuscito a ben figurare anche nelle qualifiche. Mir: dalla Q1 alla quarta fila in Argentina  Joahnn Zarco &egrave; stato il miglior pilota della Casa alata, guidando la moto del team LCR, con il quarto posto. Ottavo ha chiuso il portacolori ufficiale Mir, che ha commentato come si &egrave; svolto il suo lavoro in questa giornata. &ldquo;Avevo solo una gomma quando sono arrivato in Q2&rdquo; ha iniziato lo spagnolo, &ldquo;quindi dobbiamo essere contenti di quello che abbiamo fatto per ottenere il decimo posto in griglia&rdquo;. &nbsp;  Il bilancio di Mir in ottica della domenica argentina  A quel punto ad attenderlo c&rsquo;era la Sprint, di 12 giri: &ldquo;&Egrave; stata una gara solida. Questo &egrave; stato il miglior risultato che avremmo potuto ottenere oggi. Sono riuscito a essere competitivo e a superare molti piloti. Sapevo di avere un ritmo un po' pi&ugrave; alto&rdquo;. Domani lo attender&agrave; il doppio dei giri e il vincitore del titolo MotoGP 2020 &egrave; consapevole della situazione che lo attende: &ldquo;Ci sono ancora alcuni punti, soprattutto in uscita, su cui possiamo migliorare ulteriormente. Abbiamo gi&agrave; fatto progressi in questo weekend, ma come pilota voglio sempre di pi&ugrave;! Possiamo ottenere ancora di pi&ugrave; dalla gara pi&ugrave; lunga&rdquo;. Domani a dirlo sar&agrave; la pista. MotoGP, Zarco: "Podio mancato, me lo giocher&ograve; in gara coi Marquez"       

Ottavo posto per lo spagnolo con la Honda al termine di un sabato positivo anche guardando alle qualifiche. Il morale &egrave; alto in vista del Gp

MotoGP Argentina, Mir: “Sprint solida. Nel GP posso ottenere qualcosa in più”

        Pista diversa ma esito medesimo; cos&igrave; come avvenuto in Thailandia, anche l'Argentina ha relegato Pecco Bagnaia alle spalle del compagno di squadra Marc Marquez e del fratello, Alex. Un podio &egrave; sempre un risultato da saper apprezzare tuttavia come sottolineato da Bagnaia ai microfoni di Sky Sport, la distanza di rendimento dai fratelli di Cervera &egrave; ancora ben evidente: "La gara di oggi in visione futura &egrave; da prendere positivamente ma in generale &egrave; tutto ancora abbastanza negativo, il gap dai fratelli Marquez &egrave; ancora molto grande, dobbiamo fare uno step in avanti, ci siamo avvicinati rispetto alla Thailandia ma non basta". Moto2 Argentina: Manuel Gonzalez ancora in pole, nono Celestino Vietti  Contiuna l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Pecco: "La previsione del passo gara mi poneva sesto" Le difficili prove del venerd&igrave; lasciavano presagire ad una Sprint complicata, tuttavia Bagnaia &egrave; stato abile a raddrizzare un week-end che sembrava segnato, come confermava anche la telemetria: "Dobbiamo colmare il gap da Marc, questa non &egrave; la pista migliore per farlo ma stiamo lavorando bene, siamo migliorati nell'arco del week-end, mi sono avvicinato molto e questo &egrave; positivo. La previsione del passo gara prima della Sprint Race era il sesto posto perci&ograve; sono contento di essere andato oltre le previsioni, riuscivo a girare abbastanza bene nel complesso, anche se ancora mi manca qualcosa". Bagnaia ha evidenziato gli aspetti tecnici da migliorare in ottica della gara lunga di domani: "Non mi limito mai a pensare che il mio potenziale &egrave; minore di quello che vorrei, faccio il massimo a prescindere. Devo ancora migliorare in alcuni punti, ad esempio in alcuni ingressi di curva. Ho la tendenza ad entrare troppo di traverso, cos&igrave; facendo perdo un p&ograve; in percorrenza e di velocit&agrave;. Dobbiamo crescere soprattutto in curva 6 e curva 11".  Moto3, risultati qualifiche del GP Argentina 2025: &egrave; ancora pole position per Bertelle!       

