Il Dottore ha condiviso sul suo profilo Instagram le foto della sua recente uscita a due ruote 

Valentino Rossi a tutto gas: allenamento in Cross a Cavallara

        La gara che concluder&agrave; a prima parte di campionato, alla quale seguir&agrave; la pausa estiva, si annuncia ricca di spunti e interessante per diversi motivi. Se la prova di apertura della serie tricolore, a Mantova, aveva suscitato l&rsquo;interesse di molti a causa dell&rsquo;esordio di Alessandro Lupino in sella alla neonata Ducati MX 450 Desmo, Ponte a Egola rester&agrave; nei libri di storia del nostro amato motocross per il ritorno alle competizioni di Antonio Cairoli (Ducati) che a quasi un anno dalla sua ultima apparizione in gara (all&rsquo;epoca si trattava di una gara belga agostana) torna a schierarsi al cancello di partenza di una manche di campionato.  Lupino in azione con la Ducati @GM.Soglia A due anni dal National, Cairoli torna in gara Il siciliano, a differenza del suo compagno di squadra, plurititolato a livello nazionale, non ha mai frequentato molto le gare di Campionato italiano e la sua ultima apparizione risale al 2021, quando &ldquo;us&ograve;&rdquo; la gara di Cavallara, in preparazione per il Gran Premio di Russia dello stesso anno, prima prova di un mondiale MXGP a partenza ritardata, causa Covid 19. Cairoli vinse gara uno proprio davanti a Lupino, senza partire in gara due a causa di un incidente domestico che gli aveva procurato una ferita al palmo di una man, costringendolo a limitare il tempo in sella. Ad attendere nel primo turno di prove libere il nove volte iridato trover&agrave; i protagonisti di una stagione bella ed equilibrata che vede la tabella rossa sulla Yamaha di Isak Gifting, seguito a soli 20 punti da Giuseppe Tropepe (Honda) e a 76 da Alessandro Lupino (Ducati), con Jan Pancar (KTM) e Cedric Soubeyras (Kawasaki), pi&ugrave; staccati ma ancora in corsa per il titolo. In gara ci sar&agrave; anche Andrea Bonacorsi (Yamaha), vincitore di due manche nell&rsquo;ultima prova disputata a Montevarchi e il campione in carica della MX1, Alberto Forato (Honda), finalmente pronto a fare il suo ritorno alle competizioni dopo un lungo stop.  Andrea Bonacorsi sar&agrave; in pista per la seocnda volta nel Prestige 2024 Lata dominatore assoluto in MX2, in gara anche la 125 In MX2, la situazione &egrave; decisamente diversa, qui il leader della serie, Valerio Lata (GasGas) &egrave; in testa alla classifica a pieni punti, dopo aver conquistato tre pole position e tutte e sei le manche disputate nei primi tre venti stagionali. Il romano che &egrave; riuscito nell&rsquo;impresa di salire sul podio iridato della MX2 a Maggiora non pi&ugrave; di cinque giorni fa &egrave; seguito da Yago Martinez (TM) che ha quasi 500 punti di distacco, mentre Samuele Bernardini (Honda), terzo, non sar&agrave; al via della gara di Ponte a Egola a causa della concomitanza con il GP d&rsquo;Italia di Enduro. In 125, dopo la prima prova disputata a Montevarchi Simone Mancini (Fantic) si presenta al comando con 2 lunghezze sul compagno di squadra Noel Zanocz e 5 su Gyan Doensen (KTM), vincitore a Maggiora in EMX125.  Valerio Lata in azione a Maggiora lo scorso fine settimana       

La serie nazionale di motocross sbarca in provincia di Pisa per il quarto di sei round, in pista anche Antonio Cairoli con la Ducati e Alberto Forato che torna alle competizioni col numero 1

Motocross: a Ponte a Egola per il quarto round

Ospiti di Damiano Cavallari e Francesco Allevato nel nuovo episodio della rubrica &quot;After the Flag&quot;, il duo di Moto3 del team Snipers Rivacold: Romano Fenati e Matteo Bertelle

Intervista a Romano Fenati e Matteo Bertelle | After the Flag

In questa puntata Damiano Cavallari e Francesco Allevato fanno il punto della situazione in vista dell'inizio della stagione di MotoGP. Tra i temi trattati, inoltre, anche le ultime due tappe del campionato di SBK

