Prova novità Triumph Speed Triple 1050

Più grinta e un look più moderno per la tre cilindri inglese. Il doppio faro diventa a... mandorla

06.12.2010 ( Aggiornata il 06.12.2010 16:41 )

Per la Speed Triple è quasi un terremoto: il doppio faro tondo che aveva fatto tendenza è stato sostituito da una coppia di fari proiettori poligonali. Indubbiamente l'aspetto è più moderno, forse leggermente meno personale.

Prova novità Triumph Speed Triple 1050
La Prova
Speed Gonzales

Ronda (Spagna) -Dopo ben tredici anni i due gruppi ottici anteriori circolari, praticamente un marchio di fabbrica che rendeva inconfondibile la Triumph Speed Triple, lasciano il posto ad un doppio faro poligonale. In realtà la nuova ammiraglia delle naked inglesi risulta completamente rinnovata, non solo a livello estetico ma anche nella sostanza, perché cambiano il telaio, il forcellone monobraccio e la distribuzione dei pesi ed è anche stato modificato il leggendario propulsore tricilindrico in linea di 1050 cm3. L’obiettivo era ottenere un migliore equilibrio dinamico, per avvicinare le doti ciclistiche della sorellina Street Triple nell’impiego su strada, garantendo comunque prestazioni e divertimento nell’impiego in pista. È diventata più leggera (3 kg) e potente (circa 3 CV in più), è entusiasmante sotto tutti i punti di vista: il suo è veramente un bel passo in avanti perché eleva alla massima potenza le già buone caratteristiche dinamiche della precedente versione. Arriverà dai concessionari a dicembre e sarà disponibile in tre colori: rosso, nero e bianco. In allestimento base costerà 11.495 euro e da febbraio 2011, per la prima volta sulla maxi naked inglese, potrà anche essere montato l’ABS, con una spesa di circa 600

 

Uuna volta “digerito” il nuovo e più moderno look determinato dai differenti gruppi ottici, si può scendere nei dettagli per scoprire quanto la Speed sia cambiata, a partire dall’impostazione di guida. Il serbatoio accorciato, la sella allungata e ribassata, oltre a garantire un migliore inserimento permettono al busto di non essere troppo caricato in avanti. Il resto è determinato dal corretto sviluppo dell’ampio manubrio a sezione variabile e dal riposizionamento delle pedane ora avanzate di 29 mm e più strette di 16 mm nel punto di attacco al telaio. Dunque sulla nuova Speed Triple ci si sente meglio inseriti nella moto, che è anche più facile da gestire nella guida di corpo di quanto non concedesse la precedente versione. La Speed attuale ha beneficiato anche di un bel lavoro sulle sospensioni, che sono completamente regolabili. La forcella è eccellente, in grado di filtrare e smorzare le asperità e caratterizzata da un’elevata scorrevolezza. Trattandosi di una naked la completa esposizione all’aria si fa sentire, ma solo a velocità sostenuta. Anche le vibrazioni rimangono circoscritte entro valori decisamente accettabili con solo un picco, mai fastidioso ma evidente, in prossimità dei 6500 giri. Sono aumentati il valore di interasse e la sezione del pneumatico posteriore eppure la nuova Speed Triple, rispetto alla precedente, ha tanta maneggevolezza in più; si avverte soprattutto nelle “esse” oppure nei cambi di inclinazione dove basta indirizzarla solo di manubrio per sentirla “danzare”, scendere in piega con gradualità e precisione. È estremamente appagante lanciarsi nelle compressioni oppure affrontare gli scollinamenti con la certezza di sentire lo sterzo che risponde con precisione ad ogni comando: la Speed non sbacchetta mai, può avvenire che l’avantreno si alleggerisca ma senza sorprese e in modo controllabilissimo dal pilota, e soprattutto rimane rigoroso nel mantenere la traiettoria impostata.

