Dietro le quinte del Team Boscoscuro | Motosprint Inside

Dietro le quinte del Team Boscoscuro | Motosprint Inside

Vi portiamo in un’altra realtà ricca di Italia, la squadra di Luca Boscoscuro nel weekend del trionfo di Aldeguer a Jerez

21.05.2024 ( Aggiornata il 21.05.2024 15:22 )

Team SpeedUp, ovvero accelerare. Lo fa veramente forte la formazione capitanata da Luca Boscoscuro che, grazie alle doti dell’omonimo artigianale telaio Boscoscuro, sfrutta al meglio le qualità del propulsore Triumph e le capacità delle gomme Pirelli, figurando da protagonista nella Moto2. Condividere il GP Spagna con lo staff tinto d’arancio dello sponsor Beta Tools ha confermato quanto valida sia la filosofia dei chakra: il suddetto colore rappresenta le sfere emozionali, creative e del piacere. Esattamente quanto avvertito sulla nostra pelle all’Angel Nieto.

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Boscoscuro, manager speciale


Fermin Aldeguer l ’attore, Alonso Lopez il modello. Due personaggi da prima pagina per il Team SpeedUp, come spiegato da Giorgia e Nicole, premurose e minuziose team coordinator: “Diciamola così – parole accompagnate dal sorriso – avere piloti belli fa copertina, ma il loro talento va oltre l’estetica: sono anche bravissimi ragazzi, nonché grandi lavoratori e attenti professionisti”.

È vero, infatti sia il murciano Fermin che il madrileno Alonso si rivelano disponibili a interviste di rito o semplici chiacchierate, senza lesinare dettagli invisibili alle telecamere o retroscena vissuti nei viaggi iridati. Essendo Jerez tappa spagnola, ecco la loro gara di casa: “Verrà un sacco di gente – affermano all’unisono – sarà una sorta di corrida. Vedremo l’invasione di moto nel parcheggio, il folklore in tribuna e lo spettacolo tra i cordoli”. Previsione azzeccata, poi scatta lo scherzo: Fermin approfitta di un “distratto” Boscoscuro, concentrato su cosa mangiare nella confortevole hospitality, saltandogli da dietro su schiena e spalle, nell’approvazione di Alonso. Luca non batte ciglio, anzi: tira le orecchie al più giovane, per una bellissima scena da fratello maggiore, difficile da trovare in contesti di altissimo livello come questo.

Venerdì, testa già alla domenica


Il desiderio di un grande risultato parte dalla mattinata del venerdì, utile per costruire un GP in cui ogni dettaglio dovrà essere perfetto o, perlomeno, pensato per funzionare al meglio. Quanto premesso è testimoniato dagli atteggiamenti di ognuno presente nel garage: Fermin e Alonso sono colleghi, rivali e amici, linea difficile da trovare in altre compagini, evidente all’interno del box. "È piccolissimo, il box, ma questo ci hanno assegnato. Vorrà dire che saremo ulteriormente uniti". Quando le moto girano, Boscoscuro palesa tenacia e resistenza pressoché uniche: in piedi sulla pedana a base della struttura montata sul muretto, consulta monitor dei tempi e visiona le immagini compiendo incalcolabili esercizi di step, ossia, alzarsi sulle punte per poi scendere, così per tutta la durata del turno. Chissà che polpacci tonici, vorremmo chiedergli, ma è troppo concentrato su azioni in pista e cronologici. La mattinata si archivia con Lopez primo e Aldeguer quinto.

Pomeriggio già decisivo, una specie di pre-qualifica. Ecco svelato il motivo da Luca: "Domani potrebbe mutare il meteo, mettiamo le mani avanti adesso con tempi da riferimento. Proveremo anche una simulazione di gara, dedicandoci alla scelta degli pneumatici". Rabbocco benzina, via le termocoperte, manate di gas a tenere caldi i tre cilindri britannici, dentro per il “Time Attack”: furie arancioni numero 54 e 21 rispettivamente seconda e ottava. A lavoro completato, Fermin aggiunge: “Non apprezzo il bagnato ma, se dovesse piovere, mi adatterei». E Alonso condivide: "Claro que sì".

