La BMW bicilindrica boxer R 1200 GS è ormai diventata un'icona ed oggi solo la sua gemella, la R 1200 GS Adventure, sembra avere un'immagine più prestigiosa. Sfruttando il marchio GS, ormai divenuto un vero e proprio brand, BMW negli ultimi anni ha allargato la famiglia, accogliendo due bicilindriche parallele, la F 800 GS e la F 650 GS.
La prima ha l'animo a raggi e tasselli, la seconda un nome che ricorda la famosa monocilindrica equipaggiata con il propulsore Rotax, dalla quale derivava la moto che Richard Sainct portò per ben due volte (1999 e 2000) sul gradino più alto del podio della Dakar. Ora quella moto non esiste più, anche perché BMW non collabora più con la Rotax, ma con la cinese Loncin, che sta "sfornando" i nuovi monocilindrici 650. La più piccola delle GS è quindi una moto piuttosto diversa rispetto a quella di qualche anno fa.
È cambiata la sigla, G 650 GS (la F, ora, identifica una bicilindrica 800) ed il tipo di utenti per cui la moto è stata pensata (neofiti e appassionati che vogliono tornare in sella senza acquistare un mezzo troppo impegnativo). Nella prima prova su strada, la G 650 GS ha dimostrato di avere delle buone doti dinamiche. È maneggevole e ciclisticamente molto equilibrata. L'avantreno risulta stabile, sia nei tratti sconnessi, sia nei cambi di direzione, ma a bassa velocità non si appesantisce.
All'aumentare dell'andatura il feeling con la moto rimane buono, dato che l'ammortizzatore posteriore riesce a "sostenere" bene il retrotreno. Il rovescio della medaglia è una risposta un po' secca della sospensione posteriore sulle buche, dove, comunque, la moto rimane sempre in assetto, soprattutto per merito della forcella, che invece ha una taratura ottima, in grado di garantire un buon comfort senza creare problemi quando si guida in modo sportivo.
Il motore è abbastanza elastico e vibra pochissimo, sia in accelerazione, sia mantenendo il gas costante. Per evitare di sentirlo strattonare, bisogna tenerlo sopra 2000 giri/' e per non farlo soffrire conviene cambiare marcia poco prima di quota 7000 giri/'. Quando si passeggia non è necessario oltrepassare i 4000 giri, mentre, volendo aggredire le curve, conviene tenere l'ago del contagiri tra 4000 e 6000 giri/'.
Solo pregi? No, ci sono anche alcuni difetti. Quali? I freni non hanno molto mordente e l'ABS (un optional offerto a 400 euro, un prezzo molto competitivo) ha un funzionamento molto invasivo, tanto che, quando l'aderenza scarseggia, bisogna evitare di utilizzare il freno posteriore, oppure si è costretti a disattivare il sistema. L'altro punto debole della G 650 GS sono le finiture, piuttosto spartane. Va però detto che questa monocilindrica è il modo più economico per entrare nel pianeta BMW: 6950 euro chiavi in mano, con il primo tagliando incluso nel prezzo.
Il test completo della BMW G 650 GS lo trovate sul numero 4 di Motosprint, in edicola martedì prossimo
Riccardo Piergentili
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