È GUIDABILE, divertente ma soprattutto eccitante: ecco tre buoni motivi per farsi sedurre dalla Triumph Street Triple R. Tre, considerato il numero perfetto. Tre cilindri, una formula magica, con cui, qualche anno fa, la Casa Inglese ha dato una scossa al mercato, dove non c’era una naked di media cilindrata con questo frazionamento, che garantisce eccellenti caratteristiche di guida. La Street Triple R, oltre ad essere una perfetta moto da bar (ha un design che si fa notare senza scadere nel volgare), è capace di regalare tante emozioni su qualsiasi tipo di percorso e non è neppure impegnativa da gestire. Infatti, permette anche ai piloti non particolarmente esperti di divertirsi senza rischiare.
Muovendo i “primi passi” ci si accorge che questa inglesina tutta pepe ha una grande agilità, è facile da gestire, sia durante le manovre, sia in mezzo al traffico, dove si ha la sensazione di essere alla guida su uno scooter. Nell’uso in città l’unica nota stonata è l’angolo di sterzo, non particolarmente ampio: quando si deve effettuare un’inversione, c’è bisogno di spazio. Un difetto, infiniti pregi, che rendono questa Triumph adatta anche all’uso di tutti i giorni.
Nonostante le sorprendenti doti nell’uso urbano, la Street Triple R dà il suo meglio quando le curve diventano numerose ed impegnative. Il suo migliore pregio rimane la notevole maneggevolezza, grazie alla quale è possibile guidare bene senza faticare. Durante la fase d’inserimento in curva e nei cambi di direzione la moto è incredibilmente efficace e con il passare dei chilometri, quando si acquisisce la giusta padronanza del mezzo, curve lunghe e tornanti stretti vengono ingoiati e digeriti senza problemi. L’ottimo setting delle sospensioni aiuta non poco, infatti la forcella e l’ammortizzatore riescono sempre ad attutire qualsiasi sconnessione dell’asfalto.
Grazie al buon lavoro della ciclistica, con la Street Triple R si riescono a disegnare traiettorie perfette. L’azzeccata distribuzione dei pesi, inoltre, permette di raggiungere delle elevate velocità di percorrenza delle curve senza avvertire fastidiosi ondeggiamenti, che comporterebbero la perdita della linea ideale. Anche in accelerazione la moto non ha reazioni anomale e, spalancando velocemente il gas, la sospensione posteriore riesce a mantenere il pneumatico incollato al terreno. È proprio la rassicurante sensazione di grip, l’altra dote che si apprezza in sella alla Street Triple R, che mantiene un ottimo equilibrio ciclistico, anche quando si va alla ricerca del limite. È in questi momenti che l’ottimo feeling con l’avantreno fa la differenza, ed è proprio grazie a questa fiducia che è possibile aggredire qualsiasi tipo di curva, anche quando il manto stradale non è in perfette condizioni.
All’aumentare della velocità, non passa inosservata l’efficacia dell’impianto frenante, che deriva da quelli racing ed ha un rendimento sbalorditivo. Non solo potenza ma anche tanta modulabilità. Basta accarezzare la leva che azione le pinze anteriori per scoprire il suo funzionamento progressivo ma mai aggressivo. È per questo che, anche quando l’asfalto non assicura molto grip, è possibile sfruttare gran parte delle doti dell’impianto. Naturalmente anche la forcella, tarata davvero bene, svolge un ruolo importante: in staccata lavora benissimo, evitando bruschi ed eccessivi trasferimenti di carico, che metterebbero in crisi l’equilibrio della moto.
CICLISTICA promossa, dunque. Il motore, comunque, non è certo da meno. Anzi, il cuore della Street Triple R, un potente tre cilindri in linea, oltre ad essere unico nel suo genere, è perfetto nell’uso su strada. Il tiro in basso, infatti, abbonda, e l’allungo, pur non essendo paragonabile a quello di un quadricilindrico in linea, non è affatto male. Indipendentemente dalla marcia inserita, quando si decide di spalancare l’acceleratore, il propulsore inglese ha una risposta pronta ma mai scorbutica.
La spinta è corposa ed in accelerazione si apprezza l’erogazione fluida e progressiva. Il grande vantaggio di questo motore è l’ampiezza del range di utilizzo. Per certi versi questo tricilindrico somiglia ad un bicilindrico, almeno nella prima parte dell’erogazione. Poi il carattere dell’unità inglese cambia ed il contagiri arriva velocemente a 13.500 giri/’, vetta inavvicinabile per un bicilindrico di serie.
