        Era il 1972, quando Giacomo Agostini e Alberto Pagani conquistarono una doppietta sull'Isola di Man, rimasta a lungo l'ultima firmata da due piloti italiani sul Mountain Course. Dopo oltre cinquant'anni, per&ograve;, nell'edizione 2024 del Manx Grand Prix abbiamo assistito ad una vera e propria impresa di due road racers tricolore che sono riusciti a replicare tale incredibile risultato. Stiamo chiaramente parlando di Andrea Majola e Maurizio Bottalico, che nella gara del Junior Manx GP (ovvero la classe Supertwin dell'evento che si svolge ad agosto sul tracciato stradale pi&ugrave; famoso al mondo) hanno concluso rispettivamente primo e secondo in quella che &egrave; stata una vera e propria corsa sprint in cui il meteo ha giocato un ruolo fondamentale rendendo il tutto ancora pi&ugrave; complicato. Un risultato a dir poco stellare, che verr&agrave; celebrato ai Caschi d'Oro di Motosprint. 130 km senza forcella: l'impresa di Arunas Gelazninkas alla Dakar 2025  Majola e Bottalico ai Caschi d'Oro, in attesa del debutto al TT  Andrea e Maurizio saliranno sul palco del BPER Forum di Modena il 31 gennaio in occasione degli &ldquo;Oscar del motociclismo&rdquo; firmati dall nostra testata per celebrare in maniera speciale questo fantastico traguardo, prima di focalizzarsi su una nuova sfida sempre sull'Isola di Man. Quest'anno, infatti, entrambi debutteranno al Tourist Trophy arrivando cos&igrave; a confrontarsi con leggende dell'Isola come John McGuinness e Michael Dunlop, puntando a mettersi in luce anche in quella che &egrave;, a tutti gli effetti, la corsa di moto per eccellenza. MotoGP come la Nascar: Trackhouse vuole un 2025 da protagonista       

Andrea e Maurizio, autori di una straordinaria e storica doppietta italiana nel Junior Manx Grand Prix 2024, saranno tra i protagonisti dell'evento modenese

Dall'Isola di Man... al palco: Majola e Bottalico premiati ai Caschi d'Oro

        Il ritiro dall'edizione 2023 ad evento in corso sembrava destinato a porre la parola &ldquo;fine&rdquo; alla partecipazione del team FHO Racing alla North West 200. La squadra di Faye Ho venne infatti squalificata dalla classe Superstock a causa dell'utilizzo di cerchi in carbonio teoricamente vietati dal regolamento pur essendo presenti nella versione di serie della BMW M 1000 RR utilizzata da Josh Brookes e Peter Hickman. Una squalifica che port&ograve; sia al ritiro immediato dalla competizione, sia all'assenza del team dall'edizione di quest'anno, ma in maniera del tutto inaspettata nel 2025 avverr&agrave; il clamoroso ritorno del team alla celebre corsa su strada al Triangle Circuit in Irlanda del Nord. SBK, Laverty: "Il coach? Ruolo fondamentale, un onore farlo per Yamaha FHO Racing alla NW200, con lo sguardo verso... Macau!  Dietro a questa clamorosa decisione c'&egrave; chiaramente anche un discorso &ldquo;politico&rdquo;, visto che il team FHO Racing &egrave; la squadra di riferimento per BMW per quel che riguarda le corse su strada internazionali, ma non solo. Da quest'anno, l'organizzazione della North West 200 &egrave; infatti la stessa del Gran Premio Motociclistico di Macau e la partecipazione a NW200 e Tourist Trophy o Manx Grand Prix sono diventati dei requisiti fondamentali per garantirsi l'invito al Guia Circuit, tracciato di casa per la sopracitata Team Manager. Il ritorno dell'FHO Racing render&agrave; ancora pi&ugrave; alto il livello dell'evento, visto che in sella alle BMW M 1000 RR ci saranno due pretendenti alla vittoria come Peter Hickman e Davey Todd, entrambi gi&agrave; vincitori al Triangle Circuit negli ultimi anni e favoriti anche al TT. In pi&ugrave;, con il ritiro dalle corse su strada da parte di Glenn Irwin (vincitore delle ultime 11 gare della classe SBK) saranno loro i gradi favoriti, alla stregua di altri volti noti come i portacolori Honda Racing UK, Dean Harrison e John McGuinness, e il sempre competitivo Michael Dunlop. Dalle 2 alle 4 ruote: Petrucci, Price e l'irresistibile richiamo della Dakar       

Inaspettatamente, la squadra di Faye Ho sar&agrave; di nuovo in gara a due anni di distanza dall'ultima volta al Triangle Circuit con Peter Hickman e Davey Todd

Clamoroso ritorno alla North West 200 per il team FHO Racing nel 2025

        Le road races creano dipendenza: basta vedere John McGuinness e Michael Rutter, che pur avendo superato i 50 anni continuano a correre su strada, imitati da Stefano Bonetti, prossimo ai 48 anni. Difficile smettere quando ti nutri di quell&rsquo;adrenalina che soltanto l&rsquo;Isola di Man, la North West 200 e Macao sanno offrirti. Un discorso a parte meritano invece i piloti provenienti dalla pista, sempre pi&ugrave; numerosi, come ha ricordato nei giorni scorsi Michael Dunlop in un&rsquo;intervista a BBC Sport Northern Ireland: &ldquo;National Road Racing era il trampolino di lancio per International Road Racing ma sta per finire. Realisticamente, le International non sono pi&ugrave; vinte da chi viene dalle gare nazionali. Si tratta per lo pi&ugrave; di piloti provenienti dal BSB (British Superbike, nde)&rdquo;. L&rsquo;unica eccezione &egrave; rappresentata per l&rsquo;appunto dall&rsquo;erede della dinastia pi&ugrave; vincente delle road races. Pur essendo anch&rsquo;egli nordirlandese, Alastair Seeley ha avuto una carriera differente, concentrata in pista, con l&rsquo;eccezione della NW200, di cui &egrave; primatista con 29 successi. Le sue prestazioni hanno avvicinato alla competizione sul Triangle &ndash; che collega le cittadine di Portrush, Portstewart e Coleraine &ndash; numerosi pistaioli. La prima volta di Ross Evan Branch e Hero | Quella (S)Volta Che La scelta di Glenn Irwin  Fra loro Glenn Irwin, vincitore di 11 gare consecutive alla NW200 nella classe regina, la Superbike. Lo scorso maggio il trentaquattrenne ha realizzato una memorabile tripletta in sella alla Panigale V4 R di Hager PBM Ducati, poi &egrave; tornato al BSB, chiudendo il campionato in terza posizione, complice una seconda parte di stagione in cui ha rovinato quanto di buono fatto inizialmente: nelle prime 14 manche ha vinto sei volte, chiudendo con altre quattro Top 5. Nelle successive 18 gare per&ograve; si &egrave; imposto soltanto due volte, accusando diversi &ldquo;zero&rdquo;. Irwin era stato vice campione BSB nel 2023, beffato per mezzo punto dal compagno di squadra Tommy Bridewell, e secondo pure due anni fa, preceduto da Bradley Ray. Domenica 27 ottobre Irwin ha pubblicato sui suoi canali social un video di quasi diciannove minuti in cui ha annunciato il ritiro dall&rsquo;attivit&agrave; su strada: &ldquo;L&rsquo;11 maggio scorso, intorno alle 4 del pomeriggio, sono passato sotto la bandiera a scacchi per l&rsquo;ultima volta alla NW200. Ho deciso di ritirarmi con effetto immediato da tutte le road races. Trentaquattro anni possono sembrare pochi, ma ho ottenuto molto pi&ugrave; di quanto avessi mai sognato. Nella classe Superbike ho completato 14 Internationals e 12 le ho vinte, le altre due sono state il mio debutto al TT e la prima gara Superbike alla NW200 sul bagnato&rdquo;. Il suo esordio su strada era avvenuto alla Dundrod 150 del 2014, sullo stesso tracciato dell&rsquo;Ulster GP, nella Supertwin: Irwin fece segnare il terzo tempo in qualifica, a 1&rdquo;3 da Keith Amor ma davanti a Michael Dunlop, e concluse quinto. L&rsquo;anno seguente fece la prima apparizione alla NW200: in Supersport fu quarto in prova e secondo in Gara 2 dopo essere stato appiedato da un guasto in Gara 1. L&rsquo;unico suo successo su strada &ldquo;extra NW200&rdquo; &egrave; stato il GP Macao del 2017, interrotto dopo soli sei giri per lo schianto mortale di Dan Hegarty. E proprio gli incidenti sono lo spauracchio che aleggia sulla sua decisione: &ldquo;Nella mia carriera non sono mai caduto in una road race &hellip; Abbiamo iniziato questo viaggio come una coppia e ora siamo una famiglia di cinque persone. I miei figli e la mia compagna Laura sono la ragione di questa decisione. Credo che questa notizia aiuter&agrave; a dare forma alla mia carriera alla ricerca del primo titolo britannico in Superbike&rdquo;. 16 ottobre, una data da campioni | Quella (S)Volta Che       