Previsioni MotoGP e SBK | After the Flag

Nella puntata della nostra rubrica After The Flag, Damiano Cavallari e Francesco Allevato hanno avuto l&rsquo;onore di ospitare Michael Ruben Rinaldi, l&rsquo;italiano compagno di box dell&rsquo;attuale campione del mondo Alvaro Bautista.  Il 27enne spiega i suoi obiettivi per il 2023 e racconta anche aneddoti divertenti.    L&rsquo;intervista   La prima domanda che tu voglio fare &egrave;: com&rsquo;&egrave; andata la stagione passata raccontacela un p&ograve;?  Sicuramente rispetto al 2021 &egrave; stata migliore seppur non sono riuscito ad ottenere una vittoria. I primi tre sono stati fortissimi e il livello era davvero alto. &Egrave; stato un anno di crescita che mi servir&agrave; per essere veloce nel 2022. Sar&agrave; tutta esperienza in pi&ugrave; che mi aiuter&agrave;.  Come ti stai preparando in questa pausa per il 2023?  Ho gi&agrave; iniziata la preparazione i primi di dicembre, subito dopo due settimane, avendo finito pi&ugrave; tardi della MotoGP e cominciando presto a febbraio. Ho girato in moto, mi sono allenato fisicamente in palestra per essere il pi&ugrave; possibile pronto per l&rsquo;inizio dell nuova stagione e non vedo l&rsquo;ora.  Ci sono stati dei miglioramenti che la scorsa stagione ti puoi portare nella prossima?  Sono consapevole dei punti da migliorare perch&eacute; abbiamo analizzato bene la stagione e dove poter migliorare, vedendo cosa sbagliavo e cosa ho fatto di buono. Principalmente mi manca la costanza durante la gara e le sessione, non tanto durante il campionato. Anche per questo ho cambiato un po&#39; la preparazione. Dobbiamo migliorare ulteriormente perch&eacute; i tre &ndash; Razgatlioglu, Bautista e Rea - non ti lasciano un centimetro e devi guadagnartelo con il lavoro a casa.  Il 24 febbraio ci sar&agrave; la prima gara in Australia, a Phillip Island, questo circuito &egrave; nelle vostre corde?  Si addice alla moto perch&eacute; Alvaro ha vinto l&igrave;. Sul questo tracciato l&rsquo;anno scorso sono stato performante, io pi&ugrave; che la moto, ora sono in diversa forma, &egrave; la prima gara e non l&rsquo;ultima quindi la situazione cambia. Deve essere migliore della scorsa gara svolta la stagione passata.    Gli arrivi di Petrucci, Aegerter possono far s&igrave; che la stagione sia pi&ugrave; equilibrata?  Riguardo il livello sar&agrave; ancora pi&ugrave; alto dall&rsquo;anno scorso. Io cercher&ograve; di fare subito delle prime belle gare consapevole del fatto che arriveranno i nuovi e non bisogner&agrave; farsi trovare impreparati.  Ti faccio una domanda delicata, per&ograve; voglio sapere il tuo pensiero. Cosa ne pensi di questo &ldquo;buonismo&rdquo; nel motociclismo, quale &egrave; la tua impressione da pilota?  Credo che il rispetto in pista e fuori sia la prima cosa. Le scaramucce ci sono tra tutti anche oggi. Adesso, magari, si notano di meno perch&eacute; con social siamo tutti con gli occhi puntati. Alla fine noi dobbiamo pensare a dare il massimo e fare risultati senza farci distrarre dall&rsquo;esterno. Se sembra &ldquo;buonismo&rdquo; &egrave; perch&eacute; stiamo molto attenti a fare cavolate, vista la risonanza che possono generare.  Essere compagni di Bautista com&rsquo;&egrave; per te?  &Egrave; sicuramente utile essere di fianco ad Alvaro, &egrave; solo un vantaggio. Pur non essendo coetanei, ha 11 anni pi&ugrave; di me, ci aiutiamo molto l&rsquo;un l&rsquo;altro. Stiamo collaborando per migliorarci. Lui &egrave; stato pi&ugrave; forte quest&rsquo;anno per la maggior parte del campionato, ma dove ero pi&ugrave; forte io ha avuto comunque l&rsquo;umilt&agrave; di chiedermi consigli e cos&igrave; tutte le alte volte lui &egrave; stato disponibile per aiutarmi.  Avere un campione del mondo di fianco pu&ograve; permetterti di migliorare molto. &Egrave; solo un vantaggio, oltre che a livello umano in cui siamo molto legati.  Sei riuscito a chiedere a Dovizioso di farti da coach?  Andrea &egrave; un amico mi aiuta in molti aspetti, soprattutto della mia persona, pi&ugrave; che della mia carriera. Non pu&ograve; fare il mio coach perch&eacute; &egrave; impegnato in progetti che vuole portare avanti in questo periodo, ma &egrave; un punto di riferimento per me, come un fratello maggiore. Nel momento giusto ti dice la parola che serve per renderti pi&ugrave; tranquillo e fare bene. Avendo caratteri totalmente diversi &egrave; un buon amico e essendo un pilota d&rsquo;esperienza &egrave; utilissimo.  Prendendo come spunto proprio il Dovi, quali sono stati i tuoi piloti di riferimento?  Valentino &egrave; stato il primo amore a livello sportivo e tutt&rsquo;ora quando corro con lui al ranch &egrave; sempre un onore, &egrave; una leggenda. Per me la generazione di Stoner, Pedrosa, Lorenzo e lo stesso Vale e Dovi, mi hanno fatto innamorare di questo sport.    Da bambino correvi insieme a Pecco e Bastianini, sulle minimoto. Gareggiando in quell&rsquo;epoca c&rsquo;era un qualcosa di frizzantino nell&rsquo;aria, vedendo poi i risultati che avete ottenuto?  &Egrave; figo perch&eacute; i due nomi che hai detto sono qui con me e trovarsi tutti insieme cos&igrave; in alto &egrave; bellissimo. Siamo partiti dalle mini moto con il solo obiettivo di divertirci. Vederci tutti insieme nella massima categoria &egrave; emozionante. Per me &egrave; un orgoglio. La vedo ancora lunga la salita per la cima della montagna, ma sono contento e soddisfatto di ci&ograve; che ho fatto fino ad ora.  Parlando dei test quali sono le novit&agrave;?  Vi posso dire molto poco per&ograve; ci sono delle evoluzioni sulla moto, proprio tecniche, e lavorare ai test servir&agrave; per sciogliersi un po&#39; e una volta che avremmo dei tempi constatemene veloci potremmo concentrarci ulteriormente.   

Il pilota Superbike del team Ducati Aruba.it si racconta in un intervista inedita

Esclusivo Michael Rinaldi: &ldquo;Dovizioso come coach? Mi piacerebbe ma non ha tempo&quot;

Nella nuova puntata Damiano Cavallari e Francesco Allevato hanno intervistato il team manager VR46

After the Flag - Pablo Nieto

        Ospite di Damiano Cavallari e Francesco Allevato, Pablo Nieto si &egrave; concesso in un intervista per la nostra rubrica, dopo la stagione che ha visto i due piloti Luca Marini e Marco Bezzecchi finire in modo ottimo il 2022. Pablo &egrave; un volto noto del motociclismo mondiale essendo stato un pilota, ma soprattutto per le sue doti manageriali, nonch&eacute; essendo figlio del mitico Angelo Nieto, uno dei primi piloti spagnoli vincenti. Nieto: &ldquo;Pecco mi disse che avevamo fatto una figuraccia&rdquo;   Con lui Bagnaia ha conquistato il primo titolo nel circus del motomondiale, precisamente in Moto2 e alla domanda: C&rsquo;&egrave; stato un aneddoto che nella tua carriera nel team di Valentino Rossi che ci puoi raccontare? Pablo risponde: &ldquo;Beh nei miei otto anni qui &ndash; nel team VR46 &ndash; ci sono tante cose da dire. Una tra le pi&ugrave; divertenti &egrave; stata quella di quando vincemmo con Pecco in Moto2. Per i festeggiamenti c&rsquo;era in programma il cambio di carena, sostituendola con quella dorata, simbolo di vittoria. Per&ograve; quando la montammo, sono venuto a sapere dopo che con la temperatura oltre i 105 gradi la moto non si accendeva pi&ugrave;. Allora Francesco torn&ograve; a piedi ai box e quando arriv&ograve; si butt&ograve; a terra e mi disse &ldquo;Che figura di merda che abbiamo fatto&rdquo; (ride).       

Il team manager VR46 nell&rsquo;intervista in esclusiva per la nostra rubrica After the Flag ha raccontato un aneddoto molto divertente