Terzo posto per il campione di Chivasso nella Sprint di Termas De Rio Hondo, un risultato buono ma che soddisfa a met&agrave;

MotoGP Argentina, Bagnaia: "Il gap dai fratelli Marquez è ancora grande"

        E&rsquo; Lucas Coenen (KTM), il pilota pi&ugrave; veloce della classe regina, al termine della prima sessione di prove libere del Gran Premio di Castiglia e La Mancia, disputate nel fango liquido e poco appiccicoso, il belga fa segnare il miglior tempo, precedendo lo svedese Isak Gifting (Yamaha) e l&rsquo;olandese Brian Bogers (Fantic). Quarta posizione per Romain Febvre (Kawasaki), davanti a Glenn Coldenhoff (Fantic). L&rsquo;unico italiano in pista, Mattia Guadagnini (Ducati), ha concluso al 22&deg; posto, col compagno di squadra Jeremy Seewer 11&deg; e Andrea Bonacorsi (Fantic) che ha scelto di non girare.  Guadagnini durante le prove libere @L.Resta Valin memore del 2024 vola nel fango di Cozar In MX2 miglior prestazione per il rookie Mathis Valin (Kawasaki) che cinque mesi fa su questa pista conquistava il titolo della EMX250. Il francese ha fatto meglio di Simon Langenfelder (KTM) e di Liam Everts (Husqvarna), con Sacha Coenen (KTM) quarto davanti a Quentin Prugnieres (KTM). 6&deg; miglior crono per Valerio Lata (Honda) che precede il compagno di team Ferruccio Zanchi, con Andrea Adamo (KTM), 10&deg;. Quattordicesima posizione per il pilota della TM, Julius Mikula.  Valin subito veloce nel fango di Cozar @L.Resta        

Condizioni meteorologiche migliorate in Spagna per la seconda gara dell&rsquo;anno. La pista seppur molto fangosa &egrave; comunque praticabile; il programma prosegue regolarmente

MXGP: Coenen e Valin brillano nelle libere del Gran Premio di Castiglia La Mancia

        Il team Aprilia ufficiale dovr&agrave; fare a meno di Jorge Martin anche nel prossimo Gran Premio d&rsquo;Austin e intanto ci pensa Bezzecchi a portare in alto la Casa di Noale. Il romagnolo ha firmato il quarto miglior tempo in questa prima giornata al Termas de Rio Hondo, ammettendo ai microfoni di Sky: &ldquo;Non siamo del tutto a posto, non in forma come i fratelli Marquez o le prime moto, per&ograve; abbiamo fatto un bel miglioramento e mi sto divertendo. Perch&eacute; non spingere sopra i problemi?!&rdquo; "Mi manca ancora qualcosa nel giro secco"  Il bilancio &egrave; positivo: &ldquo;Sono abbastanza contento perch&eacute; &egrave; stata una buona giornata. L&rsquo;obiettivo &egrave; stato raggiunto, ovvero quello di passare in Q2 subito. &Egrave; vero che nel giro secco mi manca ancora qualcosa ed &egrave; da sistemare, devo migliorare quest&rsquo;area, anche in Thailandia e nei test avevo un po&rsquo; faticato. Migliorer&ograve; per provare a stare ancora pi&ugrave; avanti in griglia di partenza. Per&ograve; abbiamo lavorato bene con tutti i tipi di gomme, all'anteriore e al posteriore. Lavoreremo molto stasera, ci manca un po&rsquo; di stabilit&agrave;, soprattutto nella seconda met&agrave; del tracciato&rdquo;.  Bezzecchi commenta l'assenza di Martin  Tutti, lui in primis, in Aprilia devono fare i conti con l&rsquo;assenza di Martin, infortunato, e &ldquo;Bez&rdquo; ha raccontato: &ldquo;Mi dispiace perch&eacute; sarebbe potuto essere una bella scuola e un bello stimolo da subito. &Egrave; andata cos&igrave;, per adesso abbiamo fatto un buon lavoro e mi trovo bene. Speriamo di continuare a migliorare anche poi quando lui arriver&agrave;&rdquo;.&nbsp;  Intanto lui sta lavorando anche su altri aspetti che lo riguardano: &ldquo;Ho fatto uno step in primis fisicamente. Ci ho lavorato un po&rsquo; perch&eacute; pensavo mi mancasse qualcosina, &egrave; una moto un po&rsquo; pi&ugrave; fisica rispetto a quella a cui ero abituato. In pi&ugrave; i ragazzi stanno lavorando bene e qualcosa abbiamo migliorato anche sulla moto&rdquo;. GP Argentina MotoGP 2025: orari e programmazione Sky e TV8 - live       