Ha lasciato le corse su strada, dove ha ottenuto risultati eccezionali, per dedicarsi al BSB: "Non sono mai caduto in una road race, ora penso alla famiglia"

Glenn Irwin, il coraggio di dire basta | Quella (S)Volta Che

        Un italiano in grande spolvero ed una SuperFinal in grado di ribaltare tutto grazie al punteggio raddoppiato: nella FIM MiniGP World Series 190 andata in scena ad Arag&ograve;n &egrave; accaduto di tutto, con Alvaro Lucas vincitore della SuperFinal&nbsp;e Lorenzo Fino assoluto protagonista. Andiamo a vedere cos'&egrave; successo nelle tre gare disputate dai giovanissimi talenti in sella alle ohvale GP2 sul kartodromo del Motorland. FIM MiniGP World Series: Kunitate vince la 160, italiani protagonisti Fino dominatore in Gara 1 e Gara 2  Sventola il tricolore nella prima gara della classe 190, in cui uno straordinario Lorenzo Fino ha lasciato soltanto le briciole agli avversari nonostante le difficili condizioni del tracciato e la doppia partenza. La caduta di Vincenzo Di Veroli (senza conseguenze) ha infatti portato all'esposizione di una bandiera rossa e alla ripartenza &ldquo;sprint&rdquo; di soli 5 giri, in cui Fino &egrave; stato imprendibile per tutti. Il campione del CIV Junior ha preceduto al traguardo il tedesco Robin Siegert e l'australiano Bodie Paige, con il campione in carica Alvaro Lucas ai piedi del podio. Non c'&egrave; stata storia nemmeno in Gara 2, manche in cui un impeccabile Lorenzo Fino &egrave; riuscito a ripetersi con ben 6 secondi di vantaggio sul tedesco Robin Siegert e sullo spagnolo Alvaro Lucas, con il malese Qabil Irfan (campione della 160 nel 2023) in quarta posizione. Altra gara complicata per Vincenzo Di Veroli, diciassettesimo e chiamato ad un'ultima corsa da protagonista per riscattare un inizio pi&ugrave; difficile del previsto.  Inossidabile McGuinness: al via del TT 2025 con Honda Racing UK Lucas s'impone nella SuperFinal  Cos&igrave; come nella 160, anche per la 190 la terza e conclusa manche &egrave; stata decisiva e in grado di ribaltare i valori rispetto alle corse precedenti. Se nelle prime due Lorenzo Fino ha dominato la scena, nella SuperFinal &egrave; stato lo spagnolo Alvaro Lucas a fare la &ldquo;voce grossa&rdquo; imponendosi con margine su Ethan Sparks e Qabil Irfan. Il gi&agrave; citato Fino ha invece chiuso sesto. Da segnalare inoltre che Vincenzo Di Veroli ha terminato la SuperFinal transitando 11&deg; sotto la bandiera a scacchi, mentre purtroppo Luca Rizzi non &egrave; riuscito a qualificarsi per le gare della giornata decisiva. Un epilogo sfortunato, che per&ograve; non toglie assolutamente nulla ad una stagione da assoluto protagonista e che, anzi, lo far&agrave; tornare in azione nel 2025 con ancora pi&ugrave; carica. MotoGP, Bezzecchi: "Il mio ultimo GP con il team VR46? Non ho ancora realizzato"       

Il talento italiano ha vinto sia Gara 1 che Gara 2 ad Arag&ograve;n, mentre Alvaro Lucas ha trionfato nella SuperFinal: andiamo a vedere cos'&egrave; successo al kartodromo del Motorland

FIM MiniGP World Series: Doppio trionfo per Lorenzo Fino nella 190

        Eccezionalmente al kartodromo del Motorland di Arag&ograve;n anzich&eacute; a Valencia, anche quest'anno la finale della FIM MiniGP World Series ha regalato grande spettacolo ed un epilogo in grado di rendere giustizia ai colori italiani, assoluti protagonisti con i giovanissimi talenti in arrivo dal CIV Junior. A conquistare la vittoria finale ed il titolo di Campione del Mondo nella classe Ohvale 160 &egrave; stato Waku Kunitate, in arrivo dalla MiniGP Japan Series, ma i &ldquo;nostri&rdquo; Maicol Colazzo e Daniel Putort&igrave; si sono difesi alla grande: andiamo a vedere come sono andate le tre gare. MotoGP, Bastianini: "Il terzo posto interessa pi&ugrave; a me che a Marquez" Kunitate vince Gara 1 e Gara 2, doppio podio per l'Italia  Interrotta con una bandiera rossa ad un giro dal termine, la prima manche ha visto un vero e proprio dominio da parte del giovanissimo giapponese Waku Kunitate, il quale ha mantenuto la leadership dall'inizio alla fine riuscendo a prendere anche un buon margine sul resto del gruppo. Giappone che &egrave; salito sul podio anche con Hayato Chishiki, terzo classificato alle spalle di un altamente competitivo Maicol Colazzo, campione del CIV Junior 160 in grado di confermarsi ad alto livello anche nell'evento pi&ugrave; importante dell'anno. Sfortunato invece Daniel Putort&igrave;, 22&deg; in seguito ad una caduta, mentre chiudono la Top 5 di Gara 1 Shengbo Sun e Diego Gonzalez. Anche Gara 2 &egrave; stata interrotta anzitempo con una bandiera rossa, ma &egrave; poi ripartita sulla lunghezza di sei passaggi al termine dei quali &egrave; stato nuovamente Waku Kunitate a trionfare. Il pilota del Sol Levante ha cos&igrave; firmato la doppietta approfittando al meglio del ritiro di Maicol Colazzo (unico in grado di tenergli testa nonch&eacute; autore del giro pi&ugrave; veloce), ma l'Italia pu&ograve; comunque festeggiare con Daniel Putort&igrave;, secondo classificato dopo un'intensa bagarre con Airel Marzuki, Diego Gonzalez e Hayato Chishiki, rispettivamente terzo, quarto e quinto in volata.  BSB, pioggia di annunci: Honda punta sulla continuit&agrave;, TAS Racing lascia BMW Putort&igrave; vince la SuperFinal, Kunitate Campione del Mondo  L'ultima gara in programma, denominata SuperFinal con punteggio raddoppiato rispetto alle manche precedenti ed una distanza fissata sulle dieci tornate, ha visto gli italiani assoluti protagonisti con Daniel Putort&igrave; vincitore e Maicol Colazzo terzo classificato alle spalle di Diego Gonzalez. Tuttavia, se con questo successo &ldquo;Pedrosino&rdquo; ha chiuso come vice campione, ad avere la meglio nella classifica finale del &ldquo;mini campionato&rdquo; &egrave; stato il giapponese Waku Kunitate, a cui &egrave; bastato un quarto posto per assicurarsi il titolo di Campione del Mondo 2024 nella classe riservata ai pi&ugrave; giovani. Inossidabile McGuinness: al via del TT 2025 con Honda Racing UK       

