Yamaha WR 125 R/WE 125 X

Motociclisti a 16 anni in due versioni: motard ed enduro

11.08.2009 ( Aggiornata il 11.08.2009 19:11 )

Crederci “davvero” è questione di fatti, non di parole vuote. E la Yamaha crede nella categoria delle 125 al punto da avere proposto novità a raffica. Alla YZF-R 125 che c’era già adesso si affiancano WR 125 R e WR 125 X, che riprendono la filosofia e le forme della WR 250 interpretando la stessa base in due chiavi differenti, enduro e motard. Fanno parte di quella categoria che la Casa giapponese ama definire “entry le vel”, una sorta di passaggio dal cinquantino alla moto di grossa cilindrata, il primo scalino per chi non ha l’età o la patente per guidarne una da “grandi”, ma la sogna già. Il look è sicuramente indovinato, le forme sono quelle di una moto di grossa cilindrata e del resto il telaio ha le stesse dimensioni di quello della WR 250.

Le due WR 125 sono adatte sia all’uso in città, sia alle passeggiate in collina, la R anche a qualche passaggio off road, nei limiti degli 11 kW che il Codice impone a chi ha meno di 18 anni o è in possesso della sola patente B. Il motore è lo stesso che equipaggia la supersportiva YZF- R 125, con qualche differenza per migliorarne il tiro, a beneficio della guidabilità. La R, enduro, è disponibile in blu o in nero; la X, motard, in blu o in bianco. Identico il prezzo: 3.790 euro f. c.


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Il look delle due WR è sicuramente indovinato, guardandole non si direbbe che sono “solo” delle 125, e anche a livello di componentistica non deludono. Nel cruscotto cinque spie e un display LCD con tachimetro, contachilometri totale, due parziali e l’indicatore del carburante. Appena le si accende, le due WR stupiscono per quanto sono silenziose. Si rinuncia a qualcosa in termini di grinta ma si risulta più graditi quando si incrocia qualcuno in fuoristrada, e ai vigili nei centri abitati. Sono moto divertenti, sincere e facili da condurre. Differiscono nell’altezza della sella e in quella minima da terra perché diverso è l’uso al quale sono destinate, dunque la R è 10 mm più alta della X.

Anche l’avantreno è differente, alla X è stata data una maggiore agilità mentre per la R si è preferito lavorare sulla stabilità. Guidando la WR 125 R nel sottobosco si apprezza immediatamente la facilità con cui si fa condurre, è stabile nel veloce ma allo stesso tempo agile nel misto. Le sospensioni lavorano bene sui piccoli avvallamenti mentre su quelli grandi entrano facilmente in crisi, soprattutto l’ammortizzatore, il quale ha la tendenza a “calciare” quando incontra un ostacolo a forte velocità, una radice o una grossa pietra; la forcella è un po’ morbida ed è facile andare a pacco. Bisogna però pensare che queste moto sono fatte per divertirsi e non per fare dell’enduro estremo.


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L’avantreno è stabile e segue la traiettoria impostata con precisione sia nell’ingresso in curva, sia nelle discese. La posizione di guida è azzeccata se si resta seduti mentre se si sta in piedi sulle pedane il manubrio risulta un po’ basso ed arretrato; è comunque possibile avanzarlo agendo sugli appositi registri. Il motore è ben sfruttabile, molto elastico fin dai bassi regimi, e il cambio ha una funzionalità eccellente: basta una leggera pressione del piede per scalare o inserire il rapporto superiore. Sarebbero però preferibili una prima e una seconda marcia leggermente più lunghe. La frizione è molto modulabile ma la leva ha la tendenza a prendere facilmente gioco, per cui bisogna intervenire sul registro al manubrio. Ottimo il freno anteriore, potente quanto basta per fermare questa moto in poco spazio, il posteriore invece è poco modulabile e difficile da azionare.
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La WR 125X sostanzialmente è uguale alla versione R, ma per renderla più idonea all’uso stradale sono stati cambiati i cerchi, le gomme e la geometria dell’avantreno. Rispetto alla sorella, l’anteriore è molto più reattivo, fin troppo leggero. Nel veloce è comunque molto stabile, nei cambi di direzione però accenna ad alleggerirsi. È un effetto minimo, però si perde un po’ di direzionalità. La WR si fa apprezzare anche per il peso ridotto. Nell’entrata in curva è ottima, bisogna solo impostare la traiettoria dopodiché tiene egregiamente la linea senza sorprese, con il supporto dell’ottimo lavoro delle coperture di primo equipaggiamento. La trazione è buona e non è una sorpresa, anche perché i cavalli da domare non sono così tanti: 15, il Codice parla chiaro.

Quanto alle sospensioni, non si può che lodarne l’ottimo lavoro; solo ruotando un po’ di più la manopola del gas si avverte che la forcella è un pelo morbida. La frenata è semplicemente fantastica, grazie al ridotto peso e al disco di ben 298 mm Ø questa moto si ferma in spazi brevissimi. Purtroppo però il freno posteriore è quello della R ed ha lo stesso scarso feeling. Qui però il problema si accentua perché la posizione di guida è maggiormente caricata sull’avantreno. In questa versione X la sella è più bassa per cui le pedane sono più vicine e l’angolo delle gambe più stretto. Il motore è lo stesso della R, per cui anche per la X si possono fare le medesime considerazioni; assenti le vibrazioni su entrambi i modelli.


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I dati dichiarati
Prezzo: 3.790 euro f. c.
Potenza: 15 CV a 8.750 giri/minuto
Coppia: 1,30 kgm a 6.500 giri/minuto
Peso in ordine di marcia: 133 kg la R; 137 kg la X
Colori: blu e nero la R; blu e bianco la X

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