Sabato da Parco Chiuso


Obiettivi dei fotografi, zoom delle telecamere, taccuini (se ancora esistono) dei giornalisti. L’attenzione in Moto2 è catturata dal Team SpeedUp, come se avesse promesso una pole position, mantenendo la parola. In effetti, i tempi registrati venerdì proiettano Fermin e Alonso direttamente in Q2 però, tra la pioggia mattutina e l’asfalto rimasto umido e maculato, il pericolo si cela dietro l’angolo. Alonso scivola, per fortuna senza danni fisici, mentre la sua “Bosco” qualcosina soffre: "Occhio a questo pezzo, è rovente" avverte Luca, spostando una parte di marmitta calda e danneggiata, prontamente sostituita dai meccanici.

Lopez è bravo a rimettersi in sella e riprendere ritmo, meritandosi gli applausi a seguito del difficile frangente. Fa meglio di tutti Aldeguer, in 1’40”673, a soli 33 millesimi dal record del tracciato, a dispetto dell’asfalto viscido. Lo staff orange del Beta Tools SpeedUp corre verso il parc fermé portandosi una sensazione: questo scatto festoso lungo la pit lane potrebbe non essere l’unico del weekend. Sesto senso corretto, alimentato dal potenziale solido del pacchetto umano e tecnico.

Festa domenicale


Sabato sera lo avevamo condiviso: “Domenica ci sarà un traffico…”. Previsione facile da azzeccare, non serviva consultare un indovino. Da ogni parte arrivano moto, moto e moto, uno sciame rombante che invade l’Angel Nieto. A strada libera, Boscoscuro fa capire come il passato professionistico a due ruote sia valido pure nelle quattro, ma è nel traffico che concede di più: slalom preciso tra bus, auto e, appunto, moto di ogni tipo. Entrare nel paddock è missione dura, ma compiuta. La pit walk parade è motivo di foto e orgoglio per il team, con i tifosi ad ammirare le Boscoscuro. Bellissimo, ma il più bello stava per giungere. Il box, affollatissimo da sponsor, collaboratori e amici, è da MotoGP: difficile trovare angolino libero. Ci defiliamo, osservando contestualmente Luca, video e tracciato. Impossibile no, difficile sì. Aldeguer & Lopez, quotatissimo e quotato duo, accendono i tifosi, le moto vengono accese simultaneamente.

Boscoscuro, dirigendosi al muretto, sibila: "Scelta della gomma anteriore cruciale" senza però svelare quale specifica. Partenza complicata per Aldeguer, ma bagarre da vittoria immediatamente ingaggiata. Lopez invece deve recuperare dalla sedicesima casella a suon di sorpassi. Nessuno supera Fermin, una volta presa la leadership, mentre Alonso dà battaglia in mezzo a rivali che nulla concedono.

È galoppata a vista libera del murciano, sguardo deluso per il madrileno. Il contrasto tra fuga per la vittoria e caduta è mitigato dall’unione del team, ancora al parco chiuso per il consecutivo e più significativo festeggiamento, ma anche caloroso nonostante lo “zero” rimediato. Lo avevano anticipato Giorgia e Nicole: “Qui si vince o non si vince tutti assieme. Squilibri o gelosie appartengono, casomai, ad altre realtà. Lo si è visto in Qatar: Alonso ha ottenuto il successo, Fermin era contento per lui. Qui viceversa” dicono, festeggiando anche lo storico primato del costruttore nel Mondiale marche. Il Team SpeedUp è una sana realtà iridata con radici venete, staff internazionale e idioma comune: essere una squadra, capace di coinvolgere ed emozionare chi ne fa parte e chi no.

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