Il giapponese ha conquistato il titolo nella categoria riservata ai pi&ugrave; giovani, ma a brillare sono stati anche e soprattutto i &ldquo;nostri&rdquo; Putort&igrave; e Colazzo: ecco cos'&egrave; successo ad Arag&ograve;n

FIM MiniGP World Series: Kunitate vince la 160, italiani protagonisti

        Pensare ad un Tourist Trophy senza John McGuuinness &egrave; qualcosa di pressoch&eacute; impossibile e ci&ograve; non accadr&agrave; neanche nel 2025: la leggenda vivente delle corse su strada, 23 volte vincitore della gara pi&ugrave; antica e prestigiosa al mondo, sar&agrave; ancora una volta al via con i colori del team Honda Racing UK. Con la squadra di rifermento della Casa di Tokyo garegger&agrave; nelle classi Superbike, Superstock e Senior TT, cos&igrave; come alla North West 200 sempre nelle categorie riservate alle &ldquo;big bikes&rdquo;. Negli ultimi anni &ldquo;McPint&rdquo;, ormai 52enne, ha sempre risposto allo stesso modo alla domanda riguardante il suo ritiro: &ldquo;Perch&eacute; dovrei ritrarmi? Fino a quando sono competitivo e ho a disposizione moto veloci con cui correre, faccio ci&ograve; che mi riesce meglio&rdquo;. E lo far&agrave; anche nel 2025 andando ad affiancare&nbsp;Dean Harrison, il quale ha a sua volta tre vittorie al TT in bacheca e che punter&agrave; al successo al suo secondo anno con le CBR del team capitanato da Havier Beltran, con cui correr&agrave; non soltanto nelle 1000, ma anche in Supersport. BSB, pioggia di annunci: Honda punta sulla continuit&agrave;, TAS Racing lascia BMW  McGuinness: &ldquo;Felice di stare nel vivo dell'azione per un altro anno&rdquo;  &ldquo;Non c'&egrave; nulla che mi renda pi&ugrave; orgoglioso di indossare i colori Honda, salire sulla mia moto e rappresentare il marchio in gara&rdquo;, ha detto il Missile di Morecambe. &ldquo;Essere nel vivo dell'azione &egrave; una sensazione fantastica e sono contentissimo di poterlo fare per un ulteriore anno. Ho guidato bene in questo 2024, ottenendo buoni risultati e capitalizzando al meglio quando ne ho avuto la possibilit&agrave;, come nel caso del podio ottenuto alla North West 200 su cui pensavo di non salire pi&ugrave;. Ho sempre saputo di essere ancora veloce e adesso sono emozionato ed ansioso di cominciare i test per la nuova stagione, che spero possa essere altrettanto soddisfacente&rdquo;. MotoGP, Pedrosa resta "orange": sar&agrave; collaudatore KTM anche nel 2025       

La leggenda delle corse su strada continuer&agrave; a correre sull'Isola di Man e alla North West 200 con il team ufficiale della Casa giapponese, affiancando Dean Harrison

Inossidabile McGuinness: al via del TT 2025 con Honda Racing UK

        Cos&igrave; come per la Senior Classic e la Junior Classic, anche la classe Lightweight &egrave; stata accorciata ad un solo giro nel fitto programma di gare del Manx Grand Prix 2024. Una corsa sprint in cui non sono comunque mancati i colpi di scena, a partire dalla lotta per la vittoria che sembrava ormai nelle mani di Michael Dunlop fino a quando un problema alla sua Honda non gli ha fatto perdere oltre un minuto nell'ultimo settore da Cronk-ny-mona al Grandstand consegnando cos&igrave; il successo all'intramontabile Ian Lougher. A ben 41 anni dal proprio debutto sull'Isola, Ian &egrave; salito sul gradino pi&ugrave; alto del podio alla guida della Yamaha TZ250 schierata dal team Laycock Racing, il quale ha per&ograve; vissuto una corsa a due facce. Se da un lato Lougher &egrave; stato impeccabile e ha colto un fantastico primo posto, il vincitore dello scorso anno Mike Browne si &egrave; invece dovuto ritirare con la moto &ldquo;gemella&rdquo; a Quarterbridge, poco dopo lo start. Manx GP, che lotta nella Senior Classic: Anderson batte McGuinness "in volata" Johnston e Hall sul podio, gran gara per Bonetti e Bottalico  A completare il podio alle spalle di Lougher troviamo Lee Johnston, al rientro sull'Isola di Man dopo due anni di assenza per via degli infortuni, ed un sorprendente Stuart Hall, con Rhys Hardisty quarto e Michael Evans a completare la Top 5 con la KTM del team Faraldo Racing capitanato dall'italiano Francesco Faraldo, il quale ha schierato il road racer mannese per ricordare in gara il compianto Gary Vines. A proposito degli italiani, ottima gara anche per Stefano Bonetti, sesto con la Kawasaki Ninja ZX-4RR, e per Maurizio Bottalico, che dopo aver smaltito la comprensibile rabbia per il ritiro nella Senior, ha sfiorato la Top 10 chiudendo in undicesima piazza, anche lui sulla Ninja. Risultati che evidenziano ulteriormente il grande potenziale del &ldquo;nostri&rdquo; portacolori sul Mountain Course. Majola e Bottalico, show al Manx GP: doppietta italiana nella classe Junior       

Ad oltre 40 anni dal debutto, Ian ha centrato il successo con la Yamaha TZ250. Ottima gara per &ldquo;Bonny&rdquo; e Maurizio con le Ninja ZX-4RR, sfortunato Michael Dunlop