Quarto miglior tempo per il pilota ufficiale Aprilia al termine del venerd&igrave; al Termas de Rio Hondo, nonostante una difficolt&agrave; specifica

MotoGP Argentina, Bezzecchi: “Con Martin sarebbe stata una bella scuola da subito”

        Il primo Gran Premio della stagione, disputato due settimane fa in Thailandia, &egrave; stato a due facce per il Pertamina Enduro VR46 Racing Team. Da una parte, la mancanza di test causata dall'infortunio alla spalla ha condizionato la prestazione di Fabio Di Giannantonio, mentre dall'altra Franco Morbidelli ha vissuto un ottimo inizio di 2025 in sella alla Ducati Desmosedici GP24. La situazione &egrave; per&ograve; migliorata dal punto di vista fisico per &ldquo;Diggia&rdquo; ed entrambi guardano con ottimismo al Gran Premio dell'Argentina in programma questo weekend a Termas de Rio Hondo: ecco le loro parole, in attesa di scendere in pista per le prime prove nel venerd&igrave; pomeriggio italiano (qui gli orari del GP).  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Di Giannantonio: &ldquo;Non al 100%, ma sto meglio rispetto alla Thailandia&rdquo;  &ldquo;Mi sento molto meglio rispetto a come stavo nel weekend del GP di Thailandia&rdquo;, ha detto Franco, desideroso di mostrare finalmente il proprio potenziale. &ldquo;Ho avuto diversi giorni per recuperare dall'operazione e ora riesco ad allenare la spalla, perci&ograve; anche se ancora non sono al 100% della forma fisica, non vedo l'ora di tornare in moto. Sar&agrave; bello tornare a Termas de Rio Hondo, si tratta di un circuito non semplice, ma &egrave; sempre molto divertente correrci. La Ducati ha un gran potenziale e sia io che la squadra siamo pronto a dare il massimo&rdquo;.  GP Argentina da allerta meteo: occasione buona per gli outsider Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Morbidelli: &ldquo;Bello tornare in Argentina. Dobbiamo migliorare in qualifica&rdquo;  &ldquo;Arrivo a questo secondo Gran Premio della stagione con il morale alto visto il gran lavoro svolto insieme alla squadra in Thailandia, in cui ho vissuto uno dei migliori weekend degli ultimi anni&rdquo;, ha detto Franco dopo aver ritrovato la giusta competitivit&agrave;. &ldquo;Sia io che il team stiamo dando il massimo e cercheremo di restare su alti livelli anche in Argentina. Il Sud America &egrave; fantastico e Termas de Rio Hondo &egrave; un circuito che amo, perci&ograve; sar&agrave; bello tornarci dopo l'assenza dell'anno scorso. L'obiettivo sar&agrave; ovviamente quello di ottenere un bel risultato, ma per riuscirci occorrer&agrave; centrare una posizione migliore in partenza&rdquo;. Dalla SBK alla... scuola guida: Axel Bassani patentato a due ruote       

Sia Fabio Di Giannantonio che Franco Morbidelli guardano con fiducia al weekend di Termas de Rio Hondo: ecco le loro parole, in attesa di vederli in azione