Pablo Nieto e la “gaffe” nel mondiale in Moto2 di Pecco

Il campionato di superbike si &egrave; visto protagonista sul circuito francese di Magny Cours. Oggi abbiamo con noi ospite, di Damiano Cavallari e Francesco Allevato nella nostra rubrica &ldquo;After the Flag&rdquo;, il pilota del team Motocorsa Axel Bassani. Sentiamo cosa ci ha raccontato il pilota veneto.  L&rsquo;intervista   Com&rsquo;&egrave; andata la gara di Magny Cours?  Sono andate bene tutte e tre le gare, compresa la superpole race che &egrave; una gara che non mi fa impazzire e non ho mai fatto troppo bene. Stiamo iniziando ad andare bene anche su questo punto di vista. Non riuscirei a trovare note negative. Sono contento quindi speriamo nel meglio.  Sei stato davanti, in prima posizione per diversi giri, cosa hai imparato e cosa ti porti a casa dopo questo round?  Sicuramente impari a gestire diversamente la gara. Perch&eacute; quando sei dietro punti a venir su, invece stando davanti devi stare attento ad altri aspetti.  Ormai sono tante gare che sei sempre nelle zone alte della classifica, cosa ti manca per fare il salto di qualit&agrave;?  Intendi vincere (ride). Beh non &egrave; facile altrimenti lo farebbero tutti. Bisogna arrivarci per gradi. Pu&ograve; capitare di vincere per caso, ma per essere costante ci vuole tempo. Noi siamo sulla giusta strada e se non molliamo mai prima o poi sicuramente arriver&agrave;. Poi c&rsquo;&egrave; da stare molto attenti perch&eacute; se sbagli quel poco perdi molto, essendo tutti i primi dieci molto forti.  Parlando appunto del livello e di continuare a spingere, tu sei nel Motocorsa team, come ti trovi con loro, ti consentono di fare quel salto?  Noi siamo ad un gran livello anche per le possibilit&agrave; economiche che abbiamo, rispetto agli altri team. Ad esempio ad inizio stagione non abbiamo fatto i test, non perch&eacute; non volevamo farli, ma perch&eacute; non c&rsquo;era la possibilit&agrave;. Secondo stiamo facendo una grande cosa. Mettiamo dietro cinque, sei piloti ufficiali importanti, quindi non dobbiamo cercare di fare niente di pi&ugrave;. Ci miglioriamo passo passo e questo va benissimo.  La prossima gara sar&agrave; a Barcellona, che feeling hai dalla gara spagnola e che aspettative hai?  Mi piace molto, perch&eacute; mi ricorda lo stile del Mugello, grande e veloce, e dove Ducati &egrave; sempre andata molto forte. Siamo sempre andati bene l&igrave;. Non mi voglio aspettare niente, io vado l&igrave; ogni weekend pensando che sia un fine settimana diverso. Vedremo dal venerdi come andr&agrave; e come affrontare il round. Magari non ripeteremo il risultato di Magny Cours, ma se stiamo dentro i primi &egrave; una grande cosa.    Il team Ducati Aruba.it ha ancora una sella scoperta, quella di Rinaldi, ti pacerebbe andare l&igrave;?  Beh penso che andare in un team ufficiale sia l&rsquo;obiettivo di tutti i piloti. Quando corri vuoi vincere e il team factory ti da una buona mano, ma noi comunque non stiamo facendo male e non nascondo che &egrave; uno dei miei obiettivi. Per&ograve; se rimane li Michael me ne faccio una ragione.  Per quanto riguarda il motomondiale lo vedi nel tuo futuro?  Per adesso non mi attrae il motomondiale. Mi piace il paddock e l&rsquo;ambito superbike per&ograve; mai dire mai.  Quali sono le previsioni per il campionato di SBK secondo te?  Eh &egrave; difficile perch&eacute; da come si &egrave; visto nell&rsquo;ultima gara sono tutti molto forti. E se Bautista se ne va gli altri due sicuramente non stanno a guardare. Secondo me di pi&ugrave; se la giocano Toprak e Bautista.  Siete te Locatelli e Rinaldi gli italiani pi&ugrave; forti. Senti che magari avete preso un po&rsquo; le redini dei vari Biaggi, Melandri ecc, come la vivi questa situazione?  Allora secondo me Biaggi e gli altri andavano un po&#39; pi&ugrave; forte di come stiamo andando noi (ride), hanno vinto anche qualcosa in pi&ugrave; per&ograve; siamo sulla buona strada dai. Per&ograve; per arrivare a quel livello ce ne vuole ancora. Personalmente non ci penso vado e faccio del mio meglio.  Previsioni MotoGP, ce la far&agrave; Pecco secondo te?  Se continua cos&igrave; si per&ograve; gli altri sono sempre l&igrave;. Quando ti va bene guadagni 8-10 punti, &egrave; sempre lo stesso discorso di Bautista e Toprak. Al momento negli ultimi anni la differenza la si fa a fine stagione, quindi staremo a vedere.    &nbsp; 

Con due podi all&rsquo;attivo nell&rsquo;ultimo round, Axel &egrave; uno dei prospetti pi&ugrave; talentuosi del campionato di SBK. Lo abbiamo avuto come ospite d&#39;eccezione

Esclusiva, Bassani: &ldquo;La MotoGP non mi attrae. Aruba.it mi piacerebbe, ma&hellip;&rdquo;

Intervistato da Francesco Allevato e Damiano Cavallari, Luca fa il punto sui due terzi di stagione sin qui disputati, parlando anche delle sue aspettative per il GP di San Marino

Speciale Misano, Marini: “Alti e bassi in stagione, mi aspettavo di più”

Intervistato da Francesco Allevato e Damiano Cavallari, Andrea ci parla del suo difficile ritorno in sella alla Yamaha e  di quella che sarà la sua ultima gara in MotoGP. Guardate il video!

Speciale Misano, Dovizioso: “Il mio ultimo GP? Dispiace non godermi la guida”