Manx GP: Lougher trionfa nella Lightweight, bene Bonetti e Bottalico

        Non c'&egrave; stata storia, nei due giri di gara del Senior Manx Grand Prix di quest'anno sull'Isola di Man. Dopo una Senior Classic giocata sul filo dei millesimi che ah visto Shaun Anderson battere John McGuinness, la classe regina riservata alle moto moderne ha visto in Daniel Ingham un vero e proprio dominatore per tutti e 120 i chilometri, in cui il numero 1 non ha mai lasciato la prima posizione andando a vincere con ben 35 secondi di margine su Chris Cook. Il pilota Yamaha, partito come favorito, non ha deluso le attese effettuando anche un ultimo giro altamente competitivo a 118.868 miglia orarie di media (circa 190 km/h) battendo la Kawasaki numero 5 del sopracitato Cook e la Suzuki di Sam Johnson, il quale ha completato il podio avendo la meglio sul francese Julien Cregniot. Quinta piazza per Michael Gahan, mentre si &egrave; rivelata una corsa estremamente breve per i colori italiani. Trial, Toni Bou inarrestabile: fa suo il 35&deg; titolo mondiale in carriera Sfortunato ritiro per Bottalico   Il &ldquo;nostro&rdquo; Maurizio Bottalico, reduce dal fantastico secondo posto nella Junior alle spalle del connazionale Andrea Majola, &egrave; partito per secondo e sembrava potesse avere tutte le carte in regola per giocarsi il podio, ma la sua corsa &egrave; durata soltanto una manciata di chilometri. Il road racer italiano non &egrave; infatti arrivato neanche al primo rilevamento nel tratto di Glen Helen a causa della rottura del motore; un epilogo amaro, molto simile a quello dello scorso anno in cui dovette alzare bandiera bianca per via di un problema ai freni, per il quale non &egrave; riuscito ad esprimere il proprio potenziale in una corsa che, anche per via del suo ritiro, &egrave; stata &ldquo;senza storia&rdquo;. Scommessa vinta: Ruo Mizuno e la Ducati trionfano a Motegi nell'All Japan SBK       

Daniel, gi&agrave; a podio nella Junior, ha centrato il successo con ampio margine davanti a Cook e Johnson. Maurizio out nei primi chilometri per problemi tecnici

Ingham domina il Senior Manx Grand Prix, Bottalico colpito dalla sfortuna

        Seppur accorciata ad una sola tornata, anche la Classic Superbike &egrave; andata in archivio ponendo fine ad una 101esima edizione del Manx Grand Prix fortemente condizionata dal meteo, ma in cui l'organizzazione &egrave; riuscita in qualche modo a far svolgere tutte le corse in programma. In quest'ultima, ormai diventata il vero e proprio &ldquo;main event&rdquo; della kermesse di agosto sull'Isola di Man, abbiamo assistito ad un risultato storico: Mike Browne ha conquistato il successo in sella alla Ducati 916, portando cos&igrave; l'iconica bicilindrica di Borgo Panigale al top per la prima volta sul Mountain Course. Majola e Bottalico, show al Manx GP: doppietta italiana nella classe Junior Browne imprendibile per tutti  L'irlandese, ormai grande amante delle moto italiane visto che pochi mesi fa ha brillato anche con l'Aprilia al Tourist Trophy, ha siglato un ottimo giro a 123.919 miglia orarie di media con partenza da fermo, raggiungendo ben presto i piloti scattati prima di lui per andare a vincere davanti a Rob Hodson e a Derek Sheils, entrambi sulle Kawasaki ZXR 750 del team Greenall Racing e preceduti rispettivamente di ben 13 e 18 secondi sotto la bandiera a scacchi. Kawasaki che, a parte il primo posto, ha quasi monopolizzato la parte alta della classifica visto che in quarta, quinta e sesta posizione troviamo Craig Neve, Dominic Herbertson e Ian Hutchinson, tutti sulle ZXR 750. In Top 10 anche Michael Rutter, Michael Evans, Amalric Blanc e Baz Furber, mentre il &ldquo;nostro&rdquo; Stefano Bonetti ha concluso in una buona quattordicesima piazza alla guida della Bimota YB4, con cui si &egrave; rivelato decisamente pi&ugrave; competitivo rispetto allo scorso anno. Manx GP, che lotta nella Senior Classic: Anderson batte McGuinness "in volata"       

Dopo il ritiro nella Lightweight, Mike ha dominato l'ultima gara in programma dell'edizione 2024 in sella alla moto italiana. Podio per Hodson e Sheils, 14&deg; Bonetti con la Bimota

Che finale al Manx GP: Browne vince la Classic SBK con la Ducati 916!

        Dopo i grandi ritardi e i numerosi rinvii, finalmente al Manx Grand Prix sono partite le gare del luned&igrave;, ultima giornata disponibile per l'evento sull'Isola di Man. Ad aprire il fitto programma &egrave; stata una doppia categoria, visto che la Senior Classic e la Junior Classic si sono disputate con una corsa unica da un solo giro da &ldquo;tutto o niente&rdquo; senza pit stop, ma non &egrave; comunque mancata l'incertezza. Majola e Bottalico, show al Manx GP: doppietta italiana nella classe Junior Anderson beffa McGuinness  A conquistare il successo della categoria Senior Classic &egrave; stato uno straordinario Shaun Anderson in sella alla Paton BIC 500, il quale &egrave; riuscito a recuperare terreno sul grande favorito della vigilia John McGuinness (anche lui su Paton) ad ogni rilevamento cronometrico, fino a sopravanzarlo nel tratto finale da Cronk-ny-mona al Grandstand ottenendo la vittoria per appena 163 millesimi di secondo. A 13 secondi dai due dominatori della corsa troviamo poi Adam McLean in sella alla Royal Enfield 500, il quale a sua volta ha avuto la meglio su Mike Browne per una manciata di millesimi andando cos&igrave; a completare il podio, con Jamie Coward a chiudere la Top 5. Tredicesimo posto assoluto e vittoria (a sorpresa) nella Junior Classic, invece, per Harley Rushton con la Honda CB350K4, anche se va detto che la quasi totalit&agrave; dei "big" ha preferito correre nella Senior. Trial, Toni Bou inarrestabile: fa suo il 35&deg; titolo mondiale in carriera       

Per soli 163 millesimi, Shaun ha battuto la leggenda delle corse su strada nella gara sprint riservata alle moto storiche, siglando una doppietta Paton. A podio anche McLean

Manx GP, che lotta nella Senior Classic: Anderson batte McGuinness “in volata”

        Ospite d'eccezione a Silverstone un sempreverde e in forma John McGuinness, che apprezza vedere da vicino le azioni della MotoGP. Lo specialista e detentore di numerose edizioni di Tourist Trophy e North West 200 ha descritto parte delle differenze vigenti circuiti stradali e tracciati dotati di vie di fuga: "Sembrer&agrave; paradossale" le parole dell'inglese, protagonista in carriera pure tra i cordoli "ma in pista ci si affatica di pi&ugrave;. Fisicamente &egrave; dura anche nelle Road Races, ma diverso: la bagarre richiesta nella gare classiche, chiamiamole cos&igrave;, forza chi sta in sella a osare in frenata sempre pi&ugrave;. Ci&ograve; &egrave; stressante. Tra case, marciapiedi e alberi, invece, bisogna avere ritmo, essere fluidi". Un penny su Bagnaia da McGuinness, ma non di pi&ugrave;  Al cinquantaduenne di Morecambe viene domandato, in ottica 2025, su quale nome sceglierebbe tra Pecco Bagnaia e Marc Marquez, I due futuri compagni di box in Lenovo Ducati Factory hanno uno scommettitore: "Punto soldi su Pecco" ride, precisando "ma solo un penny, eh. Sapete com'&egrave;: nel Nord dell'Inghilterra abbiamo le braccia corte". Agli occhi dell'esperto rappresentante del Regno Unito le manovre dell'otto volte iridato sono belle, non sempre proficue: "Rischia molto, lui &egrave; fatto in questa maniera .Probabilmente, al WDW voleva dimostrare qualcosa, entrando deciso su Niccol&ograve; Bulega. E' un racer, lo capisco". Poi, torna su Pecco e la sfida del prossimo campionato: "Marc andr&agrave; ad affiancare Pecco, nel posto in cui Bagnaia &egrave; gi&agrave; campione. Pecco conosce l'ambiente, le persone, sa come vincere. Marquez, tuttavia, andr&agrave; l&igrave; per rendergli la vita difficile, possibilmente rompendogli le uova nel paniere".       

