Moto Guzzi Stelvio 1200 8V e NTX: prova

La versione 8V ama le curve, la NTX i viaggi

08.07.2011 ( Aggiornata il 08.07.2011 14:01 )

La Moto Guzzi Stelvio 1200 NTX ha le stesse quote ciclistiche della versione 8V, che però, essendo meno accessoriata e quindi più leggera, si guida meglio nei percorsi tortuosi.
 
 
 
 

 
La Prova
Sì, viaggiare...

SESTO FIORENTINO (FI) - L’evoluzione è un processo naturale. Grazie ad un progressivo accumularsi di modifiche e miglioramenti, in un arco di tempo sufficientemente ampio si possono ottenere significativi cambiamenti. Seguendo questa strada, Moto Guzzi ha presentato due nuove versioni della maxi enduro Stelvio : la 8V, più leggera e sportiva, priva delle borse laterali e di numerosi accessori, e la NTX, imponente e dotata di tutto l’occorrente per affrontare qualsiasi viaggio, anche in coppia. La tipologia d’uso, distingue le due versioni, che pur avendo le stesse basi motoristiche e ciclistiche, hanno caratteristiche dinamiche abbastanza diverse. Prima di salire in sella, l’imponenza della NTX balza subito all’occhio; la più snella 8V, invece, sembra pronta ad aggredire le curve. La posizione di guida di entrambe le versioni è quanto di meglio si possa trovare per macinare centinaia e centinaia di chilometri in completo relax: busto eretto, braccia leggermente flesse per impugnare l’ampio manubrio e le gambe che si inseriscono perfettamente nelle ampie svasature dell’enorme serbatoio da ben 32 litri. Basta poco per entrare in perfetta sintonia con la 8V; qualche problemino in più lo si riscontra con la NTX: la larghezza delle valige impone qualche contorsionismo al momento di salire in sella, che risulta ampia, ben sagomata, imbottita (e quindi adatta a soddisfare le esigenze di chi ama viaggiare senza soste) e facilmente regolabile in altezza. La differenza di peso tra le due versioni è rilevante: quindici chili dichiarati in più per la NTX, con la quale è difficile effettuare le manovre; la 8V, invece, si gestisce come una normale maxi enduro. Nel traffico della città sono solo gli ingombri e il peso della NTX a creare qualche problema: questa Guzzi, infatti, va usata con attenzione negli spazi stretti e, nonostante l’ampio angolo di sterzo permetta di effettuare le manovre in un fazzoletto, alcune volte ci si ritrova incastrati. Con la più leggera e meno ingombrante 8V, invece, ci si può infilare quasi ovunque. La città, comunque, non è l’ambiente ideale per queste moto, anche perché nelle soste il calore del motore si fa sentire.

ABBANDONATA la città, la situazione cambia radicalmente e tutto d’un tratto il mondo fatto di strade scorrevoli ed ampie curve si trasforma in un parco divertimenti. Tutto diventa più facile e dopo pochi chilometri sembra di avere guidato queste moto da tanto tempo. La ciclistica reagisce prontamente ad ogni comando, trasmettendo un senso di sicurezza elevatissimo. Le sospensioni hanno una taratura tendenzialmente morbida, quel tanto che basta da garantire un buon comfort; filtrano bene qualsiasi sconnessione, trasmettendo in maniera precisa le condizioni del manto stradale. L’inserimento in curva avviene in maniera progressiva e in fase di percorrenza sembra di essere alla guida di una moto sportiva, perché l’avantreno, sempre solido e preciso, permette di gestire senza problemi ogni più piccola variazione della traiettoria, consentendo di osare sempre di più, fino a quando lo strisciare delle pedane avvisa che è ora di tirare i remi in barca. Anche quando le strade diventano strette e tortuose, non si incontrano problemi e l’ottimo rendimento della ciclistica consente di togliersi belle soddisfazioni anche guidando in maniera sportiva. In questi frangenti la versione 8V risulta meno impegnativa rispetto alla grossa NTX, sulla quale bisogna anticipare leggermente le manovre, che all’aumentare dell’andatura vanno effettuate con decisione. Entrambe, comunque, non sono certo state pensate per guidare su ritmi elevati, anche se, come detto, nessuna delle due si tira indietro, quando arriva il momento di fare sul serio. È forse per questo che sia la 8V, sia la NTX sono dotate del controllo della trazione, grazie al quale, anche sui fondi con scarsa aderenza, si può spalancare il gas senza pensarci due volte. Nei tratti veloci entrambe mettono in mostra una straordinaria stabilità. Inoltre sono poco sensibili alle malformazioni dell’asfalto, tanto che sembrano viaggiare sui binari. Entrambe le versioni rendono al meglio, se non si adotta una guida brusca, mantenendo sempre il motore “in tiro” e disegnando traiettorie rotonde. Così facendo, il piacere di guida è elevatissimo e si percorrono centinaia di chilometri senza nemmeno accorgersene.

