Jonathan Rea cade mentre rimonta dopo un contatto con Sykes. Lowes e Redding in volata sul podio, Baz primo degli indipendenti. Rinaldi in top ten
Il mondiale Superbike 2020 è partito questa mattina dall'Australia, quando in Italia erano le cinque, ma chi fa ha fatto la ‘levataccia’ è stato ripagato: il massimo campionato iridato delle derivate di serie ha offerti grandi emozioni e colpi di scena con un arrivo a quattro incandescente, e con solo 137 millesimi fra il primo e il quarto.
In testa si sono alternati Jonathan Rea, Tom Sykes, Scott Redding, Toprak Razgatlioglu, Michael van der Mark e Alex Lowes. Alla sua prima uscita sulla Yamaha R1 ufficiale, Toprak Razgatlioglu si è imposto per soli 7 millesimi davanti a un combattivo Alex Lowes, anche lui all’esordio, ma sulla Kawasaki. Terzo Scott Redding su Ducati che non ha mollato fino all’ultimo e con un colpo di reni a pochi metri dal traguardo ha sorpassato van der Mark per cogliere la terza piazza alla sua prima gara nel mondiale Superbike.
Unica pecca, una regia televisiva che sembrava non essersi del tutto svegliata, e che ha continuato a inquadrare il gruppetto dei primi cinque per tutta la gara, senza riservare nemmeno un’inquadratura a tutto quello che succedeva alle loro spalle. Eppure è successo di tutto: a partire dalla rimonta di Jonathan Rea, poi culminata con una caduta, fino a quella Alvaro Bautista che è risalito dalle ultime posizioni in griglia dopo una caduta in Superpole per piazzarsi in sesta posizione al debutto sulla Honda.
“Sono molto felice perché è la mia prima gara sulla R1 e sono riuscito a vincere”, ha commentato Toprak Razgatlioglu. “Negli ultimi due anni con la Kawasaki non riuscivo a puntare al podio. Negli ultimi giri avevo tantissimo scivolamento perché avevo distrutto le gomme, ma sono comunque riuscito a gestirlo”.
“E’ stata la mia prima gara sulla moto verde, nei test ero lontano dai primi, ma in ogni sessione sono riuscito a migliorare con pazienza e calma”, ha commentato Alex Lowes. “Mi dispiace per Johnny (Rea, ndr), e speriamo che le due gare di domani possano essere altrettanto belle”.
“Sono davvero contento. Non sapevo cosa aspettarmi in questa gara, avevo un ottimo passo per la vittoria, ma con la mia guida tendevo ad usare molto la gomma invece avrei dovuto conservarla. Essere sul podio in questa prima gara della superbike è una grande soddisfazione”, ha detto Scott Redding.
Ma andiamo con ordine. Al via dalla prima fila sono scattati Tom Sykes, autore dell’ennesima pole position, Scott Redding e Jonathan Rea. Il cinque volte iridato ha puntato a prendere subito il comando al via dopo un tentativo di fuga di Sykes. L’inglese della BMW gli è rimasto a ridosso, forse fin troppo, perché nel primo giro i due si sono urtati: Rea è finito largo ed è ripartito ultimo.
Con Sykes al comando, incalzato da Redding, Rea ha iniziato una rimonta a suon di giri veloci, ma al settimo passaggio è finito rovinosamente a terra, e al centro medico gli hanno riscontrato anche una contusione ad un ginocchio.
Sykes è rimasto al comando per metà gara, davanti a Redding, van der Mark, e Razgatlioglu, con Baz e Haslam a contendersi la quinta posizione davanti a Lowes, settimo nei primi quattro giri di gara.
Da metà gara in poi Redding ha rotto gli indugi ed è andato al comando, facendo sognare i Ducatisti e lasciando sperare in un’impresa alla Bautista. Poi però, è il britannico ha dovuto cedere al sorpasso della Yamaha di Toprak e poco dopo anche a quella di Van der Mark e ha rischiato di concludere quarto se non fosse stato per lo sprint sul filo di lana proprio sull’olandese, mentre Lowes si era già portato davanti al compagno di squadra.
A comandare il gruppetto degli inseguitori è stato Leon Haslam, che sul finale è stato raggiunto da un Alvaro Bautista protagonista di una grande rimonta dalla quindicesima posizione in griglia di partenza, a causa di una caduta in Superpole che lo ha lasciato anche con una spalla dolorante. Alle sue spalle, Loris Baz che si è piazzato sul primo gradino del podio degli indipendenti, davanti ad un Chaz Davies in difficoltà e soltanto ottavo al traguardo.
Sykes ha perso posizioni fino a chiudere addirittura nono davanti a Michael Ruben Rinaldi che centra la top ten.
Dodicesima posizione per il vicecampione del mondo della Supersport Federico Caricasulo, alle spalle di Laverty, mentre il suo compagno di squadra Gerloff ha concluso quattordicesimo dietro a Cortese.
Assente al via Leon Camier: il pilota del team Barni è stato dichiarato ‘unfit’ per l’infortunio alla spalla al MotorLand di Aragon. Da segnalare la caduta di Fores, portacolori del team Puccetti, e il ritiro per noie tecniche di Takahashi.
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