MotoGP: ottimismo in casa VR46 Racing Team per il GP dell'Argentina

        Nel derby jap tra Honda e la Yamaha, a lasciare Buriram con pochi sorrisi &egrave; stata la Casa di Iwata. Dopo i risultati incoraggianti ottenuti nei test, Fabio Quartararo ha concluso la gara lunga al quindicesimo posto, due posizioni pi&ugrave; avanti rispetto al compagno di squadra Alex Rins. Un bilancio non da sogno, specie se consideriamo che entrambi i piloti ufficiali sono stati battuti dagli alfieri Pramac Jack Miller e Miguel Oliveira, rispettivamente undicesimo e quattordicesimo.  Passa alla prossima pagina Pagelle Buriram MotoGP 2025 &nbsp; Yamaha insegue (ancora)  "Abbiamo avuto problemi di aderenza fin dall'inizio. Ho pensato che fosse dovuto alla temperatura delle gomme, ma anche dopo tre giri la situazione non &egrave; migliorata. Non riuscivo a piegare la moto e continuavo a scivolare, quindi ho perso molte posizioni", ha spiegato Quartararo. &nbsp;&ldquo;Quando ho tagliato il traguardo, la mia gamba sinistra bruciava.&nbsp;Le condizioni erano estreme. Non capita spesso di vedere un caldo del genere&rdquo;.  Anche Rins ha sofferto il clima thailandese: &ldquo;&Egrave; stata sicuramente una gara impegnativa a livello fisico. Dopo il giro 7 non ce la facevo pi&ugrave;, mi bruciava la gamba&rdquo;. Se il transalpino lamenta cronicamente gli stessi problemi di grip e lo spagnolo sembra lontano parente del pilota visto fino all&rsquo;infortunio del Mugello 2023, Jack Miller lotta e combatte, anche se nemmeno la sua domenica &egrave; stata rose e fiori.  Passa alla prossima pagina &nbsp; Miller a punti nonostante tutto  L&rsquo;australiano ha stretto i denti mantenendo a lungo il sesto posto, prima che parte della sua carena iniziasse a muoversi. "Ho avuto un problema con la carenatura,&nbsp;ed &egrave; allora che ho perso il contatto con il gruppo di testa", ha spiegato Miller. "Uno dei perni si &egrave; allentato e il pezzo ha iniziato a muoversi". &nbsp; L'australiano non ha dovuto solo fare i conti con la mancanza di stabilit&agrave; aerodinamica, ma ha anche sofferto in modo ancora pi&ugrave; intenso l'impatto del caldo. "L'aerodinamica &egrave; fondamentale e avevo difficolt&agrave; a curvare a mantenere la velocit&agrave; in piega,&nbsp;soprattutto nel mio settore migliore, le curve 4 e 5. Inoltre,&nbsp;stavo bruciando vivo, perch&eacute; tutta l'aria calda andava dritta verso di me invece che uscire dalla parte posteriore della moto. Mi sono effettivamente bruciato la parte interna delle braccia dato che cercavo di tenere la carenatura in posizione sui rettilinei". L&rsquo;australiano ha resistito portando a casa punti importanti per il morale, ma a Iwata dovranno fare molto di pi&ugrave; se vorranno tenere il passo della concorrenza europea e giapponese.  Luca Marini avanza a piccoli passi: "Ero da Top 10"       

Weekend difficile per la Yamaha in Thailandia, con gli ufficiali battuti dai piloti Pramac. L'australiano a punti nonostante un problema

MotoGP, Jack Miller: "Stavo bruciando, avevo la carena sganciata"