        &Egrave; una pagina di motociclismo d&rsquo;altri tempi quella di Giuseppe Fiorillo: il salernitano, oggi 52 anni, riusc&igrave; ad affacciarsi sul palcoscenico del Motomondiale agli inizi degli anni &rsquo;90 e pu&ograve; vantare il titolo nell&rsquo;Europeo 250 del 1993. Storie Italiane: Marco D'Aglio, l'Highlander delle moto Dalla Sport Production al Mondiale   Un percorso nato da lontano, fatto di tanti sacrifici e altrettanta voglia di emergere, come racconta lo stesso Fiorillo: &ldquo;Come molti piloti all&rsquo;epoca, iniziai a correre quasi per scherzo. Devo tutto al Moto Club Costa dei Saraceni che, dopo avermi notato, mi diede la possibilit&agrave; di scendere in pista, permettendomi di dare il via alla mia carriera&rdquo;. Fiorillo inizi&ograve; con due stagioni in Sport Production, 1988 e 1989, prima di essere notato dalla Federazione Motociclistica Italiana, che lo volle nel Team Italia per l&rsquo;Europeo classe 125. Nel 1992 Fiorillo partecip&ograve; al Mondiale 125, sempre con il supporto del Moto Club Costa dei Saraceni, ma l&rsquo;apice della sua carriera arriv&ograve; proprio nel 1993 con la vittoria nell&rsquo;Europeo 250. &ldquo;Dopo quel successo, nel 1994 riuscii a entrare nel Mondiale 250 con il Team Pileri, per poi&hellip; non rimanerci, perch&eacute; servivano sponsor e il merito sportivo non bastava&rdquo; &egrave; il ricordo del campano. &ldquo;Vincere una gara nella quarto di litro era quasi impossibile, erano gli anni d Max Biaggi, Loris Capirossi, Ralf Waldmann&hellip; Arrivare ventesimo non ti dava la visibilit&agrave; necessaria per rimanere, era necessario trovare sponsor che ti aiutassero&rdquo;. Quell&rsquo;anno fu 12&deg; in Olanda, al termine di una battaglia con un futuro campione del Mondo della Superbike come Carlos Checa. Al termine di quella stagione, Fiorillo decise di fare un passo indietro: &ldquo;Tornai nell&rsquo;Europeo 250, che disputai nel 1995 con Mauro Noccioli capotecnico, e nel 1996 con un team di Fano, fino a riprovare l&rsquo;esperienza iridata con una squadra privata l&rsquo;anno successivo, il Team Radiant Racing&rdquo;. Quella stagione 1997, Giuseppe la ricorda per l&rsquo;ottavo posto colto nel GP Repubblica Ceca, nel giorno in cui Valentino Rossi conquist&ograve; il primo dei suoi nove titoli iridati, in 125. Il campano piazz&ograve; la sua Aprilia 250 a 58 secondi dal vincitore Biaggi: &ldquo;Un piazzamento che non fu frutto del caso: io ero pi&ugrave; maturo ed esperto, la moto era competitiva e riuscii a guadagnarmi quella posizione lottando, e non grazie alle cadute altrui&rdquo;. &nbsp; Motociclismo d'altri tempi   A fine stagione l&rsquo;esperienza iridata termin&ograve; definitivamente, cos&igrave; per Fiorillo arriv&ograve; il momento di passare alle derivate di serie: &ldquo;Accettai di partecipare al mondiale Supersport. Fu un trauma per me, perch&eacute; mi ritrovai a passare da una moto di 100 kg e 95 cavalli a un&rsquo;altra che pesava almeno il doppio e con 120 cavalli. Mi tolsi qualche soddisfazione, racimolai dei punti ma non era la mia categoria&rdquo; &egrave; il racconto del salernitano, capace di chiudere settimo ad Albacete nel 1998 e al N&uuml;rburgring nel 1999, sempre con la Suzuki. Arrivarono cos&igrave; i primi anni Duemila, periodo in cui Fiorillo si divise tra le apparizioni nel Trofeo Inverno di Binetto e altre competizioni nazionali, prima di decidere di appendere il casco al chiodo. Almeno per le corse. Il salernitano divenne collaudatore di Bimota e MV Agusta, decidendo poi di abbandonare definitivamente la moto e dedicarsi al lavoro per l&rsquo;Andreani Group. &ldquo;Lavoro qui dal 2003, mi occupo di sospensioni e ammortizzatori, non soltanto in azienda ma anche nei paddock. Come azienda seguiamo i team che partecipano al CIV, offriamo loro materiale e assistenza&rdquo;. Le moto fanno ancora parte della vita di Fiorillo, dunque, anche se in forma diversa rispetto a quando era lui a guidarle. Ma riavvolgendo il nastro dei ricordi, Giuseppe non nasconde un pizzico di amarezza per com&rsquo;&egrave; andata la sua carriera, pur con la consapevolezza di aver fatto il massimo con i mezzi a disposizione: "Se ripenso a tanti piloti dell&rsquo;epoca, qualcuno ce l&rsquo;ha fatta, qualcuno no. Ma ricordando i miei inizi, mi sento orgoglioso di quanto realizzato. Ho fatto anche tanto. Ora che vivo nei pressi di Tavullia, vedo i ragazzi della VR46 allenarsi tutti i giorni, qualcosa di inimmaginabile ai miei tempi. Non esisteva la possibilit&agrave; di andare in moto se non per le gare. Allora come oggi, chi proveniva dalla Romagna era avvantaggiato, per me anche soltanto andare a girare a Vallelunga era un viaggio della speranza&rdquo;. Altri tempi, altro motociclismo: &ldquo;Ricordo ancora le prime trasferte per l&rsquo;Europeo con furgoni e roulotte: era una sorta di pellegrinaggio (ride), erano necessari tre giorni per arrivare a Jerez. Arrivavi, vedevi la pista e non sapevi nemmeno il senso in cui girare!&rdquo; racconta divertito Fiorillo. &ldquo;Ma non finisce qui: potevo allenarmi cos&igrave; poco che, una volta in gara, non riuscivo mai a partire decentemente. Ma cogliere buoni risultati in quel modo fu ancora pi&ugrave; soddisfacente&rdquo;. L&rsquo;ex pilota ricorda molto bene gli avversari di quel periodo: &ldquo;Ho potuto condividere la pista con gente come Biaggi e Rossi. Nel suo libro Max ha raccontato i suoi inizi ricordando quella volta in cui mi vide in pista a Magione, sottolineando che stavo andando forte, &egrave; stato bello per me leggere questo suo ricordo. Invece con Valentino ci frequentavamo ai tempi dell&rsquo;Europeo, dormivamo insieme, poi ognuno ha preso la propria strada. Tempo fa mi invit&ograve; a una gara di Motocross a Cavallara, un pensiero che mi fece molto piacere&rdquo;. &nbsp; Il ricordo del pap&agrave;  Di quegli anni in pista, a Fiorillo rimane l&rsquo;amore per la &ldquo;dueemmezzo&rdquo;, una cilindrata che scaldava il cuore di piloti e appassionati: &ldquo;Quando passai dalla 125 alla 250 fu amore a prima vista, era la cilindrata giusta. Ricordo ancora l&rsquo;avantreno roccioso di quelle moto, erano bellissime&rdquo;. Di ricordi Giuseppe ne conserva tanti. Quello pi&ugrave; toccante &egrave; legato al 1993, anno dell&rsquo;affermazione nell&rsquo;Europeo: &ldquo;Una stagione che rievoca bei ricordi ma anche brutti perch&eacute; persi mio padre, aveva soltanto 50 anni&rdquo;. Il racconto si fa triste: &ldquo;La gara pi&ugrave; bella della stagione fu a Most: su quella pista andavo sempre forte. Lui mi segu&igrave; in trasferta, vinsi la corsa e poi trascorremmo qualche giorno di vacanza insieme. Mio padre ripart&igrave; il mercoled&igrave; seguente e, da quella volta, non l&rsquo;ho pi&ugrave; visto perch&eacute; mor&igrave; pochi giorni dopo. Quella fu la gara pi&ugrave; bella perch&eacute; rimane per me il suo ultimo ricordo&rdquo; conclude Fiorillo con la voce rotta dall&rsquo;emozione. Storie Italiane: Sebastiano Zerbo, l'Agostini dei trofei       

"Non sono nato nella terra dei motori, non avevo sponsor pesanti, eppure mi sono tolto delle soddisfazioni, come l'Europeo 1993"