John, "stradista" presente a Silverstone: "Ritengo favorito l'italiano, per&ograve; Marc far&agrave; di tutto per rompergli le uova nel paniere"

MotoGP, Mc Guinness: "Bagnaia contro Marquez? Punto soldi su Pecco"

        Ritorna Notizie Sprint, rubrica di Motosprint che raccoglie le news dell'ultima settimana anche durante le "ferie" del Motomondiale. Dopo il weekend del Sachsenring, la MotoGP si gode infatti il meritato riposo prima di tornare in pista a Silverstone nel weekend 3-5 agosto. La SBK torna subito in pista a Most: gli orari tv MotoGP, Silverstone, Bagnaia  In Gran Bretagna non ci sar&agrave; Cal Crutchlow, che sar&agrave; sostituito da Remy Gardner. Intanto Pecco Bagnaia, vincitore della gara lunga in Germania, tiene banco per&ograve; non solo per i successi in pista: il campione del Mondo in carica, tornato leader del campionato con 10 punti su Jorge Martin, si gode il merito riposo e si prepara a vivere il suo matrimonio con Domizia Castagnini. Il lieto evento si terr&agrave; il 20 luglio, e i regali verranno devoluti in beneficenza. Infine, lato calendario &egrave; arrivata la cancellazione del GP Kazakistan, sostituito da una gara bis a Misano.  Passa alla prossima pagina &nbsp; Razgatlioglu domina in SBK  Senza MotoGP in pista, a dominare la scena della Velocit&agrave; &egrave; stata la SBK, in pista a Donington. Toprak Razgatlioglu ha vinto tutte le tre manche disputate, regalando spettacolo anche dopo il traguardo. Il turco ha prima ironizzato sulla multa per stoppie ricevuta a Misano e poi scherzato sui presunti chiarimenti richiesti dalla Ducati sulla sella della BMW utilizzata dal #54. In SSP600, doppio successo per Adrian Huertas, con Yari Montella penalizzato in Gara 2 per track limits.  Passa alla prossima pagina &nbsp; Stoner attacca Rossi  Intervistato dal podcast Ducati Diaries, Casey Stoner &egrave; tornato a parlare dei suoi trascorsi in MotoGP senza lesinare attacchi a Valentino Rossi. &ldquo;I media erano contro di me, non avevo&nbsp;quel carattere estroverso che tutti cercavano.&nbsp;La gente non capiva che non ero l&igrave; solo per godermi le gare. Si aspettavano che festeggiassi ogni vittoria come se fosse un campionato" ha dichiarato il due volte iridato, prima di rincarare la dose. "Nel 2015, tutti incolpavano Marc Marquez, dimenticando che fu proprio Rossi a innescare la guerra mediatica.&nbsp;Prima erano anche amici, poi Marc ha reagito, ma ricordiamoci che fu Valentino a stuzzicarlo,&nbsp;provocando il peggior pilota possibile perch&eacute; era pi&ugrave; rapido e forte. E avrebbe potuto fargli perdere il titolo"&nbsp;ha concluso l'australiano. Passa alla prossima pagina &nbsp; MotoAmerica, Cross  Infine, una breve occhiata al MotoAmerica a Laguna Seca, dove a spartirsi un successo a testa sono stati Cameron Beaubier e Josh Herrin, con quest&rsquo;ultimo che ha lasciato la contea di Monterey da leader di campionato. Da segnalare il brutto infortunio occorso a Marco Melandri mentre si allenava in Mountain Bike, e la prima vittoria di Zayn Sofuoglu, figlio di Kenan che ha vinto la sua prima gara a soli 5 anni. MotoGP, McGuinness: "Valentino Rossi &egrave; ancora il migliore al mondo"       

Ecco cosa &egrave; accaduto nel mondo delle due ruote negli ultimi sette giorni

MotoGP, Bagnaia, Silverstone, Rossi: le ultime news | Notizie Sprint

        Il Monster Energy Legends Day, track day svolto alcune settimane fa a Silverstone, &egrave; stata l&rsquo;occasione giusta per riunire diverse leggende del motociclismo. Tra queste c&rsquo;erano Valentino Rossi, in sella alla sua Yamaha R1 GYTR che ha preso il posto per un giorno della BMW M4 GT3 utilizzata dal Dottore nel Mondiale Endurance a quattro ruote, e il leggendario John McGuinness. MotoGP, Stoner attacca Valentino: "Rossi provoc&ograve; Marquez nel 2015" McGuiness esalta Rossi  &Egrave; stato proprio il mitico protagonista delle corse su strada a raccontare quanto accaduto sul tracciato britannico, esaltando le immutate doti di guida del #46: "Un ragazzino italiano mi ha superato sfrecciando sul rettilineo &ndash; ha scherzato McGuinness ai microfoni di TNT Sports &ndash; si trattava di un certo Valentino Rossi. Quando mi ha passato, ho pensato: 'Mi sembra piuttosto veloce, quindi gli prender&ograve; la scia'&rdquo;. "Seguirlo mi ha permesso di completare il giro pi&ugrave; veloce che abbia mai fatto a Silverstone &ndash; ancora McGuinness &ndash; ho cercato di aggrapparmi a lui il pi&ugrave; possibile. In realt&agrave;, ero pi&ugrave; interessato a guardarlo. &Egrave; ancora il migliore al mondo, sembra non sforzarsi". Un attestato di stima che rinnova l&rsquo;amicizia di lunga data tra McGuinness e Rossi, che a suo tempo aveva pi&ugrave; volte esaltato il coraggio del britannico.  MotoGP: Kazakistan cancellato, arriva una gara bis a Misano       

Il leggendario John ha avuto modo di condividere la pista di Silverstone col Dottore in occasione del Monster Energy Legends Day: "Era davvero veloce"

MotoGP, McGuinness: "Valentino Rossi è ancora il migliore al mondo"