IL MOTORE in questi casi aiuta moltissimo. Finalmente è quasi al livello dei propulsori della concorrenza. La coppia non manca e l’erogazione, molsulla to fluida e progressiva, consente di usare il comando del gas come un bisturi. Inoltre, finalmente spinge con regolarità e brio già da 3.000 giri/’. È addirittura possibile scendere fino a 2.000 giri/’ senza accusare incertezze o rifiuti e oltrepassati i 5.000 giri/’ la spinta diventa robusta fino all’intervento del limitatore. Il tutto è accompagnato da un bel sound dello scarico. Il cambio funziona in maniera eccellente: è caratterizzato da innesti precisi ed abbinato ad una frizione che definire morbida è riduttivo e che non denota mai segni di affaticamento. I freni, dotati di ABS, non sono andati mai in crisi, nemmeno adottando una guida da vera supersportiva. Sia l’anteriore che il posteriore non brillano per mordente ma sono incredibilmente modulabili, permettendo di gestire bene qualsiasi decelerazione. Sia sulla 8V, sia sulla NTX, la protezione aerodinamica è ottima. Quest’ultimo modello, grazie ad un parabrezza maggiorato, alle alte velocità si è ancora più isolati dall’aria, mentre alle basse e medie andature la differenza rispetto alla 8V è minima.


La tecnica
Motore retrò... solo nelle forme
 

ENTRAMBE le versioni della Stelvio montano un bicilindrico trasversale a V di 90° di 1151 cm3, raffreddato ad aria. Rispetto alla precedente versione, la potenza massima è aumentata e l’erogazione è diventata più fluida. Numerosissime le modifiche apportate per raggiungere questi obiettivi: la gestione elettronica del motore con iniettori Marelli IWP 189 ed una nuova centralina integrata di accensione e iniezione, che riceve informazioni da due sonde lambda e dal sistema di antipattinamento ATC. Inoltre tutti gli organi interni sono stati rivisti per migliorare l’affidabilità e ridurre la rumorosità meccanica. Il sistema di distribuzione è monoalbero a camma rialzata, azionata da catena morse; i pistoni sono stampati, le valvole hanno steli da 5 millimetri di diametro e le molle valvole a sezione conica eliminano le risonanze e gli sfarfallamenti agli elevati regimi di rotazione. Nuovo il radiatore dell’olio, abbinato ad una elettroventola per garantire il perfetto smaltimento del calore, anche in condizioni di utilizzo gravose. L’impianto di lubrificazione è stato studiato per consentire all’olio di raggiungere agevolmente le sedi valvole di scarico, punto dove le temperature sono molto elevate. Inedita la disposizione delle alette dei cilindri, che garantisce un migliore raffreddamento. Inoltre i coperchi delle valvole sono dotati di un sistema flottante che abbatte la rumorosità meccanica. IL TELAIO è a doppio trave. È realizzato in acciaio ed i tubi principali hanno uno spessore di 2,5 millimetri. Il motore è collegato a questa struttura in sei punti, due in più rispetto alla precedente versione. All’avantreno c’è una forcella Marzocchi a steli rovesciati di 45 millimetri di diametro; al retrotreno la sospensione progressiva è abbinata ad un’ammortizzatore Sachs. Entrambe le unità sono regolabili, sia nel precarico molla sia nell’idraulica in compressione ed in estensione. Su entrambe le nuove Stelvio c’è una nuova coppia di dischi anteriori di 320 millimetri di diametro, caratterizzati da inedite flangia di supporto. Il disco posteriore resta di 282 millimetri di diametro. L’ABS, che può essere disinserito, è di serie sulla NTX, mentre è un optional sulla 8V. Novità anche sul fronte cerchi: di nuovo disegno ed in lega quelli della versione 8V; la NTX, invece, è equipaggiata con ruote a raggi tubeless (sistema STS brevettato Alpina).

 


Identikit
 
  • Motore
  • Bicilindrico trasversale a V di 90°, 4T, raffreddato ad aria. Alesaggio e corsa: 95 x 81,2 mm. Cilindrata: 1151 cm3. Rapporto di compressione: 11:1. Distribuzione monoalbero, 4 valvole per cilindro. Alimentazione ad iniezione elettronica, 2 corpi farfallati da 50 mm Ø. Accensione elettronica. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.
  • Trasmissione
  • Primaria ad ingranaggi, finale a cardano. Frizione monodisco con parastrappi integrato. Cambio a 6 marce.
  • Ciclistica
  • Telaio tubolare in acciaio, motore portante. Sospensioni: anteriore forcella regolabile a steli rovesciati di 45 mm Ø, corsa ruota 170 mm; posteriore progressiva monoammortizzatore regolabile, corsa ruota 155 mm. Freni: anteriore 2 dischi da 320 mm Ø, pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini; posteriore 1 disco di 282 mm Ø, pinza a 2 pistoncini. Pneumatici: anteriore 110/80 - R19”; posteriore 150/70 - R17”.
  • Dimensioni
  • Interasse: 1535 mm. Lunghezza: 2250 mm. Larghezza: 920 (1050) mm. Altezza: 1430 (1480) mm. Inclinazione del cannotto di sterzo: 27°. Avancorsa: 125 mm. Altezza sella (regolabile): 820/840 mm. Capacità del serbatoio carburante: 32 litri.

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