        Al debutto sulla Boscoscuro, il pilota piemontese dopo aver lavorato a lungo nei test di Jerez e Portimao si era presentato in Thailandia con qualche dubbio, che sono per&ograve; spariti in gara dove Celestino &egrave; rimasto fino al contatto con Senna Agius in scia a Manu Gonzalez. Tra problemi fisici e sfortuna: esordio in Moto3 difficile per Guido Pini  Vietti: &ldquo;Dobbiamo mantenere alto il morale&rdquo; Non &egrave; stato sicuramente l&rsquo;inizio di stagione che si aspettava Celestino Vietti, o meglio non come &egrave; finito: a terra in ghiaia spinto da Senna Agius mentre era in seconda posizione. L&rsquo;inverno di Celestino non &egrave; stato semplice, al quinto anno in Moto2 &ldquo;Cele&rdquo; &egrave; passato dalla Kalex alla Boscoscuro del team HDR Heidrun in cerca del definitivo step. L&rsquo;inverno &egrave; iniziato con il decimo tempo combinato nei test di Jerez a sei decimi da Aron Canet, lasciata la Kalex con sospensioni WP del team Ajo, Celestino ha dovuto adattarsi alla Boscoscuro in poche giornate di test arrivando con pochi dati a Buriram rispetto a piloti come Canet. Il venerd&igrave; in Thailandia &egrave; iniziato inseguendo, tanto che alle Practice Cele ha chiuso in sedicesima posizione, fuori dunque dalla top14 che garantiva l&rsquo;accesso diretto al Q2. Gi&agrave; sabato mattina per&ograve; i dati raccolti nel primo giorno in Thailandia hanno portato ad un importante passo avanti confermato anche dallo stesso Cele: &ldquo;Abbiamo migliorato il feeling turno dopo turno, lavorando bene e riuscendo a chiudere il gap con i primi sempre di pi&ugrave;. Credo che questa sia la strada giusta per raggiungere ottimi risultati&rdquo;.&nbsp;Riuscito a passare nel Q2 grazie al quarto (ed ultimo) tempo possibile, nella sessione che assegnava la pole, Celestino ha dimostrato tutto il suo talento andando a prendersi un&rsquo;importantissima quanto imprevedibile prima fila. La gara di Cele &egrave; stata ottima, scattato bene si &egrave; messo subito alle spalle di Manu Gonzalez, restandogli a circa un secondo di distanza mentre dietro di se Senna Agius ha iniziato a farsi sempre pi&ugrave; pericoloso fino a colpirlo all&rsquo;ingresso di curva 4 facendo finire l&rsquo;italiano nella via di fuga e senza punti in campionato. &ldquo;Peccato che il weekend sia finito cos&igrave;, perch&eacute; &egrave; stato molto produttivo. Ora dobbiamo mantenere alto il morale e continuare a lavorare con impegno, perch&eacute; alla fine i risultati arrivano&rdquo;. Ha commentato Celestino al termine della gara che per&ograve; lo vedr&agrave; arrivare in Argentina, dove vinse nel 2022, tra i favoriti.        

Dopo un inverno passato lontano dalle prime posizioni, il piemontese a Buriram &egrave; stato steso da Agius mentre era in lotta per il podio