        Aprilia, Ducati e Paton: tre Case italiane che quest'anno si sono messe particolarmente in luce al Tourist Trophy. L'edizione 2024 della corsa su strada pi&ugrave; antica e prestigiosa al mondo ha fatto parlare di s&eacute; per numerosi motivi, come il sorpasso di Michael Dunlop nei confronti dello zio Joey come pi&ugrave; vincente di sempre sull'Isola di Man, la prima caduta su strada da parte di Peter Hickman e la consacrazione di Davey Todd, passato da astro nascente a vincitore di ben due TT. Anche per i colori italiani &egrave; stata un'ottima annata e, dopo esserci fatti raccontare l'esperienza vissuta dai piloti (qui le interviste a Francesco Curinga e Stefano Bonetti) &egrave; arrivato il momento di concentrarci sulle moto, visto che tutti e tre i marchi sopracitati hanno vissuto due settimane altamente positive dal punto di vista dei risultati. CIVS, ancora Salvadori: trionfo da record nel round dello Spino Aprilia: dal podio con la 660 al &ldquo;club dei 130&rdquo; con la RSV4   Dopo le prime prove, avevamo scritto che un podio di Mike Browne con l'Aprilia sarebbe stato possibile e, in effetti, in Gara 2 della classe Supertwin &egrave; arrivata una Top 3 da parte del pilota irlandese in sella alla RS 660. E' vero, la corsa &egrave; stata dichiarata conclusa dopo il primo giro per via di una bandiera rossa, ma al momento dell'esposizione Browne era in piena lotta per il terzo posto con Dominic Herbertson e sarebbero certamente arrivati a giocarsi la posizione fino al termine della seconda e conclusiva tornata. In ogni caso, Mike ha riportato sul podio la Casa di Noale al Tourist Trophy due anni dopo Lee Johnston, che ci era riuscito sempre con una RS 660. Per Aprilia si tratta del terzo podio della propria storia al TT, visto che il primo venne ottenuto dall'intramontabile John McGuinness nell'edizione del 1996, ma questo non &egrave; stato l'unico grande risultato di quest'anno. Lo stesso Browne si &egrave; infatti messo in luce anche tra le &ldquo;big bikes&rdquo; in sella alla RSV4 1100 del team IN Competition, con cui durante il Senior TT ha effettuato un giro a 130.536 miglia orarie di media entrando cos&igrave; nel &ldquo;Club dei 130&rdquo; per la prima volta in carriera nonostante una moto in configurazione pressoch&eacute; Stock, chiudendo la corsa pi&ugrave; importante dell'evento in un'incoraggiante sesta posizione. Passa alla prossima pagina &nbsp; Ducati: podio al debutto per la Panigale V2 in Supersport   La Ducati non &egrave; certamente la Casa motociclistica pi&ugrave; gettonata per le corse su strada, visto che tra tutte le categorie presenti soltanto un team ha utilizzato la moto di Borgo Panigale, ovvero il Powertoolmate Racing in Supersport, dove ha schierato una Panigale V2. Pur trattandosi di un modello al debutto nella gara pi&ugrave; esigente al mondo (anche) dal punto di vista meccanico, con un vero e proprio top rider come Davey Todd alla guida si &egrave; comportata alla grande, salendo sul podio sia in Gara 1 che in Gara 2 rispettivamente con un secondo ed un terzo posto. Ad evidenziare ulteriormente il grande lavoro svolto da team e pilota ci pensa la storia del TT, visto che l'ultimo podio Ducati prima di quest'anno risale addirittura al 2003 (ottenuto, anche questo, da John McGuinness), mentre l'ultima vittoria resta quella di Robert Holden del 1995. Tuttavia, Todd punta gi&agrave; al primo posto per la prossima edizione: &ldquo;La Panigale V2 era una novit&agrave; per me, ma si &egrave; rivelata una moto fantastica da guidare sull'Isola. Due podi sono un ottimo risultato, ma l'anno prossimo torneremo puntando al gradino pi&ugrave; alto&rdquo;. Passa alla prossima pagina &nbsp; Paton di nuovo regina della Supertwin   La Paton &egrave; certamente il marchio tricolore pi&ugrave; vincente degli ultimi anni per quanto riguarda le corse su strada e in particolare il Tourist Trophy, dove partiva come grande favorita per la vittoria nella Supertwin. Complice anche un Michael Dunlop in grande spolvero, la S1-R ha centrato il successo sia nella prima che nella seconda manche riservata alle bicilindriche di media cubatura, ma non solo. Senza la bandiera rossa, in Gara 2 Dunlop avrebbe anche siglato in sella alla Paton il nuovo record sul giro per la categoria, visto che al momento della sospensione si trovava nel tratto di Creg-ny-baa con circa dieci secondi di vantaggio sul miglior riferimento cronometrico. Inoltre, a conferma della competitivit&agrave; su strada della S1-R basta vedere la Top 10 delle due gare, in cui figurano anche Dominic Herbertson, Joe Yeardsley, Rob Hodson e Pierre-Yves Bian, con anche i &ldquo;nostri&rdquo; Bonetti e Curinga nelle prime 20 posizioni. La concorrenza non manca visto che la Kawasaki &egrave; sempre competitiva, la Yamaha R7 si sta avvicinando e, come scritto sopra, l'Aprilia &egrave; nuovamente salita sul podio. In pi&ugrave;, presto si vedr&agrave; in gara anche la nuova Suzuki GSX-8R; per la Paton l'obiettivo sar&agrave; quello di difendere il primato, ma negli ultimi anni sta dimostrando di aver alzato parecchio l'asticella e per i rivali non sar&agrave; una passeggiata mettere le proprie ruote davanti a quelle della moto italiana. Soprattutto se continuer&agrave; ad utilizzarla anche Michael Dunlop... Un weekend "da pilota" nel CIVS: le emozioni di una gara in Salita       

I tre marchi tricolore hanno ottenuto podi, vittorie e nuovi record sull'Isola di Man, tornando ad una competitivit&agrave; che non si vedeva da tempo sul Mountain Course

Aprilia, Ducati e Paton: Tourist Trophy stellare per le italiane

Incredibile ma vero, ci&ograve; che &egrave; successo nella gara conclusiva del Tourist Trophy 2024. A conquistare il successo nel Senior TT, corsa pi&ugrave; importante dell&#39;evento, non &egrave; stato il grande favorito della vigilia Peter Hickman e nemmeno il 29 volte vincitore Michael Dunlop, entrambi ritirati nella prima parte della corsa, bens&igrave; uno straordinario Davey Todd in sella alla BMW M 1000 RR del team Milwaukee by TAS Racing.  Gi&agrave; vincitore dell&#39;unica gara disputata della classe Superstock, Davey &egrave; stato semplicemente impeccabile mostrando una competitivit&agrave; pazzesca fin dal primo passaggio, tagliando il traguardo con circa quaranta secondi di vantaggio su un altrettanto ottimo Joshua Brookes (al primo podio in carriera con le &ldquo;big bikes&rdquo; sull&#39;Isola di Man), con il &ldquo;solito&rdquo; Dean Harrison a completare il podio con la CBR1000RR-R Fireblade SP del team Honda Racing UK.  MotoGP, Miller non si arrende: &quot;Credo ancora nel progetto KTM&quot;  Doppio ritiro per Dunlop e Hickman, McGuinness in Top 5   Dopo aver conquistato la vittoria nelle altre gare di giornata (Supersport e Supertwin) portandosi a quota 29 successi in carriera, Michael Dunlop ha dovuto abbandonare la contesa per via di un problema tecnico all&#39;inizio del tratto del Mountain nel corso del primo passaggio, mentre il re della 1000, Peter Hickman, &egrave; caduto al secondo giro nel tratto di Ginger Hall mentre si trovava in prima posizione. &ldquo;Hicky&rdquo; aveva appena siglato un fantastico giro a 135.5 miglia orarie di media con partenza da fermo, ma nonostante l&#39;incidente si &egrave; consolato con un passaggio al pub nel tratto in cui si &egrave; conclusa la sua corsa (fortunatamente senza conseguenze).  Quarto posto per un buon James Hillier con la Honda, mentre a compeltare la Top 5 troviamo un intramontabile John McGuinness, ancora altamente competitivo a 52 anni. Da segnalare anche la fantastica sesta piazza di Mike Browne con l&#39;Aprilia RSV4, mentre Stefano Bonetti ha concluso la corsa al ventisettesimo posto con una Honda in configurazione Stock).  Biaggi scherza all&#39;Aprilia All Stars: &quot;Ultimo al traguardo? C&#39;&egrave; sempre una prima volta&quot; 

Davey ha centrato il successo nella gara conclusiva dell&#39;edizione di quest&#39;anno, davanti a Brookes e Harrison. Problema tecnico per Michael, caduta per &ldquo;Hicky&rdquo;

Clamoroso al Senior TT: vittoria di Todd, ritiro per Dunlop e Hickman!