Storie Italiane: Giuseppe Fiorillo, Campione nonostante tutto

Dalla California alla Russia, passando per Cavallara... venti giorni intensi per Alessandro Lupino, che da fine maggio a met&agrave; giugno, in tre weekend, ha corso nel National USA, nell&rsquo;italiano Prestige e nel mondiale MXGP. &ldquo;In una ventina di giorni &ndash; racconta il poliziotto (Fiamme Oro) viterbese &ndash; ho attraversato da Est a Ovest l&rsquo;Oceano Atlantico e ritorno; poi da Ovest a Est l&rsquo;Italia e ritorno; e ancora da Ovest a Est l&rsquo;Europa, e ritorno! Non chiedetemi quanto chilometri sono...&rdquo;.  Almeno ne &egrave; valsa la pena.  &ldquo;&Egrave; stato un periodo molto positivo e per certi versi entusiasmante, sin dalla California. Avevo gi&agrave; corso negli USA per il Nazioni, due volte, e per le gare del mondiale MXGP, per&ograve; non avevo mai corso nel National ed &egrave; stata un&rsquo;esperienza particolare che mi ha lasciato ottime sensazioni&rdquo;.    MXGP di Gran Bretagna: Cairoli torna a vincere  L&#39;esperienza americana   Raccontaci com&rsquo;&egrave; andata in California.  &ldquo;Il primo impatto &egrave; stato con la temperatura; in Italia eravamo intorno ai sedici gradi e l&igrave; il termometro ne segnava trentasei! Per fortuna avevo qualche giorno di adattamento. Mi ha ospitato Giacomo Redondi ma nei primi due giorni di allenamento in moto ho faticato tanto... Mentre giravo, con i battiti ero sempre a frequenza alta ed ero costretto a fare manche corte. I giorni successivi ho cominciato ad ambientarmi. La prima pista dove mi sono allenato, vicino Temecula, mi ha un po&rsquo; scioccato; il paddock era enorme, pieno di gente e sul tracciato da un minuto e trenta e &lsquo;stretto&rsquo; cinque metri c&rsquo;erano 200 piloti di qualsiasi categoria. La cosa pi&ugrave; incredibile &egrave; che non ci sono regole... trovi chi taglia la pista, chi rientra ed esce in qualsiasi punto; qualcosa di incredibile e davvero pericoloso. Parlando con Musquin, Roczen, Cianciarulo e Anstie, mi hanno detto che l&igrave; funziona cos&igrave;, difatti i team affittano le piste in esclusiva e poi spesso ospitano anche gli altri team ufficiali. Sono favori reciproci per allenarsi in sicurezza. L&rsquo;ultimo giorno prima del weekend, difatti, mi hanno invitato e ho girato con loro. Ho parlato parecchio con diversi piloti e tutti erano incuriositi dalla mia presenza e quelli di origine europea hanno avuto piacere di parlare con me della loro vecchia Europa. Ho capito che loro hanno un approccio completamente diverso tra Supercross e National: il Supercross &egrave; molto importante e l&igrave; hanno molta pressione anche nell&rsquo;approccio alla gara; il National viene vissuto con molta pi&ugrave; tranquillit&agrave;. Rispetto all&rsquo;Europa dicono che la vita sia pi&ugrave; cara ma negli USA si guadagna di pi&ugrave;; quello che fa la differenza non sono gli ingaggi ma i premi dei Promoter del campionato. Ovviamente il &#39;grosso&#39; si fa nel Supercross ma anche facendo soltanto il National si pu&ograve; vivere bene&rdquo;.  Com&rsquo;&egrave; andata la gara a Pala?  &ldquo;Il risultato, purtroppo, &egrave; stato compromesso dalla caduta nel primo giro di Gara 1 ma sono molto contento del quinto posto in qualifica, con davanti soltanto Cianciarulo, Musquin, Roczen e Ferrandis. Considerando che ero con una moto praticamente standard, perch&eacute; avevo cambiato soltanto la marmitta, la centralina e le sospensioni, e che ero per la prima volta su quella pista, ho dimostrato che come velocit&agrave; ero con i primi. Mi ha fatto piacere che tutti siano passati a farmi i complimenti&rdquo;.  La domenica successiva hai corso a Cavallara, nell&rsquo;italiano Prestige, e hai vinto la Elite MX1, classe della quale sei leader in campionato.  &ldquo;Weekend molto positivo: secondo in Gara 1 dietro Cairoli ma molto vicino come passo. Poi ho vinto Gara 2, dove Tony non ha corso&rdquo;.  Rivincita personale   Infine la Russia, dove &egrave; continuato un trend positivo.  &ldquo;La gara in California e l&rsquo;Italiano mi hanno dato molta fiducia e convinzione, inoltre ero in buona condizione fisica. Rispetto a tanti avversari, ho alle spalle diverse gare quest&rsquo;anno e questo aiuta. Sto vivendo la stagione con molta tranquillit&agrave;, forse grazie al fatto di essere tornato nel team dove ho iniziato (Team MRT-KTM, nde) e dove ancora vivono i miei, a Viterbo. L&rsquo;ultima volta che avevo corso a Orlyonok, due anni fa, avevo rimediato il mio infortunio pi&ugrave; brutto, con rottura delle vertebre e subito dopo la caduta non sentivo le gambe; &egrave; stato terribile. Poi, psicologicamente sembrava tutto passato ma l&rsquo;anno scorso, dopo il lockdown, quando scendevo in pista rivivevo quell&rsquo;incidente e andavo in crisi; ho pensato seriamente di smettere. Grazie a uno psicologo, ho superato quella fase e nel finale di stagione dell&rsquo;anno scorso ho fatto anche ottime gare. Confesso che il ritorno su quella pista ha fatto riapparire quei brutti ricordi e nel primo giro nelle libere, quando sono passato nel punto dell&rsquo;incidente per un attimo mi &egrave; mancato il respiro&hellip; Penso sia comprensibile&rdquo;.  Fondo duro, pista non facile.  &ldquo;Rispetto a due anni fa la pista &egrave; stata migliorata e hanno ridotto la velocit&agrave; in alcuni punti critici, hanno fatto un buon lavoro. Sono un pilota che d&agrave; il meglio sul terreno duro e so che devo sfruttare queste piste. Nei turni della mattina mi sentivo un po&rsquo; legato; ho segnato l&rsquo;11&deg; tempo nelle &lsquo;crono&rsquo;, poi abbiamo cambiato la taratura della forcella e in gara mi sentivo meglio. In Gara 1 sono partito forte, giravo bene e vedevo che non mi venivano a prendere, anche se non forzavo: quello era il mio ritmo. Per pi&ugrave; di venti minuti, passando in pit lane, vedevo la mia tabella di segnalazione e quella di Herlings, che mi era dietro, e continuavo a sorprendermi: giravamo sugli stessi tempi! Poi, nel finale, ho ceduto un po&rsquo; di testa, e Jeffrey mi ha superato. In Gara 2, al via, ho toccato il cancelletto ed ero indietro ma alla prima curva c&rsquo;&egrave; stata una caduta di gruppo e sono riuscito a tagliare all&rsquo;interno; soprattutto nel primo terzo di pista ne ho superati davvero tanti. Ero veloce, non ho commesso errori e ho fatto quarto&rdquo;.    Hai chiuso quarto di giornata, a soltanto tre punti da quello che poteva essere il primo podio in MXGP.  &nbsp;&ldquo;Gran risultato, una bella rivincita dopo quel mio incidente del 2019&rdquo;.  Siamo all&rsquo;inizio della stagione della MXGP: qual &egrave; il pilota che ti ha convinto di pi&ugrave; nel debutto?  &ldquo;Tim Gajser mi sembra superiore a tutti, poi vedremo sulla sabbia, ma &egrave; in gran forma. Lo stesso Febvre mi ha impressionato: molto veloce e determinato, pu&ograve; lottare per il titolo. Cairoli mi ha sorpreso: su una pista dove ha sempre sofferto, &egrave; andato benissimo, aldil&agrave; della sfortuna in Gara 2&rdquo;.  MXGP: Mitch Evans torna sotto i ferri 

