È un Solex ma non è il ciclomotore a rullo che ha messo in moto la Francia del dopoguerra. È stato riprogettato da capo a piedi e dotato di motore elettrico. Si chiama e-Solex ed è stato disegnato da Pininfarina con un occhio al futuro e uno al passato: forme più moderne ma sulla ruota anteriore resta il “barilotto” che una volta era il motore e oggi è un vano portaoggetti; il motore vero è nel mozzo della ruota posteriore. Dietro, il telaio è rigido e sul pavé non è un vantaggio, ma le prestazioni non richiedono chissà che: velocità massima 35 km/h, accelerazione tranquilla.
È fatto per i centri storici, un poco più rapido di una bici elettrica, e più comodo, ma da affrontare comunque con una punta di romanticismo. I pedali sono più che altro una questione estetica e bisogna abituarsi alla posizione dei piedi, oggi che non usa più; ma non aiutano se si cerca di incrementare le prestazioni.
I freni su entrambe le ruote sono a disco con comando meccanico e la loro azione non impressiona, ma a 35 km/h bastano, tanto più che l’e-Solex pesa 40 kg appena. La batteria garantisce un’autonomia massima di 40 km, sufficienti per il centro storico, ed ha la particolarità di essere asportabile per ricaricarla in casa: è nel tubo centrale, sotto un coperchio protetto da chiave. In alternativa c’è una presa sotto il portapacchi per collegarsi con un cavo.
Il prezzo, 2490 euro, è in linea con gli standard di categoria.
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