        Nel 2018, al suo primo Tourist Trophy con la Suzuki del team di John Burrows, Davey Todd si era messo in mostra vincendo il premio di &ldquo;Star of Tomorrow&rdquo;. Avanti veloci fino al 2024, l'inglese non &egrave; pi&ugrave; un astro nascente, ma un vincitore della corsa su strada pi&ugrave; importante al mondo: &egrave; stato lui a centrare il successo in Gara 1 della classe Superstock, battendo il grande favorito Peter Hickman al termine di tre giri al cardiopalma conclusi con appena due secondi di distacco tra i due. Dopo aver centrato due podi in Superbike e Supersport, Davey &egrave; cos&igrave; diventato un vincitore sul Mountain Course in sella alla BMW M 1000 RR del team Milwaukee by TAS Racing, in quella che &egrave; a tutti gli effetti la sua categoria. Proprio in Stock, Todd &egrave; infatti altamente competitivo anche su pista, dove ha vinto il titolo britannico nel 2022 ed &egrave; tuttora leader di campionato con due vittorie su due round nel BSB. Tourist Trophy: Kawasaki effettua il primo giro con una moto ibrida Hickman e Dunlop completano il podio  Sul podio troviamo anche i due grandi coprotagonisti dell'edizione di quest'anno, ovvero il soprcitato Peter Hickman con la BMW dell'FHO Racing e Michael Dunlop con la Honda, il quale ha a sua volta battuto Dean Harrison per la terza posizione. A conferma dell'impresa di Todd, basti pensare che &egrave; la prima volta dal 2019 in cui tra le moto non vince uno tra Hickman e Dunlop, visto che l'ultimo a riuscirci fu Lee Johnston in Supersport. Il tutto &egrave; stato inoltre condito da un ultimo giro davvero velocissimo sia per Todd che per Hickman, i quali hanno superato le 135 miglia orarie di media sul giro nonostante le condizioni non ottimali del tracciato. Da segnalare poi il buon sesto posto dell'intramontabile John McGuinness, mentre Mike Browne con l'Aprilia RSV4 del team IN Competition ha centrato un'altra Top 10 chiudendo al nono posto. Infine, 35&deg; posto per l'italiano Stefano Bonetti. Marquez: "Il box dev'essere tranquillo. La guerra si fa in pista"       

Davey ha vinto il suo primo Tourist Trophy battendo il grande favorito con un ultimo giro vietato ai deboli di cuore. Sul podio anche Michael Dunlop

TT 2024, da sogno a realtà: Todd batte Hickman e trionfa in Superstock

        Definire &ldquo;emozionante e ricca di colpi di scena&rdquo; la gara della Superbike al Tourist Trophy 2024 sull'Isola di Man sarebbe a dir poco riduttivo, visto che nei sei giri delle &ldquo;big bikes&rdquo; &egrave; accaduto davvero di tutto e, alla fine, a centrare il successo &egrave; stato uno straordinario Peter Hickman con la BMW M 1000 RR del team FHO Racing, il quale si &egrave; cos&igrave; portato a quota quattordici successi sul Mountain Course raggiungendo una leggenda delle due ruote quale Mike Hailwood al sesto posto tra i pi&ugrave; vincenti di sempre. TT 2024: i fratelli Crowe si prendono la prima gara dei Sidecar Dunlop protagonista nel bene e nel male  Il protagonista principale nella prima parte di gara, in realt&agrave;, &egrave; stato Michael Dunlop. Fresco vincitore di Gara 1 in Supersport (cogliendo il successo numero 26), si era portato davanti a tutti restando al comando fino al quarto giro, ma dopo il secondo pit stop ha dovuto fare i conti con un problema al casco che l'ha costretto a fermarsi, sfilarlo e poi rimetterlo perdendo parecchio terreno. Una volta ripartito, per&ograve;, ha proseguito su tempi da record siglando anche un ultimo passaggio in 16'38.953 a ben 135.97 miglia orarie di media con la Honda CBR1000RR-R del team Hawk Racing riuscendo a concludere ugualmente in quarta posizione. New entry: Maria Herrera approda al WorldWCR con il team Forward Todd e Harrison sul podio, Browne in Top 10 con l'Aprilia  Alle spalle di Hickman hanno invece chiuso Davey Todd e Dean Harrison, rispettivamente secondo e terzo e tutti racchiusi in appena dieci secondo dopo ben 360 chilometri di gara. Il portacolori del team Milwaukee BMW &egrave; stato bravo ad attaccarsi a Michael Dunlop utilizzandolo come traino nel quinto giro, avendo cos&igrave; la meglio su &ldquo;Deano&rdquo;, nuovamente sul podio con i colori del team Honda Racing UK come gi&agrave; accaduto in SSP. Tra le prestazioni degne di nota va certamente annoverata anche quella di John McGuinness, sesto (a 52 anni) alle spalle di James Hillier, cos&igrave; come quella di un fantastico Mike Browne. L'irlandese ha agguantato un incoraggiante ottavo posto con l'Aprilia RSV4 1100 del team IN Competition, girando a 128 miglia di media e diventando cos&igrave; il pi&ugrave; veloce di sempre su una moto della Casa veneta. Non ha invece preso il via Stefano Bonetti, che tra le 1000 si concentrer&agrave; sulle due gare della Superstock. MotoGP, Martin: "In futuro chiuder&ograve; la porta anche se sar&ograve; da solo"       

Peter ha centrato il 14&deg; successo raggiungendo Mike Hailwood. A podio Todd e Harrison, mentre Michael ha dovuto fare i conti con un problema al secondo pit stop

TT 2024, spettacolo in SBK: vince Hickman, “drama” per Dunlop

        Aveva cominciato l'edizione di quest'anno del Tourist Trophy con la Triumph nella classe Supersport, scartandola poi dopo una sola giornata di prove per tornare alla fidata Yamaha R6. Una scelta, quella effettuata da Michael Dunlop, che si &egrave; rivelata vincente visto che, al termine di Gara 1 della SSP sul Mountain Course, ha conquistato il successo numero 26 nella corsa su strada pi&ugrave; antica e prestigiosa al mondo raggiungendo il compianto zio Joey al primo posto tra i pi&ugrave; vincenti di sempre. Non era certamente un segreto, che la Supersport sarebbe stata la categoria in cui &ldquo;The Bull&rdquo; avrebbe avuto la prima grande occasione di riscrivere la storia del TT: dei ventisei successi ottenuti, quello odierno &egrave; stato il dodicesimo nella medesima classe, nonch&eacute; il sedicesimo podio tra le 600. E ora, l'obiettivo non pu&ograve; che essere quello di diventare il pi&ugrave; vincente in solitaria. MotoGP, Acosta torna in "orange": Pedro in KTM dal 2025 Todd a podio con la Ducati, 21 anni dopo   Alle spalle di Dunlop, al secondo posto ha chiuso un ottimo Davey Todd con la Ducati Panigale V2. Per lui si tratta del secondo podio in carriera al TT, ma &egrave; comunque significativo trattandosi del ritorno in Top 3 di una Ducati nella competizione dal 2003, anno in cui ci riusc&igrave; John McGuinness nel Senior TT. Inoltre, con un giro a 128.785 miglia orarie di media, Todd &egrave; diventato anche il ducatista pi&ugrave; veloce di sempre sull'Isola di Man. A completare il podio troviamo poi un sempre competitivo Dean Harrison con la CBR600RR del team Honda Racing UK, in piena lotta per la vittoria fino al pit stop salvo poi doversi accontentare del terzo posto. In Top 5 anche James Hillier e James Hind (che completano cos&igrave; un quintetto di moto diverse con Yamaha, Ducati, Honda, Kawasaki e Suzuki), mentre si &egrave; dovuto ritirare un altro grande protagonista quale Jamie Coward. In difficolt&agrave; Peter Hickman, atteso al top tra le &ldquo;big bikes&rdquo;, mentre l'italiano Stefano Bonetti ha concluso la corsa con un ottimo diciottesimo posto. Dirigenza Pirelli in visita speciale al Mugello: MotoGP nel mirino?       