&quot;In venti giorni ho corso nel National AMA in California, nell&rsquo;Italiano Prestige e in Russia. Dove ho iniziato il mondiale con un fantastico quarto posto: una bella rivincita, dato che due anni fa l&rsquo;incidente di Orlyonok stava per farmi smettere....&quot;

MXGP: Alessandro Lupino, l&#39;eroe dei due mondi

  Dopo aver introdotto la MXGP 2021, veniamo ai protagonisti della classe regina, iniziando dai Top riders, che, per praticit&agrave; introdurremo seguendo l&rsquo;ordine della classifica MXGP 2020.&nbsp;  Il Campione in carica   Al primo posto troviamo ovviamente il Campione in carica MXGP della scorsa stagione, Tim Gajser. Il pilota HRC quest&rsquo;anno punta senza dubbio al quinto titolo iridato ed ha tutte le carte in regola per riuscire nell&rsquo;impresa. Lo sloveno che ha solo 24 anni, &egrave; senza dubbio tra i favoriti anche per il primo round. Su una pista che si adatta perfettamente al suo stile di guida e sulla quale ha ottenuto una perentoria doppietta nel 2019, si annuncia come pilota da battere.    &copy; HondaProRacing  Il vice Campione del Mondo Jeremy Seewer &egrave; sicuramente uno dei favoriti in Russia. Fedele al suo carattere, lo svizzero ci ha abituati a poche chiacchiere e molti fatti. Il secondo posto del 2020 non sembra averlo cambiato ed il ruolo di &ldquo;capitano&rdquo; nella compagine Yamaha gli calza a pennello. Veloce e a suo agio sui terreni duri, come dimostrato dalla bella prova disputata domenica in Francia, potrebbe essere uno dei tre piloti a finire sul podio domenica pomeriggio.  &nbsp;  Inossidabile     &copy; KTM Media&nbsp;  Tra i piloti che si sono visti meno in pista c&rsquo;&egrave; il nostro Tony Cairoli. Il nove volte Campione del Mondo domenica scorsa si &egrave; schierato al cancello di partenza del Campionato Italiano a Cavallara ed &egrave; stata la prima volta dopo sette mesi di stop. Un taglio al palmo della mano destra lo ha fatto optare per non partire in gara due, dopo aver ottenuto la pole ed aver vinto la prima manche, Orlyonok non gli piace, le piste dure e velocissime nemmeno, ma da lui, alla diciottesima stagione iridata, ci si pu&ograve; aspettare qualsiasi cosa.  Dopo la vittoria sorprendente del 2015, anno che doveva vivere dello scontro tra Cairoli e Villopoto, Romain Febvre ha alternato prestazioni entusiasmanti a grandi incidenti che ne hanno compromesso irrimediabilmente il rendimento. La pista russa &egrave; nelle sue corde e lui, preparato dalla Pantera Rosa Jacky Vimond, &egrave; ottima in forma. Domenica scorsa in Francia ha disputato una buona gara senza strafare ed ha chiuso la giornata con polemiche social per la decisione della federazione di spalmare i premi del Campionato francese tra i primi 20 al traguardo.  &nbsp;  Rookie in blu   Al debutto iridato sulla Yamaha Glen Coldenhoff entra di diritto nella categoria top rider, l&rsquo;olandese, sempre sorridente e grande lavoratore, si &egrave; fatto notare con le belle vittorie raccolte di solito nei finale di stagione ed al Nazioni di Red Bud e di Assen. Di solito i terreni molto duri e le prime gare dell&rsquo;anno non lo annoverano tra i protagonisti. Il passaggio in blu &egrave; probabilmente l&rsquo;ultima grande chance per puntare al top di un pilota che ha dato molto e ricevuto, tutto sommato, ancora poco da questo magnifico sport.&nbsp;  Dopo una stagione da esordiente in MXGP, costellata da problemi, tra infortuni e COVID, per Jorge Prado &egrave; arrivato il momento della verit&agrave;. Dopo un buon inverno, passato ad allenarsi a Malagrotta, il galiziano &egrave; sicuramente ready to race. Polivalente e velocissimo su tutte le superfici, il rendimento di Jorge dipender&agrave; anche da quanto saranno tirate le &ldquo;briglie&rdquo; di Claudio De Carli, da sempre abilissimo nel gestire i suoi &ldquo;cavalli&rdquo;. La stagione &egrave; lunga ma corta al tempo stesso, con tante prove in poco tempo, chi si ferma questa volta &egrave; perso per davvero.&nbsp;  The Bullet   Che dire invece di Jeffrey Herlings? &ldquo;The Bullet&rdquo;, come era soprannominato quando dominava in MX2, &egrave; senza ombra di dubbio uno dei piloti pi&ugrave; veloci e talentuosi che si sia visto su una moto da cross negli ultimi 10 anni. Domenica scorsa ad Erne&egrave; ha vinto di misura battendo un Seewer arrembante, in Russia ha gi&agrave; fatto vedere belle cose, vincendo la prima manche nel 2017 e la seconda nel 2018 ma non ha mai vinto un Gran Premio, che sia arrivato il momento?    &copy; KTM Media 

Quali sono i piloti della classe regina che puntano a vincere in Russia?

MXGP 2021: i protagonisti della stagione al via a Orlyonok

Il Motocross, si sa, &egrave; il secondo sport preferito di tanti piloti del Motomondiale. E Dovizioso non &egrave; da meno, essendo un fan dello sterrato fin da piccolo grazie a suo pap&agrave;.  Dopo aver smesso i panni da pilota Ducati e prima di firmare come collaudatore Aprilia, il forlivese si &egrave; cimentato in svariate gare di cross prima di debuttare seriamente nel Campionato Regionale MX Emilia Romagna. Attualmente Dovi si trova nella top five dopo tre prove nella categoria MX2.  Nel weekend arriver&agrave; il salto nell&rsquo;italiano prestige categoria Fast MX2 con una Yamaha 250 4T, nel quarto round stagionale sullo sterrato di Cavallara in provincia di Pesaro. Cavallara che tra l&rsquo;altro &egrave; il tracciato dove il forlivese si allena.&nbsp;  Come dichiarato a Sky MotoGP qualche tempo fa, Dovizioso ha detto che quando ha tempo si allena anche 3-4 volte a settimana.  MotoGP, Andrea Dovizioso e l&#39;Aprilia: &ldquo;Mai dire mai&rdquo; 

Il forlivese, in questo fine settimana, sar&agrave; di scena a Cavallara per la prima prova dell&rsquo;italiano prestige di cross