 

LA Speed dà il meglio di sé se la si guida in modo pulito ed armonico, senza spigolare o forzare troppo gli inserimenti: raccordando e “pennellando” curva dopo curva la maxi naked di Hinckley scorre piacevolmente, scende in piega in modo molto progressivo e graduale, ben supportata dal buon lavoro delle sospensioni. La nuova forcella Showa è praticamente perfetta in ogni frangente, inclusi gli affondi più violenti, mentre l’ammortizzatore, con il setting approntato dai tecnici Triumph, nelle compressioni più violente del circuito di Ronda è risultato un tantino cedevole; inconveniente facilmente risolvibile con un po’ più di precarico della molla. Rasentano la perfezione l’impianto frenante e le coperture di primo equipaggiamento (Metzeler K3 Interact). I dischi anteriori sono modulabili, progressivi e hanno potenza da vendere, le gomme sono la scelta ideale per divertirsi in pista: ottima tenuta, mai in debito di grip. Le ultime parole per il tricilindrico in linea Triumph che resta sempre un gran bel “pezzo”: difficile dire se sia effettivamente più potente come annunciato, ma in ogni caso è la motorizzazione ideale per una moto di questo genere, per via delle ottime caratteristiche di coppia ed estrema regolarità dell’erogazione. Dai 4000 ai 10.000 giri è un rullo compressore, anche se un po’ carente in allungo in quanto 500 giri oltre il limite cala bruscamente ed interviene il drastico taglio del limitatore. Nell’impiego sportivo, soprattutto quello della pista, in certe situazioni, il cambio accusa qualche imprecisione negli innesti ed una certa ruvidità in scalata.


La tecnica
Solo l'anima non è cambiata - Nuova ciclistica, più cavalli
 

La nuova Speed Triple è cambiata sia nell’estetica, sia – sensibilmente – nella sostanza. Il telaio, pur mantenendo l’impronta della versione precedente, ha una differente inclinazione del cannotto di sterzo (da 23,5- è passato a 22,8-) ed il forcellone monobraccio è stato allungato di 18,5 mm, ma è comunque più leggero di 1 kg rispetto al precedente; l’interasse risulta maggiore di 10 mm. La nuova Speed è stata alleggerita nei cerchi (-1,4 kg quello anteriore e -1,5 kg quello posteriore), mentre all’alleggerimento della coppia di dischi anteriori di 320 mm Ø, il cui spessore è stato ridotto da 5 a 4,5 mm, è corrisposto l’aggravio dovuto alle maggiori dimensioni del disco posteriore (da 220 a 255 mm Ø).

Rinnovato anche il comparto sospensioni (Showa): ora all’avantreno c’è una nuova forcella a steli rovesciati di 43 mm Ø, interamente regolabile così come lo è l’ammortizzatore posteriore. La zona sella è stata allungata e l’altezza da terra ora risulta inferiore di 5 mm (è passata da 830 a 825 mm) mentre il serbatoio di dimensioni più compatte reca nella parte anteriore l’alloggiamento della batteria. Sempre nell’ottica di una differente distribuzione dei pesi il tricilindrico Triumph di 1050 cm3 è stato avanzato di 3 mm e ruotato in avanti di 7- nel telaio. Numerosi gli interventi, in particolare è stata migliorata la tenuta dei cilindri per evitare perdite di pressione. La potenza è stata elevata ai 135 CV dichiarati impiegando una nuova mappatura della centralina ed un diverso impianto di scarico con i due silenziatori sotto la sella (più leggeri di 1 kg). In alternativa tra gli optional ci sono i silenziatori Arrow (omologati per l’uso su strada) per i quali vengono promessi 3 CV in più ed 1,7 kg in meno, oppure il singolo silenziatore basso: stesso incremento di potenza e ben 6,5 kg in meno, ma si può impiegare solo in circuito.


Identikit
 
  • Motore
  • Tricilindrico in linea, 4 tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 1050 cm3. Alesaggio e corsa 79 x 71,4 mm. Distribuzione doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro. Lubrificazione forzata a carter umido. Alimentazione ad iniezione elettronica sequenziale (SAI) multipoint. Accensione elettronica digitale.
  • Trasmissione
  • Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando meccanico. Cambio a 6 rapporti.
  • Ciclistica
  • Telaio a doppio trave in alluminio. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica Showa interamente regolabile con steli rovesciati di 43 mm Ø, escursione 120 mm; posteriore forcellone monobraccio in alluminio con leveraggi progressivi e singolo ammortizzatore Showa interamente regolabile, escursione ruota 130 mm. Freni: anteriore a doppio disco di 320 mm Ø, con pinze Brembo ad attacco radiale a quattro pistoncini; posteriore singolo disco di 255 mm Ø con pinza Nissin a due pistoncini. Pneumatici: ant. 120/70-ZR 17”; post. 190/55- ZR 17”.
  • Dimensioni
  • Interasse 1435 mm, lunghezza 2086 mm, larghezza 728 mm, altezza sella 825 mm. Inclinazione cannotto 22,8-. Avancorsa 90,9 mm. Capacità serbatoio carburante 17,5 litri.

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