&ldquo;MD6&rdquo; ha conquistato il successo in Gara 1 della Supersport eguagliando il compianto zio al primo posto tra i pi&ugrave; vincenti di sempre. Todd riporta la Ducati sul podio dopo 21 anni

TT 2024, Michael come Joey: Dunlop vince in SSP e centra il 26° trionfo

        E' chiaramente prestissimo visto che fino a questo momento si &egrave; svolta una sola giornata di prove al Tourist Trophy 2024, ma la presenza in forma praticamente ufficiale di Aprilia grazie al team IN Competition e al road racer irlandese Mike Browne ha gi&agrave; suscitato parecchio interesse, oltre ad aver gi&agrave; scritto un capitolo importante nella storia del marchio di Noale per quanto riguarda il TT sul Mountain Course. Durante il Day 1, infatti, Browne &egrave; gi&agrave; riuscito ad effettuare un giro in 18'01.160 nella classe Superstock, girando ad una media di ben 125.632 miglia orarie (circa 201 km/h) lungo i 60 km del circuito stradale pi&ugrave; celebre al mondo con la RSV4 diventando cos&igrave; il pilota pi&ugrave; veloce di sempre ad aver guidato sull'Isola di Man con un'Aprilia. Mike garegger&agrave; proprio con la supersportiva veneta sia nella Stock che in Superbike, ma prender&agrave; parte anche alla Supertwin con la RS 660.  Il podio al TT 2024: un obiettivo realistico per Aprilia  Un eventuale podio nell'edizione di quest'anno sarebbe un risultato di grandissimo rilievo per Aprilia, tornata sull'Isola negli ultimi anni grazie all'arrivo della RS 660 dopo aver gareggiato con diverse squadre private all'inizio dello scorso decennio, ma mai come quest'anno sembra possano esserci tutti i presupposti per centrare la Top 3 per la terza volta nella propria storia. A salire sul podio al TT con la moto di Noale sono stati soltanto in due, ovvero John McGuinness nel 1996 nella Lightweight 250 e Lee Johnston nel 2022 in Supertwins con la sopracitata RS 660. Browne potrebbe unirsi a loro puntando in alto tra le Twins, ma &egrave; impossibile non sognare in grande anche con la RSV4, dove l'obiettivo dichiarato di team e pilota &egrave; quello di superare le 130 miglia di media. Inoltre, Mike ha gi&agrave; ottenuto una Top 3 al TT lo scorso anno con la Paton S1-R: ripetendosi, si confermerebbe un vero e proprio specialista delle moto italiane. Harley-Davidson, partnership con la MotoGP: il KOTB arriva in Europa?       

L'irlandese &egrave; diventato il pilota pi&ugrave; veloce di sempre sul Mountain Course con una moto della Casa di Noale: riuscir&agrave; a portare il marchio italiano in Top 3 per la terza volta nella storia?

TT 2024, l'Aprilia può sognare: il podio con Mike Browne è possibile

        Seppur con un po' di ritardo rispetto a quanto inizialmente previsto per via della pioggia, con la prima giornata di prove ha finalmente preso il via l'edizione 2024 del Tourist Trophy sull'Isola di Man. Dopo le free practice del primo pomeriggio, i road racers hanno cominciato a fare sul serio in serata con le Qualifiche 1 (che, &egrave; bene ricordarlo, non vanno a decidere l'ordine di partenza dei primi 20, ma solo dal 21&deg; in avanti). Andiamo a vedere quali sono stati i piloti pi&ugrave; veloci nelle varie classi. CIV Moto3: Ruda vince anche Gara 2 a Vallelunga, beffa per Bartolini Dunlop e Hickman leader tra le &ldquo;big bikes&rdquo;  Partendo dalla classe Superbike, il pi&ugrave; veloce del Day 1 &egrave; stato Michael Dunlop, 25 volte vincitore del TT che quest'anno punta a raggiungere e superare i 26 successi dello zio Joey diventando cos&igrave; il pi&ugrave; vincente di sempre nella corsa pi&ugrave; affascinante e antica al mondo. In sella alla Honda, &ldquo;The Bull&rdquo; ha effettuato un giro 129.59 miglia orarie di media (17'28.139), chiudendo davanti alla BMW M 1000 RR del team Milwaukee by TAS Racing guidata da Davey Todd e a quella dell'FHO Racing di Peter Hickman, con John McGuinness e Dean Harrison a completare la Top 5. Passando alla Superstock, classe in cui lo scorso anno Peter Hickman ha firmato il nuovo record assoluto sul giro, proprio il 13 volte vincitore ha chiuso davanti a tutti con un giro a 129.032 miglia di media, precedendo lo stesso Michael Dunlop ed un ottimo Dominic Herbertson con la BMW del Burrows Engineering/RK Racing, di un soffio pi&ugrave; veloce rispetto alle Honda di James Hillier e Jamie Coward. Dalla MotoGP alla 8 Ore di Suzuka: Zarco vuole tornare a vincere Todd il migliore in SSP, Hickman leader in Stock  Tra le Supersport, &egrave; stato Davey Todd a completare il giro pi&ugrave; rapido alla guida della Ducati Panigale V2 del team Powertool Racing, seguito da James Hillier (con la Kawasaki del team Bournemouth dalla livrea speciale per i 40 anni della Ninja) e Michael Dunlop, con James Hind e Dean Harrison in quarta e quinta piazza. Un risultato sorprendente, visto che nelle prime cinque posizioni troviamo cinque moto diverse: Ducati, Kawasaki, Triumph, Suzuki e Honda. In Supertwins &egrave; stato invece nuovamente Peter Hickman (gi&agrave; vincitore della medesima classe alla NW200) a chiudere al comando con la Yamaha R7, seguito da Davey Todd e Baz Furber. Ottima quinta posizione con la Paton per Stefano Bonetti, mentre Francesco Curinga ha chiuso tredicesimo, anche se chiaramente siamo soltanto all'inizio delle due settimane pi&ugrave; importanti della stagione di corse su strada. MotoGP, mercato piloti: Bagnaia "vota" per la conferma di Bastianini       

Michael &egrave; stato il pilota pi&ugrave; veloce tra le SBK, risultando competitivo anche in SSP. Bene anche Hickman e Todd, cos&igrave; come Stefano, in Top 5 con la Paton

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