Nei giorni delle delusioni calcistiche, c'è chi tiene alta la nostra bandiera facendo apparire normali gare straordinarie
L'avevamo scritto in un precedente editoriale, che un Francesco Bagnaia in forma Mondiale sarebbe servito (e non poco) alla Nazionale di calcio guidata da Luciano Spalletti. Battute amare a parte, possiamo dire che c'è un tricolore che non smette di deluderci. Ed è quello che sventola ancora una volta a fine gara da Pecco, al quinto succeso consecutivo (tra Sprint e GP) nella MotoGP. Il piemontese ha portato di nuovo l'Italia sul tetto del Mondo, in una pista che ama alla follia e che esalta le sue indiscusse doti di guida.
Come successo in passato a tutti i grandi campioni che hanno segnato un'epoca nei vari sport, la tripletta pole position-giro più veloce-vittoria centrata in Olanda dal ducatista rischia di essere percepita dagli appassionati, ormai abituati a certi werekend dominati da Pecco come la normalità. Come qualcosa di importante, sì. Ma non è qualcosa di straordinario. E invece, la sua è stata una gestione straordinaria.
Nei giorni che hanno seguito l'annuncio dell'ingaggio di Marc Marquez come suo compagno di squadra nel team ufficiale, Pecco ha mantenuto la lucidità. Non si è fatto distrarre dai tanti movimenti di mercato che, direttamente o indiettamente, lo coinvolgeranno nei prossimi mesi. è arrivato ad Assen concentrato, con un solo obiettivo in testa. Ha risposto onestamente alle domande dei media sul futuro del box e poi ha indossato il casco e si è messo a fare il suo lavoro nel migliore dei modi. Segno della grande maturità raggiunta in questi anni, della professionalità che lo contraddistingue e della consapevolezza del pilota che è diventato. Bagnaia vuole soltanto dimostrare di essere ancora una volta il migliore. E sta facendo di tutto per concretizzare la rimonta verso il terzo titolo nella classe regina ma ragionando con la strategia del "passo alla volta". Come ha fatto nel 2022 e nel 2023. Per ora, ad Assen, si è portato a casa simbolicamente il pallone. Come succede ai grandi attaccanti capaci di segnare tre gol in una sola partita. Per l'altro tris, quello modniale, c'è ancora tempo.
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