Moto2, Celestino Vietti in Thailandia ritrova la competitività

Non c&rsquo;era modo migliore di cominciare la stagione per Marc Marquez: pole, vittoria nella Sprint e nel GP e ritorno in testa al mondiale dopo 93 gran premi dall&rsquo;ultima volta a Valencia 2019.  MotoGP Thailandia, Bagnaia: &quot;Marc ha giocato. La moto &egrave; simile al 2024, il mio feeling no&quot;    Marquez: &ldquo;Avevo la velocit&agrave; per poter gestire&rdquo;  Lo si era gi&agrave; visto ai test di poche settimane fa anche se l&rsquo;otto volte iridato ha sempre cercato di smorzare gli entusiasmi continuando a dare Bagnaia come favorito, la prima gara ha per&ograve; ribaltato presto gli equilibri con il pilota di Cervera che ha chiuso con un weekend perfetto il primo GP dell&rsquo;anno: &ldquo;La verit&agrave; &egrave; che sono molto contento di iniziare con questo nuovo team ed un nuova squadra cos&igrave;. Abbiamo iniziato con un weekend perfetto e devo ringraziare Ducati perch&eacute; fin dal primo test mi sono sentito bene con loro, per me &egrave; fondamentale essere molto affiatato con il team e questo mi aiuta tantissimo e mi da fiducia&rdquo;. Ha detto lo spagnolo dopo la gara ai microfoni di Sky: &ldquo;Sono felice, sono veloce e sono contento, tutto questo aiuta tutto. Questo poi &egrave; il weekend pi&ugrave; bello della mia vita perch&eacute; abbiamo fatto primo e secondo in tutte le sessioni&rdquo;.  Un piano gara che per&ograve; Marc ha dovuto cambiare in corsa a causa dell&rsquo;abbassamento della pressione della gomma anteriore, &egrave; lo stesso Marc a spiegare quanto successo: &ldquo;Sono partito e mi sentivo benissimo, guidavo pulito ma poi ho notato che la pressione non era nei limiti e allora ho deciso di fermarmi e di mettermi in scia. Sapevo di avere tre giri di margine, ho contato i giri che mancavano ed i giri in cui dovevo riuscire a stare nelle pressioni minime ed &egrave; per questo che sono rimasto tutta la gara attaccato ad Alex. &Egrave; stato molto difficile perch&eacute; bruciava tutto ed era difficile perfino respirare e quando sapevo di aver fatto i giri necessari ho fatto l&rsquo;attacco. Oggi &egrave; andata bene perch&eacute; avevo la velocit&agrave; per poter gestire queste cose&rdquo;. Lo spagnolo ha poi anche spiegato perch&eacute; &egrave; accaduto questo, nonostante le temperature maggiori rispetto a quelle della Sprint: &ldquo;Era previsto di fare una gara in testa, era la stessa pressione di ieri. Non dobbiamo dimenticarci che &egrave; un team nuovo, &egrave; vero che hanno i dati dell&rsquo;anno scorso ma la moto &egrave; nuova e io qualche volta quando mi sento cos&igrave; veloce la domenica cambio il mio stile di guida per diminuire il rischio cos&igrave; ci sono curve dove spingo meno con l&rsquo;anteriore per rischiare meno e cos&igrave; facendo la pressione scende. &Egrave; tutta esperienza, io devo imparare e loro devono imparare&rdquo;.    GP Thailandia, Alex Marquez: &ldquo;Marc ha fregato tutti, me compreso&rdquo;  Continua l&#39;articolo nella prossima pagina  &nbsp;  Marquez: &ldquo;Non ho pi&ugrave; vent&rsquo;anni, devo essere pi&ugrave; pulito&rdquo;  Il pilota di Cervera in questo weekend &egrave; apparso molto pi&ugrave; composto sulla Ducati ufficiale rispetto alle vittorie dell&rsquo;era Honda ed a quelle dell&rsquo;anno scorso, Marc ha spiegato che questo &egrave; dovuto al suo cambio di guida: &ldquo;&Egrave; una delle cose su cui ho lavorato quest&rsquo;inverno, devo imparare ad essere pi&ugrave; pulito. Non ho pi&ugrave; vent&rsquo;anni, ora sono trentadue e devo gestire il fisico ed essere pi&ugrave; pulito per gestire l&rsquo;energia. Prima forse ero pi&ugrave; divertente da vedere ma ho capito gi&agrave; l&rsquo;anno scorso che per me &egrave; meglio cos&igrave;, per le qualifiche invece devo cambiare ancora e tornare ad essere aggressivo&rdquo;. Uno dei, pochi, punti deboli che Marc lamenta sono le curve a destra, dove oggi Bagnaia ancora guadagna terreno ma Marquez ha lavorato sodo nell&rsquo;inverno anche su questo aspetto: &ldquo;Ho guardato molto Pecco e Alex perch&eacute; sono molti forti nelle curve a destra. Ora sono migliorato, non sono al loro livello ma perdo meno e sono molto pi&ugrave; veloce e costante. Ho guardato tanti video cercando di capire quello che fanno con il corpo e con la gamba, il freno e piano piano devo lavorare per essere ancora pi&ugrave; costante. L&rsquo;istinto di guida mi porta a guidare ancora in maniera diversa e vediamo se riesco a tenere questo stile per tutto l&rsquo;anno&rdquo;.    MotoGP Thailandia: Dall&#39;Igna e il bacio alla Ducati di Marc Marquez 

Il pilota di Cervera festeggia la doppietta ed esulta per il doppio podio di Alex, secondo in ogni sessione alle spalle del fratello maggiore

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