Moto3, Alonso, un titolo in Sud america dopo Carlos Lavado

Moto3, Alonso, un titolo in Sud america dopo Carlos Lavado© Luca Gorini

Mancava da 38 anni un pilota sudamericano vincente sulla scena iridata e mai nessun colombiano ci era riuscito. Un fatto importante per il Mondiale

09.10.2024 ( Aggiornata il 09.10.2024 16:55 )

La maggior parte dei piloti che corrono nelle tre categorie del Mondiale sono italiani e spagnoli e quando l’anno scorso David Alonso ha cominciato a vincere nessuno era abituato a sentire suonare l’inno di Colombia al termine di un GP. Dopo quei quattro successi, quest’anno Alonso ha dominato la scena ottenendo ben dieci vittorie e vincendo anche il titolo con 4 GP di anticipo, e regalando così alla Colombia il suo primo titolo iridato nel motociclismo di velocità.

Gli unici campioni sudamericani: ecco chi sono


Nato a Madrid da mamma colombiana e papà spagnolo, il diciottenne del team Aspar sente allo stesso modo dentro di sé l’influenza delle due culture, tanto che quando festeggia con le bandiere, le mostra entrambe. Se sale sul primo gradino del podio però ecco suonare l’inno colombiano che non era mai suonato nel motociclismo di velocità. Il diciottenne è l’unico campione della Colombia e se allarghiamo l’orizzonte al Sud America, solo due piloti hanno fatto meglio di lui. Si tratta dei venezuelani Carlos Lavado e Johnny Cecotto. Cecotto vinse il titolo nel campionato mondiale di 350 nel 1975 e tre anni dopo nella classe 750 (mettendosi in mostra anche nella 500 con il terzo posto iridato). Lavado, invece, ottenne il titolo della 250 nel 1983 e nel 1986.

La nuova responsabilità di Alonso 


Trentotto anni dopo l’ultimo titolo di un sudamericano è riuscito ad Alonso questa impresa, lui che va orgoglioso delle sue doppie origini e ha scritto una pagina importante di storia di motociclismo. E proprio lui ha dunque oggi un compito importante, d’esempio per i giovani sudamericani che sognano di diventare campioni. Alonso è probabilmente già diventato l’idolo in Colombia, colui che viene visto come quella persona che ce l’ha fatta e che ha inevitabilmente un po’ di responsabilità sulle generazioni future. Aver raggiunto questo traguardo farà crescere l’interesse nei confronti del motomondiale là in quella parte del mondo dove ad oggi non è (ancora) così diffuso e genera una nuova spinta in vista del futuro. Forse neanche poi così tanto lontano.

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