Dovizioso nel campionato italiano di Motocross prestige

La Federmoto ha deciso i suoi calendari per il 2021: tra questi, quello di Motocross, ma anche quello della Supermoto, Speedway e Flat Track. Come il 2020 che sta per concludersi, anche il 2021 non sembra prospettarsi un anno facile dal punto di vista della pandemia, ma l&#39;organizzazione ha gi&agrave; previsto il rispetto di tutte le normative anti covid. Ecco quindi che la stagione del cross prender&agrave; il via il 21 febbraio a Riola Sardo, la Supermoto l&#39;11 aprile, lo Speedway il 10 aprile e il Flat Track l&#39;8 maggio. Di seguito tutti i calendari con le date, divisi per categoria.  Il calendario del Cross   Il Motocross far&agrave; da apripista ai vari campionati: il primo appuntamento in programma sar&agrave; il 21 febbraio a Riola Sardo con il primo round degli Internazionali d&rsquo;Italia, che proseguiranno ad Alghero il 28 febbraio e a Mantova il 7 marzo. Il tricolore Prestige, strutturato su sei round, inizier&agrave; invece sulla storica pista di Maggiora l&rsquo;11 aprile per poi proseguire l&#39;8 maggio a Montevarchi, il 5 giugno a Cavallara, il 26 giugno a Castellarano,il 4 settembre a Fermo e il 2 ottobre a Mantova. Numerose le competizioni in programma: MX Junior, Senior e Femminile, Supercross, Supermarecross e Trofei delle Regioni. Molti gli eventi internazionali tra i quali spicca il Motocross delle Nazioni previsto nel weekend del 24-26 settembre a Imola.  WMX, Fontanesi quarta in campionato: &ldquo;Contenta del risultato&rdquo;  Gli appuntamenti della Supermoto   Anche il calendario Supermoto sar&agrave; fitto di appuntamento, con l&#39;esordio che sar&agrave; l&rsquo;11 aprile ad Ortona. In tutto le prove saranno sette: dopo Ortona, il 9 maggio sar&agrave; la volta di Ottobiano, il 6 giugno i piloti saranno impegnati a Viterbo, l&#39;11 luglio a Pomposa, il 12 settembre a Latina, mentre Castelletto di Branduzzo ospiter&agrave; il doppio round finale il 2 e 3 ottobre. A fine ottobre, poi, sar&agrave; la volta del Trofeo delle Regioni mentre il 22 maggio e il 26 giugno, il Mondiale approder&agrave; nel nostro Paese con le tappe di Castelletto di Branduzzo e Ortona.  Il Campionato italiano Speedway   Per gli appassionati di Speedway e Flat Track, in programma nel 2021 ci saranno ben nove prove che si svolgeranno sull&rsquo;ovale di Terenzano tra il 10 aprile e il 26 settembre. Due le date di riserva. Tra l&rsquo;8 maggio e il 17 ottobre, invece, andr&agrave; in scena l&rsquo;Italiano Flat Track.  Sanremo assegna i titoli del tricolore Enduro Major 

La Federmoto ha ufficializzato gli appuntamenti per la nuova stagione. A fare da apripista sar&agrave; il cross con il primo round in programma il 21 febbraio a Riola Sardo

Off-road: ecco i calendari FMI 2021 di Motocross, Supermoto e Speedway

Tra circa tre settimane scatter&agrave; la nuova stagione del Campionato Italiano Motocross Prestige e la prima tappa si terr&agrave; a Cingoli, nelle Marche, sabato 14 e domenica 15 marzo. Su una pista conosciuta lo spettacolo non mancher&agrave; e successivamente i piloti dovranno aspettare il mese di maggio per tornare in pista. Si tratta di un doppio appuntamento, a inizio mese a Castellarano (Reggio Emilia) ed esattamente a fine mese, a Cavallara (Cremona), per quattro manches che faranno divertire i protagonisti e i presenti e che vedranno lo spettacolo entrare nel vivo.  Dopo lo stop del mese di giugno, il campionato ripartir&agrave; poi da Ponte a Egola (Pisa) a met&agrave; luglio, per spostarsi successivamente a Castiglione del Lago (Perugia) a fine agosto, prima del grande appuntamento finale a Maggiora, che andr&agrave; in scena il primo fine settimana di ottobre.  Il calendario completo 2020   14-15 marzo, Cingoli 02-03 maggio, Castellarano 30-31 maggio, Cavallara 18-19 luglio, Ponte a Egola 29-30 agosto, Castiglione del Lago 03-04 ottobre, Maggiora  Calendario 2020: ecco tutte le gare delle moto 

Da marzo a ottobre sei weekend ricchi di spettacolo e adrenalina

Campionato Italiano Motocross Prestige: il calendario 2020

Valentino Rossi non si ferma mai. In attesa della prossima gara di MotoGP, in programma domenica 16 giugno a Barcellona, il Dottore &egrave; tornato sulla pista di cross a Cavallara insieme a un sacco di amici tra cui anche Andrea Dovizioso. Una vera rarit&agrave; vederli allenarsi insieme, ma tra i due sembra stia nascendo molta intesa. I due hanno le stesse passioni, a partire anche dal DTM, dove ha corso domenica scorsa il Dovi e in cui a breve vedremo anche il Dottore. Numerosi i giovani piloti della VR46 Riders Accademy presenti.

Valentino Rossi si allena con Dovizioso - FOTO

Una brutta tragedia si &egrave; consumata al Crossodromo di Cavallara, durante la gara del Campionato senior di motocross. Il pilota Raffaele Mazzola ha perso la vita dopo una caduta. Oltre a lui, anche il pap&agrave; di Andrea Dovizioso, che si trovava in gara, &egrave; rimasto ferito in condizioni, fortunatamente non gravi.  L&#39;ACCADUTO &ndash; Al crossodromo di Cavallara in provincia di Pesaro-Urbino, stava andando in scena la quarta prova del Campionato italiano senior (over 50) di Motocross, quando durante il primo giro Raffaele Mazzola di 59 anni, &egrave; caduto dopo aver effettuato un salto. Sul posto &egrave; intervenuto subito il personale sanitario, dato che l&#39;incidente &egrave; apparso grave e la gara &egrave; stata immediatamente interrotta. Il pilota Mazzola, originario di San Don&agrave; di Piave, &egrave; stato rianimato a lungo, ma ogni tentativo &egrave; stato vano ed &egrave; deceduto. Sul posto sono intervenute le Autorit&agrave; e la FMI ha subito sospeso l&#39;intera manifestazione in programma. A quanto pare, la gara avrebbe dovuto corrersi oggi, domenica, ma a causa delle condizioni meteo avverse era stata anticipata a ieri (sabato).  ANCHE IL PAPA&#39; DI DOVI - A riportare la frattura di alcune costole, durante l&#39;incidente che ha visto la morte di Mazzola, &egrave; stato anche il pap&agrave; del pilota Ducati Andrea Dovizioso. Antonio Dovizioso, classe 1954 &egrave; rimasto coinvolto nello stesso incidente che &egrave; costato la vita al collega, nel tentativo di schivarlo.  (fonte foto:&nbsp;profilo FB Cavallara) 

