Moto2, degno di tal cognome: Roberts merita il salto di categoria

Portare nel paddock iridato il cognome Roberts è un po' come chiamarsi Rossi: in automatico, scatta il paragone coi grandi Kenny Roberts e Valentino Rossi. Incurante di tal condicio, Joe Roberts continua a proporre progressi di carriera, nel ritrovato successo firmato al Mugello, che lo conferma candidato al titolo Moto2.

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Joe Roberts e il mondiale: nell'American Racing come a casa

Unico statunitense iscritto alla serie, Roberts aveva vinto il Gran Premio del Portogallo edizione 2022, promettendo perentorio assalto alla corona di classe, inveve rimasta lontana al pari di risultati sufficienti all'ottenimento. Il californiano di Malibù, anziché migliorare, peggiorava.

Ritrovate atmosfera e idioma comune nell'American Racing, il numero 16 ha cambiato mentalità e passo, come se fosse "tornato a casa", posto in cui sentir meno la lontananza dalla radici native. Sembrerebbero dettagli insignificanti, sono in realtà enormi.

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MotoGP per Roberts: meritata, effettivamente

Attualmente secondo nella graduatoria generale, Joe ha sinora marcato podi Portimao, Austin e Jerez, con gradino più alto calcato in Italia, appunto. Si è scritto che favorevole passaporto potrebbe concedergli via d'accesso alla MotoGP; è vero, ma gli ordini di arrivo sostengono la causa.

Il Trackhouse Aprilia davvero lo aspetta? Si tratterebbe di una ottima occasione, sia per il pilota, quanto per la squadra equipaggiata RS-GP. Ventisettenne anni il prossimo 16 giugno, il surfer-cantante californiano con buone connessioni al mondo hollywoodiano arriverebbe pronto alla categoria regina? Ipotesi da verificare sul campo, per un campo che gli sta aprendo la strada.