Va però fatto presente che, analizzando i nostri rilevamenti strumentali, abbiamo notato che il regime di rotazione effettivo è sensibilmente inferiore a quello indicato: Il limitatore, infatti, interviene a 12.500 giri/’ effettivi, che, come detto, corrispondono a 13.500 giri/’ indicati. La moto del test era equipaggiata con l’impianto di scarico Arrow (optional), che termina con un silenziatore montato in basso, anziché sotto il codino. Con questa configurazione, il retrotreno della moto risulta molto snello e slanciato.
Sulla Street Triple R lo scarico sportivo è un accessorio a cui non si può rinunciare, anche perché enfatizza il già bellissimo sound del motore. Infatti il rombo di questo tricilindrico è fantastico ed in accelerazione le emozioni aumentano insieme al regime di rotazione. Per quanto riguarda la risposta al gas, quella del propulsore inglese è troppo brusca. È uno dei pochi difetti di questa moto, che crea qualche problema a centro curva, dopo il punto di corda, quando arriva il momento di iniziare ad aprire l’acceleratore. L’operazione va fatta con dolcezza, per evitare di perdere la linea ideale a causa della risposta del tricilindrico.
Il cambio della Street Triple R pur non essendo contraddistinto da una precisione eccelsa, funziona bene. Gli innesti sono abbastanza morbidi e precisi; la ricerca del folle durante le soste non è un’operazione difficile e sbagliare una cambiata per colpa della meccanica è un evento raro.
Le distanze tra la sella, il manubrio e le pedane sono ben calcolate, pertanto la Street Triple R risulta confortevole e facilmente controllabile, anche quando si vogliono effettuare manovre estreme. La strumentazione è di facile lettura, risulta estremamente intuitiva da usare ed è ricca di informazioni; c’è anche l’indicatore della marcia inserita, senza dubbio comodo, quando si guida in maniera sportiva.
Molto buono anche il rendimento dei pneumatici di primo equipaggiamento, i Pirelli Diablo Rosso Corsa, che oltre a fornire tanto grip, hanno un comportamento neutro e prevedibile e raggiungono velocemente la corretta temperatura di funzionamento. Insomma, la Triumph Street Triple R è una naked di media cilindrata che, più delle sue dirette competitor, ha delle doti da moto racing. Nonostante questo risulta adatta anche all’uso su strada, dove si apprezzano la sua incredibile maneggevolezza ed il tiro in basso del suo tricilindrico.
TRIUMPH, rispettando la tradizione inglese, ha sempre badato di più alla sostanza che alla forma, utilizzando soluzioni poco convenzionali ma funzionali. Da questi punti di vista la Street Triple R non fa eccezione. La moto monta un tre cilindri in linea di 675 cm3, dotato del raffreddamento a liquido e della distribuzione a doppio albero a camme in testa con quattro valvole per cilindro. Sull’esemplare testato, che come detto era equipaggiato con lo scarico Arrow Low Boy, abbiamo rilevato una potenza massima alla ruota di 99,8 CV a 11.900 giri/’ e, fatto ancora più importante, una notevole coppia (6,57 Kgm a 9.400 giri/’), considerando il frazionamento e la cilindrata. Il motore è abbracciato da un telaio a traliccio in tubi di alluminio, realizzati per fusione e poi saldati. Questa struttura è abbinata ad un forcellone (sempre costruito utilizzando componenti in alluminio realizzati per fusione e successivamente saldati) dotato di una capriata di rinforzo. In generale le finiture superficiali sono abbastanza buone, anche se le fusioni risultano un po’ troppo porose, non al livello di quelle delle migliori moto giapponesi. La sospensione posteriore è progressiva ed è abbinata ad un ammortizzatore completamente regolabile (precarico molla, freno idraulico in compressione ed in estensione), che deriva da quello montato sulla più sportiva Daytona. Anche la forcella Showa è completamente regolabile ed è dotata di piedini racing, ai quali vengono collegate pinze freno Nissin ad attacco radiale con quattro pistoncini contrapposti; anche la pompa freno anteriore con serbatoio del liquido separato (sempre fornita dalla Nissin) è di tipo radiale. I tubi freno in treccia metallica sono forniti di serie. La Triumph Street Triple R è disponibile in tre colori: Diablo Red, Phantom Black e Crystal White. Costa 8990 euro chiavi in mano (1000 euro in più della versione base), con il pieno di benzina incluso nel prezzo. Va ricordato che la moto usata nel nostro test era equipaggiata con alcuni optional: l’impianto di scarico Arrow (1155 euro), il cupolino (235 euro), i copri radiatori in tinta con la carrozzeria (108 euro) ed il copri sella (145 euro).
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