Anche il pap&agrave; di Andrea Dovizioso, che stava gareggiando, si &egrave; ferito ma per fortuna senza gravi conseguenze

Incidente al crossodromo di Cavallara, morto Raffaele Mazzola

Quello di Rossi con la moto da enduro &egrave; il terzo infortunio di una carriera lunghissima, perci&ograve; Valentino deve ritenersi fortunato. Quest&rsquo;ultimo incidente arriva dopo la lesione del tendine sovraspinoso, del capolungo e l&rsquo;infrazione alla cartilagine della cercina glenoidale subiti nell&rsquo;aprile del 2010; e dopo la frattura di tibia e perone della gamba destra subita sempre nel 2010. &nbsp;  VIGILIE SFORTUNATE - &Egrave; curioso notare che a distanza di sette anni, Valentino si &egrave; procurato lo stesso tipo di frattura nella medesima gamba. Ma &egrave; ancora pi&ugrave; interessante rilevare che quest&rsquo;anno si &egrave; procurato due infortuni alla vigilia delle due gare di casa: in maggio ha trascorso una notte in ospedale dopo aver colpito il torace cadendo mentre si allenava sulla pista di motocross di Cavallara; i postumi di quel colpo lo hanno condizionato al Mugello. Poi c&rsquo;&egrave; stato l&rsquo;ultimo infortunio, molto pi&ugrave; importante, alla vigilia del GP di Misano. &nbsp;  SENZA CONTROLLO - Questa per&ograve; &egrave; statistica, vi sono invece altre situazioni che vanno valutate. La cosa pi&ugrave; inquietante &egrave; che Valentino &egrave; finito in ospedale due volte in soltanto tre mesi, e sempre a causa di cadute in fuoristrada. Ma a ben vedere, anche nel 2010 la lesione alla spalla fu causata da una caduta con la moto da cross (accadde in aprile, lui scelse di farsi operare in novembre). Significa allora che molti danni, Valentino, se li &egrave; procurati facendo fuoristrada. Questa considerazione non punta a demonizzare l&rsquo;off road, ma a sottolineare che forse Valentino si ostina a fare cose che non riesce a padroneggiare al meglio. &nbsp;  PERCHE&rsquo; RISCHIARE IN FUORISTRADA? - A questo punto &egrave; recidivo. La botta presa sulla pista di motocross di Cavallara nello scorso maggio, a causa di un capottamento in avanti, lo ha spinto evidentemente a fare rotta sull&rsquo;Enduro ma questa scelta si &egrave; rivelata pessima: Valentino si &egrave; fatto male in un tratto in discesa, quando il piede destro &egrave; rimasto impigliato in una pietra e lo sforzo ha provocato la frattura. E&rsquo; necessario chiedersi due cose. La prima: perch&eacute; ha continuato a rischiare in allenamento, in una fase cos&igrave; delicata della stagione, dopo che aveva gi&agrave; rischiato alla vigilia del Mugello? La seconda: perch&eacute; continua a ostinarsi ad allenarsi in fuoristrada? &nbsp;  COSA CERCA? - Premesso che ognuno &egrave; libero di fare ci&ograve; che pi&ugrave; gli piace, che gli episodi sfortunati possono capitare a chiunque, che ci si pu&ograve; fare male ovunque; e, infine, valutando che anche i professionisti del fuoristrada possono farsi male in allenamento (ma almeno questo &egrave; il loro mestiere), bisogna chiedersi cosa stia cercando Valentino nel fuoristrada. A 38 anni, cio&egrave; dopo avere visto tutto ci&ograve; che si pu&ograve; vedere in questa professione. Evidentemente cerca una variante al Flat Track, che pratica sulla sua pista privata, soltanto che il fuoristrada &egrave; molto diverso: Motocross e Enduro, o li sai fare bene, oppure li devi lasciare perdere. Su asfalto e ghiaia possono andarci tutti (o quasi), ma tra buche e canali, sui salti e nelle discese, invece no. &nbsp; &nbsp; SE NON CI NASCI&hellip; - A meno che non si abbia la formazione di Andrea Dovizioso, Maverick Vi&ntilde;ales, Marc Marquez, Marco Melandri, Julian Simon; cio&egrave; piloti di velocit&agrave; che si possono considerare crossisti veri perch&eacute; da bambini volevano diventare piloti di motocross e hanno corso e vinto gare di minicross e motocross prima di spostarsi sull&rsquo;asfalto. Restando poi sempre attivi nel cross, aggiornando la tecnica di guida anno dopo anno. Dunque soltanto per questi tipi di piloti non vale una sentenza pronunciata da Yves Demaria, tre volte iridato nel cross che si occup&ograve; della preparazione atletica del suo amico Randy De Puniet. Commentando un infortunio di De Puniet con la moto da cross, Demaria disse: &laquo;I piloti di velocit&agrave; si fanno male facendo motocross perch&eacute; non sanno farlo. Avendo l&rsquo;abitudine alla velocit&agrave;, credono che si debba andare sempre veloci anche su terreni in cui il concetto di velocit&agrave; &egrave; molto diverso; ma non hanno la tecnica per riuscirci&raquo;. &nbsp; 

Un trauma toracico aveva messo a repentaglio la presenza di Rossi al Mugello, poi &egrave; arrivata la &ldquo;botta&rdquo; alla gamba. Perch&eacute; Valentino si ostina a girare in off-road per allenarsi?

Rossi e gli infortuni: perch&eacute; continua con il fuoristrada?

        E' ufficiale: Valentino Rossi potr&agrave; schierarsi al GP del Mugello. Pochi minuti fa il nove volte campione del mondo si &egrave; sottoposto ad un controllo medico di routine presso il circuito toscano. I fans che Valentino Rossi ha in tutto il mondo hanno potuto tirare un sospiro di sollievo appena hanno saputo che il direttore medico della FIM, Dr. Giancarlo Di Filippo, il responsabile medico del Circuito del Mugello Dr Remo Barbagli e il direttore medico della MotoGP Dr Angel Charte hanno trovato Valentino Rossi in condizioni idonee per prendere parte al suo GP di casa.  Rossi si &egrave; dunque completamente ristabilito dopo l'infortunio in allenamento patito soltanto domenica scorsa mentre si allenava sul tracciato di cross Cavallara e per il quale ha trascorso anche una notte in ospedale. Valentino Rossi potr&agrave; schierarsi quindi a partire dalle prove libere di domani mattina in quello che &egrave; uno degli appuntamenti pi&ugrave; attesi dell'anno, sia per il "Dottore" che per i suoi fans, consapevoli che sulla pista toscana Rossi avr&agrave; una marcia in pi&ugrave;.       

La commissione medica ha dichiarato che il nove volte iridato &egrave; "fit" per il GP d'Italia dopo l'infortunio in allenamento

37 risultati per 'Cavallara'